ABETONE-MONTAGNA. Apprendiamo che la democrazia in Toscana e all’Abetone non esiste. Il feudo governato dai cavalieri neri Fratoni, Baldi, Niccolai e il fattore della Fratoni (Braccesi) con il Messer Danti ha decretato lo scioglimento delle terre di confine per crearne una nuova: “La terra di mezzo”.
Gli elfi abetonesi sopraffatti di numero e inferiori agli orchi cutiglianesi, vedranno la loro terra incorporata alle proprietà di questi ultimi.
Vorrei rammentare che la delibera di consiglio comunale di richiesta di fusione da parte dei due comuni è avvenuta nell’anno 2014 da precedente consiglio della Regione Toscana. Infatti i cittadini erano convinti che valessero i vecchi metodi che “se uno diceva no era no”; invece col nuovo regime regionale il no diviene si. è possibile valutare un comune, con 600 votanti contro uno di tre volte tanto?
Facile fare il formichiere, vero sig. Baldi? Vorrei rammentare al fattore e al messere che in tutte le assemblee pubbliche fatte dai due è sempre stato ribadito che se in uno dei comuni fosse passato il no la fusione non sarebbe stata fatta.
Poiché ritengo il sindaco Danti un uomo di parola, gli rammento che in data 2 dicembre 2015, ho mandato un emendamento da portare in votazione dove si chiede al sindaco di far rispettare il volere dei cittadini dell’Abetone ottenuto con il risultato scaturito dalle urne, cioè un nettissimo no alla fusione, emendamento non ancora portato in consiglio trovando scuse (pec non funzionante ecc. ecc.).
A pensar male si può far peccato (ma non in questo caso) e credo che non verrà fatto un consiglio comunale prima della decisione della Regione sulla fusione, altrimenti sarebbe ben chiaro da che parte sta il consiglio comunale.
Pertanto, chiedo ufficialmente che il Sindaco dichiari il suo impegno a far rispettare la decisione dei cittadini. Se non è in grado di farlo, si ricordi che l’elettorato non ha rinnovato la fiducia come da lei chiesta con il voto: pertanto viene a mancare la maggioranza per rimanere sindaco del Comune.
Un signor sindaco con le dovute riflessioni darebbe le dimissioni.
Rifletta, ma in fretta.
Giorgio Fabbri
Noi Piccoli Comuni Montani