MENINGITE: «MA NON SI PUÒ PARLARE DI EPIDEMIA»

Corrado Catalani
Corrado Catalani

PISTOIA. “Epidemia forse è un termine un po’ abusato” spiega Corrado Catalani, medico infettivologo e direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale San Jacopo di Pistoia, parlando dell’incubo meningite.

Il terrore del contagio dilaga ovunque nella provincia di Pistoia, tra passaparola, voci di corridoio e social network che, soprattutto in questo caso, creano confuso allarmismo. Occorre dunque rimanere calmi e ben informati sul virus e sul possibile contagio.

“I numeri si possono mettere in fila solamente alla fine dell’anno, quando potremmo avere un quadro più preciso dei contagiati e degli eventuali decessi – continua il medico –. Non si può parlare adesso di vera e propria epidemia perché i casi di meningite si presentano ogni anno, come sempre. Forse il termine è un po’ abusato, o da parte degli organi di informazione o da parte di chi dovrebbe informare detti organi.

“Occorre essere vigili, certo, ma anche adeguatamente informati. Ciò che preoccupa sono due fattori: il tipo di ceppo che ha iniziato a diffondersi nel 2014, particolarmente ed inaspettatamente aggressivo e, in secondo luogo, i casi fuori stagione che si sono verificati. La meningite infatti si diffonde nel periodo prettamente invernale. Quest’anno, invece, diversi sono stati i contagi che si sono verificati fuori dal periodo consueto”.

“Casi di epidemia di meningite ci sono stati in passato, come quello negli Stati Uniti, ma non qui in Italia. Oltretutto, contrariamente a quanto spesso si dice o si legge, non è poi così semplice contrarre il virus: è necessario un tipo di contatto stretto con la persona malata e addirittura per diverse ore. Non si contrae il virus con il semplice contatto occasionale, come può avvenire in bar, ristoranti o locali pubblici”.

Il medico comunque consiglia il vaccino contro il meningococco di tipo C, soprattutto per giovani e anziani, le fasce più colpite.

“Lo schema utilizzato dalla Regione per questo tipo di vaccinazione è perfetto, sia da un punto di vista tecnologico, sia per il tipo di somministrazione suddivisa nelle varie e diverse fasce di età. Ma, ripeto, nonostante l’aggressività di questo ceppo, diverso dal solito, non si può parlare di epidemia”.

[Alessandra Tuci]

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