publiacqua & arretrati. LA SERATA DI PONTENUOVO 2/2

Publiacqua, potere forte Pd e lobby renziana [Il Tirreno-20/9/2014]
Publiacqua, potere forte Pd e lobby renziana [Il Tirreno 20.9.2014]
PISTOIA. La serata di Pontenuovo dello scorso 14 gennaio ha visto l’incontro, improduttivo, tra tecnici di Publiacqua e amministrazione comunale – presente con il vicesindaco Belliti – da una parte e utenti interessati da assurde richieste di arretrati sulla fatturazione di fogne e depurazione dall’altra.

Un dialogo tra sordi, anzi, un dialogo con un sordo, si potrebbe dire, alla luce degli imbarazzanti silenzi e del continuo sfuggire dall’oggetto delle richieste da parte dei dirigenti/tecnici del monopolista dell’acqua, mandati per così dire consapevolmente al martirio di fronte ad una platea tutt’altro che disinformata e inconsapevole.

Certo, la spinta principale della mobilitazione è stata l’anomalia delle tariffe idriche, e solo di riflesso l’indignazione è finita sulla patologia economica tutta italiana per cui il gestore idrico, per legge e per mancanza di controlli, usa le tariffe per ricavare profitti, in regime di monopolio naturale. Nonostante la Corte Costituzionale, dopo il referendum del 2011, abbia sentenziato che la ripubblicizzazione del servizio idrico è attuabile.

Assemblea a Pontenuovo con Publiacqua
Assemblea a Pontenuovo con Publiacqua

Ricordiamo anche che l’azienda, nata nel 2002 dalle società idriche municipalizzate dell’area del medio Valdarno (a Pistoia tutti ricordano l’Asp), si era costituita come società per azioni tramite l’ingresso di un socio privato – di maggioranza relativa – con il 40% del capitale sociale, attraverso una gara truccata. Per tale ragione questa cordata privata, composta da Acea e Suez, era stata condannata definitivamente dal Consiglio di Stato a pagare una multa da 11 milioni.

Durante l’assemblea Aurora Nisi ha denunciato la reiterata non trasparenza della società. Ci ha poi detto: «Abito in Via Pietri, sopra Candeglia e prima del bivio della Riola; da novembre 2014 dai miei rubinetti esce acqua motosa. Voglio sapere quale è il problema e se l’acqua è potabile, visto che così viene fatta pagare. Le tubazioni avranno trent’anni e Publiacqua ha detto inizialmente che si tratta di ruggine. La mia situazione è drammatica: provo ribrezzo anche a lavarmi i denti.

Dal contatore l’acqua arriva ad un deposito che alimenta tutti i rubinetti di casa: ci sono di continuo tre dita di mota, è allucinante. Anche altre famiglie del villaggio hanno problemi, chi l’acqua schiumosa, chi motosa a intermittenza. La strada che porta alle abitazioni è piena di buche, non so se gli urti ripetuti hanno provocato qualche infiltrazione. In una settimana sono venuti tre volte a cambiare il tubo: riparavano e si rompeva più su.

Matteo Colombi, Publiacqua, a Pontenuovo
Matteo Colombi, Publiacqua, a Pontenuovo

Mi hanno detto che non potevano riparare tutto in una volta perché oltre tre metri è manutenzione straordinaria, più complicata, anche se penso più risolutiva ed economica; così vengono di volta volta a tappare il colabrodo. Sono esasperata e infatti mi rifiuto da più di un anno di pagare le bollette. Publiacqua, con cui ho aperto il contenzioso, non mi ha più risposto o detto niente, nemmeno ha il coraggio di dirmi che sono morosa.

Alla mia vicina, nella stessa situazione di acqua motosa, hanno staccato l’acqua perché aveva iniziato a non pagare, così ha ricominciato a pagare; strani questi due pesi e due misure. Non parliamo poi degli addebiti della depurazione e fognatura: nel complesso edilizio, circa quaranta famiglie, nonostante si sia nelle stesse condizioni, si paga quasi tutti in maniera diversa. Con l’Asp il villaggio era servito da un depuratore, ancora visibile tra le sterpaglie, poi ha smesso di funzionare o l’hanno fatto smettere di funzionare, come quello di Pontenuovo. Ovviamente nessuno è a conoscenza dei motivi».

Gianfranco Ciulli ha chiesto se formalmente l’acqua di Publiacqua è conforme alla direttiva 2000/60/CE, specie per quanto riguarda la questione delle tubazioni cemento amianto: l’azienda pare sostenga di sì, anche se non ha dichiarato chiaramente la formale conformità.

Gianfranco Ciulli interviene a Pontenuovo
Gianfranco Ciulli interviene a Pontenuovo

Alessio Gai ha invece sollevato i disagi della zona di Ponzano, oltre al trasversale vulnus di Publiacqua, che negli anni ha rastrellato elevati profitti ma non ha effettuato gli investimenti sugli scarichi, oltre a non rendicontare le cifre non spese. «Chiediamo trasparenza: si può sapere in maniera documentata se la fognatura e la depurazione che paghiamo esistono? Ci dicono che i reflui, in fognatura mista, finiscono al depuratore centrale di Via Toscana, a fianco del Dano, l’ex inceneritore: siamo sicuri? Un depuratore che quando piove funziona parzialmente».

Durante le osservazioni i dirigenti della spa idrica hanno sorriso più volte, quasi per scherno, anche se da tutti gli interventi del pubblico il quadro emerso ha suscitato tutto tranne che ilarità. Si pensi solo che nella Bure sono stati trovati coliformi fecali. «Da Ponzano a Candeglia» ha proseguito Alessio Gai «una fogna mista dal diametro di 25 centimetri si sovraccarica quando piove e così le casse di espansione – per rendere l’idea – dei tombini fungono da troppo pieno e scaricano tutto in Bure, per non mandare in pressione i tombini e farli esplodere. Un nuovo raccordo a è stato fatto nel 2013 perché il tubo che veniva da Santomoro era occluso. Rimane eluso il problema del diametro della fogna mista, il cui spessore, se proprio si vuole tenere mista andrebbe meggiorato».

Questi alcuni frammenti, raccolti a Pontenuovo,  del glorioso modello toscano, pubblico-privato, del servizio idrico…

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