PISTOIA. Dopo la spregiudicata azione istituzionale, della modifica della legge Rt n° 28/15 per evitare il referendum richiesto dai cittadini con oltre 55mila firme depositate, la maggioranza Pd in Regione si avvia verso una nuova azione che definire ridicola è poco, ma decisamente vergognosa, una decisione antidemocratica che non vuole tener conto del risultato di un referendum istituito per verificare la volontà dei cittadini sulla fusione tra i comuni di Abetone e Cutigliano, nonostante che i risultati abbiano visto un deciso No da parte dei cittadini dell’Abetone all’ipotesi di fusione.
A quanto pare la maggioranza Pd in Regione, si appresta ad attuare una ulteriore arroganza istituzionale forti della loro maggioranza, vogliono di forza attuare la fusione tra i due Comuni, la motivazione con cui si apprestano a questo brutto atto antidemocratico è questa: “Se all’Abetone hanno vinto i No, a Cutigliano hanno vinto i Sì, ed essendo Cutigliano il Comune più grosso… la volontà della maggioranza dei cittadini è chiara”. Una motivazione assurda.
Bisogna ammettere che nel 1937 Mussolini fu certamente più democratico, o quanto meno più rispettoso nei confronti dei cittadini non prendendoli in giro con un referendum poi disatteso. Istituì il Comune di Abetone, prendendo parte del territorio a Fiumalbo (Modena), di là delle Piramidi e parte del territorio a Cutigliano di qua alle Piramidi, e per dare un senso alla cosa fu scelto il crinale per la sede comunale, ovviamente il Comune non poteva stare su due Province e quindi fu scelta Pistoia visto che era più piccola di Modena.
Oggi si indice un referendum, si fa andare la gente al voto, con l’obbiettivo di eliminare il Comune dell’Abetone, ma all’Abetone inaspettatamente vince il No, e il partito cosiddetto democratico che fa? Se ne frega di quel No e decide che la fusione si farà.
Noi di Fratelli d’Italia An pensiamo che dal dopoguerra nessuno abbia fatto una simile forzatura istituzionale e antidemocratica come questa, su variazioni amministrative che hanno un forte impatto sociale e culturale sui cittadini. La cosa più assurda è che tutto questo sia perpetrato da un partito che si chiama “democratico”.
Roberto Franchini
Responsabile enti locali Fdi-An Pistoia