QUARRATA. Daniele Manetti e Niccolò Lucarelli (Comitati contro le alluvioni e Legambiente), concordi nel difendere il singolo cittadino dalle alluvioni e dal rischio idrogeologico, intervengono con il comunicato che segue:
Da un primo sopralluogo nelle abitazioni colpite dalle alluvioni, dopo le precipitazioni del 5 gennaio 2014, del 30 gennaio 2014 e del 10 febbraio 2014, che sono state le ultime di una serie di perturbazioni che ormai si ripetono da molti anni, è stato possibile constatare che diverse abitazioni sono in uno stato di degrado drammatico e pericoloso e presentano i seguenti problemi, riepilogati nel sottostante quadro generale, inoltre parecchi danni non sono riconosciuti e contemplati nei moduli che sono stati presentati presso gli uffici competenti del Comune di Quarrata. I problemi dei danni dovuti alle alluvioni, insieme agli altri inerenti e derivanti dal rischio idrogeologico, saranno affrontati nella riunione con i Sindaci di Quarrata e Pistoia del 6 maggio 2014:
- Intonaci interni ed esterni da rifare con malte speciali contro l’umidità fino a 2 metri di altezza
- Impianti elettrici bassi tutti ossidati
- Porte ingrossate a causa dell’acqua e che non chiudono più, da sostituire
- Elettrodomestici incassati da riparare e/o sostituire
- Inquinamento dei muri e orti da sostanze inquinanti (vedi analisi Arpat)
- Danneggiamenti auto
- Salute mentale, ogniqualvolta piove, viene un esaurimento nervoso (danno morale)
- Cancelli elettrici
- Giornate di lavoro perse
- Svalutazione dell’immobile di residenza
I cittadini alluvionati dopo aver fatto presente tutto quanto elencato sopra, anche nell’assemblea ad Olmi (Parco Verde) del 6 febbraio 2014 e delle visite effettuate nelle loro case dal Sindaco, dal Vicesindaco e dai tecnici comunali, richiedono che siano presi seri e urgenti provvedimenti per togliere definitivamente l’acqua inquinata e l’immenso disagio dalle case.
È impossibile che dopo 5- 6 ore di pioggia (reticolo dei fossi minori tutto al collasso) non intensa si finisca tutti sott’acqua. Il Comune deve intervenire, oltre che con le sue opere, anche a rimettere a posto il reticolo dei fossi gestiti dai privati delle zone in questione, con ordinanze di immediato recupero della situazione precedente al disastro attuale, eliminando tutte le ostruzioni ed i rialzamenti e chiedono siano fatte immediatamente le opportune verifiche.
I cittadini, della frazione e delle case, interessati a questo disastro ripetuto e continuato nel tempo, non hanno più soldi da spendere, per rimettere a posto le loro case, così enormemente danneggiate e distrutte dall’incuria e dalla poca attenzione per il territorio. Questo continuo stillicidio e la situazione economica attuale ha prosciugato le loro tasche e quindi il Comune e tutti gli altri enti si devono muovere per risolvere questa situazione così delicata ed incancrenita nel tempo, immediatamente ed economicamente, con priorità assoluta.
Partecipazione e Collaborazione
Comitati contro le alluvioni