CHIUSDINO. [m.f.] Chiusdino è un piccolo comune della Provincia di Siena reso famoso dall’Abazia di San Galgano, “la chiesa senza tetto”, tra le cui mura è custodita la “spada nella roccia”.
Ha poco più di 2mila abitanti e nella rossa di Siena la guida non poteva essere che obbligatoriamente a sinistra.
Ma la storia della fusione forzata dell’Appennino voluta dalla Regione, applicando nuovi criteri stabiliti a posteriori dopo l’esito referendario non è andato troppo a genio al Sindaco Luciana Bartaletti e il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno contro qualsiasi ipotesi di fusione.
COMUNICATO STAMPA
Il consiglio comunale di Chiusdino, con deliberazione del 25 gennaio 2016, n.2, ha approvato un ordine del giorno presentato dai consiglieri comunali del gruppo “Centro sinistra per Chiusdino”, con il quale esprime la netta contrarietà dell’Amministrazione Comunale a tutte le ipotesi di fusione obbligatoria dei comuni.
Eventuali fusioni tra i comuni, infatti, devono aver luogo su base esclusivamente volontaria, previo consenso della popolazione di ciascuno degli enti interessati espresso tramite referendum i cui esiti sono vincolanti per le decisioni del Consiglio Regionale.
Il consiglio comunale ha pertanto unanimemente respinto il contenuto del disegno di legge presentato alla Camera dei deputati da alcuni parlamentari del Partito Democratico (primo firmatario on. Lodolini) finalizzato a proporre la fusione obbligatoria dei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti.
La presentazione del disegno costituisce una iniziativa individuale di alcuni deputati che contraddice lo spirito e le norme della riforma Delrio.
Tutti i consiglieri intervenuti hanno detto “no” in quanto con la fusione si cancellano identità e storia e si desertificano le aree marginali del nostro territorio, costringendo di fatto i cittadini a trasferirsi nella aree urbane per ricevere servizi.
Già oggi si parla di eliminare gli uffici postali, le stazioni dei Carabinieri, i presidi sanitari, le scuole e altri servizi essenziali per concentrarli nei capoluoghi.
Quali sono allora i benefici per i cittadini dei nostri territori?
Il Comune di Chiusdino è favorevole ai processi di integrazione amministrativa con lo sviluppo delle gestioni associate tra comuni per assicurare servizi migliori ai cittadini a costi ridotti. Le gestioni associate devono trovare il proprio sviluppo all’intento delle Unioni di Comuni, da organizzare in modo efficiente. Le Unioni vanno comunque intese come un modello istituzionale stabile, non preordinato alla fusione degli enti partecipanti.
Oggi il “campanile” è visto come un elemento negativo. ma in realtà garantisce la presenza della popolazione sul territorio fornendo anche servizi adeguati con tariffe che incentivano la permanenza dei residenti nei nostri comuni e assicurando la vicinanza delle istituzioni ai cittadini.
Ragioni economiche non possono giustificare la cancellazione di una comunità: ci sono altri modi per risolvere i problemi dove esistono.
Il Sindaco
Luciana Bartaletti
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