caos piscine. «SE VANNI NON SA RISOLVERE I PROBLEMI, SE NE VADA»

Nuotatori agonisti
Nuotatori agonisti

PISTOIA. C’è voluto un atto di forza perché i genitori degli atleti della Nuotatori Pistoiesi potessero incontrare il Presidente della Provincia Vanni. Infatti, dopo che a una regolare richiesta di incontro il Capo di Gabinet­to della Provincia aveva fissato un appuntamento, lo stesso a pochi giorni dalla data fissata ha chiamato per disdirlo dicendo che il Presidente della Provincia non aveva “niente di nuovo da dire”.

Forse non ave­va capito che qualcosa da dire ce l’avevano i genitori che da anni si sacrificano nel proprio tempo e nelle proprie finanze per aiutare i propri figli a fare lo sport che hanno scelto e che amano e oggi vedono mes­so in discussione da questo signore il loro diritto a continuare a praticarlo.

Sì perché quello che il presi­dente della Provincia sta caparbiamente portando avanti ormai da diversi mesi, senza tenere conto delle disponibilità manifestate dal Sindaco di Pistoia e delle richieste da parte delle varie realtà sportive pistoie­si che orbitano alla piscina-palestra S.Fedi è il progetto cieco di affidare in un unico bando, ad una so­cietà che fa degli impianti sportivi un uso imprenditoriale e commerciale avendo per unico scopo il profit­to, lo storico impianto sportivo cittadino, costruito con i soldi pubblici, insieme alla piscina di Maresca e a quella di Pescia!

E allora abbiamo delle domande chiare alle quali vorremmo fosse data una risposta altrettanto chiara:

Il Presidente della Provincia Rinaldo Vanni
Il Presidente della Provincia Rinaldo Vanni

– Perché il signor Vanni insiste nel voler mettere a concorso la gestione di tre impianti estremamente di­versi tra loro per storia e utilizzo come la piscina Fedi e la piscina di Maresca ( la cui costruzione è stata un discutibile intervento fallimentare della giunta Venturi) e la piscina Marchi di Pescia lontane per geo­grafia e per storia da quella di Pistoia?

– Perché il signor Vanni, nonostante la richiesta delle Società sportive pistoiesi, di apertura di un tavolo di trattativa alla presenza del Comune di Pistoia e nonostante la volontà chiaramente manifestata dal Sin­daco Bertinelli e dal Sindaco di Pescia di trovare una soluzione, ha continuato a ignorare ogni altra possi­bilità se non quella di affidare ai privati tre piscine contemporaneamente? – Perché, nonostante i vari se­gnali giunti dai Sindaci di Pistoia e Pescia, insiste nel perseguire il suo progetto e non li coinvolge invece nella ricerca di una soluzione pratica? Vuole forse metterli difronte a un fatto compiuto senza più il tem­po per trovare strade alternative?

– Perché il signor Vanni, che non conosce minimamente la storia sportiva pistoiese, che non conosce i sa­crifici e i decenni di lavoro che stanno alle spalle dei risultati acquisiti da società stimate e apprezzate in tutta Italia e all’estero, ha deciso in nome di una malintesa necessità di bilancio di farle morire?

– Non solo, perchè si ostina a non voler prevedere nel bando in corso di stesura una tutela per le società sportive che le tuteli con un minimo garantito di spazi acqua a prezzi regolamentati e tali da essere sop­portati dalle associazioni sportive “vere”? (tutela tra l’altro prevista dalla Legge Regionale).

Noi continuiamo a credere che sia possibile con l’aiuto della città di Pistoia e di tutte le forze politiche di governo e di opposizione trovare una soluzione, forse più difficile ma sicuramente più giusta, di salva­guardia dei diritti dello sport cittadino.

Noi diciamo che se il signor Vanni non ha voglia e tempo di confrontarsi con le realtà cittadine, di attivar­si, di costruire alternative politiche alla mera gestione economica di un impianto, allora deve andarsene. Dia le dimissioni e lasci a persone più disponibili, capaci e consapevoli che i diritti dei cittadini si difendono e non si affossano, la responsabilità, l’onere e l’onore di risolvere il problema.

Da parte nostra noi continueremo a essere presenti e disponibili a fare la nostra parte ma non accettere­mo mai che il nostro diritto allo sport venga disatteso e calpestato come sembra che questo signore vo­glia caparbiamente fare.

Genitori, atleti, dirigenti e tecnici della Nuotatori Pistoiesi

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4 thoughts on “caos piscine. «SE VANNI NON SA RISOLVERE I PROBLEMI, SE NE VADA»

  1. I nuotatori pistoiesi sono dei furbetti. Si appellano alle tutele ma quando erano culo e camicia con acquatica hanno screditato e mandato a casa 6 persone, lavoratori a 900 euro mese. Il sig Lombardi che stipendio ha? A scuola e come istruttore? In tanti di loro fanno tre lavori e si definiscono cittadini… I cittadini sono persone oneste a mio avviso. Mi risulta che abbiano tirato le fila della piscina di Pistoia per anni e che paghino affitti ridicoli della piscina da sempre. Lucrando spudoratamente sui corsi di nuoto. Un po di pulizia in tutto questo non farebbe male. Fate diventare la nuotatori una piccola azienda come tante che paga le tasse come tutti.

  2. In parole povere il sig Vanni non è collegato a certe persone come l’ex presidente o la sig.ra Paliini. Le vacche grasse son finite, si spera, anche per i finti comunisti o comunisti con le mutande dell’altri. I furbetti pistoiesi rendano pubblici costo orario medio delle corsie in piscina degli ultimi 10 anni … Costo di un corso per bambino in sei mesi! Bilanci! Poi si ride.

  3. No tutele sociali, no tutele societarie……Nel settembre 2014, finita la gestione fallimentare delle piscine Fedi e Ginestre da parte di nuotatori/acquatica, in 6 ci hanno rimesso il posto di lavoro.
    E ora…..chiamiamo la CGIL per inserire le tutele “SOCIETARIE”

  4. Egregio sig. Bianchi,
    io non so praticamente nuotare, non frequento le piscine, vado al mare solo in inverno ed al contrario amo la montagna. Questo non toglie che, leggendo i Suoi commenti, non abbia capito subito che qui, come da tante altre parti, c’è del marcio, e forse neppure poco, nel suo piccolo. Vada avanti, se può trovi alleati e se crede che in tutto questo intreccio ci sia nascosto anche qualche possibile reato, faccia anche un bell’esposto/denuncia.
    Che di furbi, furbetti, opportunisti e personaggi truffaldini vari non se ne può più. Indipendentemente dal settore in cui agiscono.
    Piero Giovannelli.

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