PISTOIA. Giovedì 18 febbraio alle 21:20 in corso Gramsci 37 Maria Celeste Benedetto (voce solista), Erika Franceschetti, Andrea Mazzei (clarinetto), Michela Panfili, Rosalvo Perticone (chitarra) voci, Valentina Marrassini (flauto), Roberto Duma (violino), Marco Fattibene (percussioni), Luciano Vannucci (tastiere), si esibiranno in un concerto in onore ed omaggio al compleanno dell’indimenticato cantautore e poeta italiano Fabrizio De André.
Fondazione Luigi Tronci e Associazione Culturidea desiderano con questo evento ricordare un artista che tanto ha evocato nella mente e nel cuore di tutti coloro che si sono appassionati, nel corso degli anni, alla musica e alle parole del grande Faber.
Non si esagera dicendo che De André è il più grande o tra i più grandi cantautori italiani ed europei del Novecento. La ricchezza e la profondità delle sue composizioni stupiranno e incanteranno generazioni e generazioni come ne hanno incantate da decenni. Fabrizio André, per la propria produzione musicale, attinge abbondantemente alla canzone francese e nel farlo rinnova tutta la canzone d’autore italiana contemporanea.
Tuttavia bisogna prestare attenzione nell’analizzare l’opera del cantautore genovese dal punto di vista dei rapporti che lo legano ad altri autori, poiché si rischia di far passare Faber per un semplice imitatore di Brassens e del panorama francese in generale.
Imitatore infatti non lo è stato in quanto per molti versi, la forza poetica di De André supera notevolmente quella dei suoi ispiratori, valutando il suo valore poetico sulla base della capacità e della creatività con cui dipinge suggestive immagini dotate di grande bellezza e d’un incredibile lirismo.
Nell’immediato dopoguerra, la presenza di figure come Jacques Prévert, Boris Vian, Jacques Brel, Léo Ferré, Georges Brassens, Mouloudji, ma anche Juliette Gréco o Yves Montand, era stata capace di conciliare intrattenimento e cultura, riuscendo a divertire e a far pensare insieme.
Non è un caso se i primi veri cantautori italiani si erano largamente ispirati a quegli esempi, e a Brassens più di tutti, come dimostra il fatto che alcuni dei grandi esponenti di quella che può essere definita la scuola genovese come Gino Paoli e soprattutto Fabrizio De André, non solo lo hanno tradotto, ma lo hanno considerato un vero e proprio maestro.
Giovedì 18 febbraio proprio per festeggiare il famoso cantautore poeta, alla Fondazione Luigi Tronci ci sarà questa serata davvero interessante che l’Associazione Culturidea ha fortemente voluto per proseguire nel suo cammino di sensibilizzazione e accrescimento culturale della nostra società.
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