È UNO PSEUDONIMO che non rassicura, Jenny ’a carogna. Uno si immagina di avere a che fare, pensando alla cosa chiamata in questione, con una persona che di scrupoli, spesso, se ne faccia pochissimi. Vedendola poi, con in dosso una t-shirt nera con la scritta Speziale Libero (tifoso condannato e recluso per l’omicidio di un poliziotto, Raciti) le titubanze si sciolgono automaticamente e si ha la certezza che sia sempre meglio non incontrarlo, un individuo così: nemmeno in pieno giorno, al mercato.
Ieri sera però, il Questore di Roma, assillato dal dubbio se farla disputare o meno Fiorentina-Napoli, finale calcistica di Coppa Italia – preceduta nei paraggi dello Stadio Olimpico di Roma, dove si è disputata, da guerriglie da far west, con feriti, gravissimi, e scene di ordinario quarto mondo –, è a lui che si è rivolto e lui, Jenny ’a carogna, dopo essersi voltato al suo popolo che da lui aspettava tremebondo la sentenza, ha detto sì, sollevando le braccia al cielo così come si sollevava, duemila anni fa, poco più distante, al Colosseo, il pollice. La cultura è esattamente la stessa.
Non so se la gara, per la rilevanza della posta in palio, abbia goduto di un’eco sovranazionale e sia stata teletrasmessa in eurovisione.
Speriamo di no!
fragole & sangue
Ma questo – tutto questo – non è uno stato, non è una nazione (S e N minuscoli).
e.b.
Una occasione in più per vergognarci come italiani!
Sono decenni che si blatera a vuoto contro la violenza negli stadi e fuori, e le cose vanno addirittura peggiorando. In questo momento abbiamo uno Stato smidollato, ostaggio dei fuorilegge in tantissimi settori.
Tornando alla violenza nel calcio, vorrei ricordare che dopo quanto avvenne allo stadio Heysel di Bruxelles 29 anni fa in occasione della finale di coppa campioni Juventus-Liverpool, con trentanove morti causati da una aggressione dei “tifosi” inglesi, il problema violenza negli stadi, in Inghilterra, fu risolto in quattro e quattro = otto; e qui, ancora niente, anche se tutti sanno chi sono i responsabili e sarebbe un gioco da ragazzi metterli in condizione di non nuocere.
Piero Giovannelli
P.S; quaranta anni fa circa, io, da juventino, andavo tranquillamente a Firenze, quando arrivava la Juventus, in mezzo ai tifosi viola e non c’era nessun timore a farlo. Adesso, sarebbe impensabile. Naturalmente, il discorso vale anche in senso contrario. Ma è possibile che non si possa tornare a quell’elementare livello di civiltà?
Piero Giovannelli