ANTONIO SOCCI è un giornalista cattolico, molto cattolico, forse troppo, tanto da contestare, sonoramente e con regolarità, anche Papa Francesco.
Per questo è ritenuto da molti un vaticanista integralista: la sua critica, diretta e niente affatto sfumata, prevede una contestazione solida, fondata addirittura sulla denuncia della non legittimità della nomina papale, raggiunta – dice lui – con un errore del conclave nella sua elezione (sul fatto, il libro “Non è Francesco”), tutto questo in estrema sintesi.
Ma il fatto è che, in questi giorni, Francesco ha preso carta e penna e ha scritto – dopo tanto tempo e tante critiche – una strabiliante lettera all’acerrimo e indomito contestatore.
Chi conosce i Gesuiti, sa che sono un ordine un po’ particolare: i religiosi, quando si svegliano al mattino, non sanno ancora cosa faranno nella giornata; insomma sono imprevedibili e certamente creativi, sempre rigorosamente ispirati dal Vangelo.
Anche Francesco non ha mancato di distinguersi con delle innovative bizzarrie, dal sapore vagamente demolitorio della tradizione pontificia: l’abbandono delle scarpe rosse, la casa di residenza, l’uso di automobili minimali, la borsa nera personale e altre iniziative insolite.
Lui che – lo ricordiamo – ha avviato il Giubileo della Misericordia, non ha però protestato e non ha minacciato querele sulla persecuzione del Socci.
Anzi lo ha ringraziato e chiesto ancora una volta – e anche a lui – di pregare, mostrandogli riconoscenza sincera.
Il Papa scrive: “…tante delle cose riportate, mi faranno molto bene. In realtà, anche le critiche ci aiutano a camminare sulla retta via del Signore”.
Non è la prima volta che il Papa ha ribaltato i canoni della morale conosciuta e interpretata, e lo ricordiamo con sicura soddisfazione, riconoscendo che tale approccio è un tratto comune che è perseguito dalla linea editoriale di questo giornale, tutelato dalla Costituzione e approvato dai principi della Corte di Giustizia Europea.
Qualcuno della Redazione, dunque, pregherà per Lui (magari, senza dirlo a quel laico incallito del direttore)…
[Alessandro Romiti]
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C’È DI MEZZO IL MARE
QUEL LAICO INCALLITO del direttore, nel clima assolutamente libero di questo giornale – un clima a cui i compagni pistoiesi di Renzi non credono perché non sanno assolutamente cosa sia la libertà di opinione e il rispetto della stessa…) , ha da aggiungere solo un paio di cose:
- volesse il cielo che molti giornalisti cattolici, anche della nostra augusta provincia, e che predicano quotidianamente dal pulpito di carta e non solo, avessero ben chiaro in testa cosa significa fare vera informazione ed essere, per giunta, cattolici…
- volesse il cielo che Papa Francesco non avesse mai fatto iniziare il processo per le fughe di notizie in Vaticano: perché il pontefice ha fatto vedere che, forse, parla in un modo, ma agisce in un altro…
e.b. – cattivissimo me
Buona sera! Io direi due cose:
– Papa Francesco è un grandissimo esperto di marketing (guardate come ha risollevato uno spento Giubileo con la genialata di Padre Pio…roba da far invidia a Renzi e Berlusconi)
– i politici nostrani, tanto legati alla loro immagine da dimenticare spesso la sostanza delle cose hanno tutto da imparare da lui…..
PS. sui giornalisti Nuzzi e Fittipaldi però sono venuti fuori i 2000 anni di chiesa cattolica: specie quei bei tempi andati che tanto riscaldavano le piazze medievali e rinascimentali…..