pistoia. «STATI UNITI D’EUROPA E DEMOCRAZIA FORMALE»

Il professor Galli, il sindaco Bertinelli e l’autore del libro Simone Oggionni
Il professor Galli, il sindaco Bertinelli e l’autore del libro Simone Oggionni

PISTOIA. Per iniziare la presentazione di un libro non c’è modo peggiore di farla in ritardo, soprattutto se l’appuntamento era fissato per le 21:15, con conseguente obbligo, per chi volesse partecipare all’evento, di trangugiare la cena in stile Fantozzi alla cena di gala.

Mi disse tempo fa un signore anziano (che di conseguenza io reputo buono e saggio) che “il brutto della democrazia non è tanto che anche gli stupidi possono esprimere il proprio parere, ma che te sei obbligato ad ascoltarli e non puoi insultarli, altrimenti ti danno del fascista”. Mi avvio quindi con questo ritornello nella testa alla presentazione del libro “Manifesto per la sinistra e l’umanesimo sociale”, tenutasi giovedì 3 marzo nella sala del Palazzo dei Vescovi a Pistoia.

Il presentatore dell’evento non si presenta (che è un po’come se il cuoco non si lavasse le mani prima di entrare in cucina) e, dopo aver fatto accomodare alla propria destra il professor Galli, il sindaco Bertinelli e l’autore del libro Simone Oggionni, legge in dieci minuti ciò che nei giorni precedenti si era scritto su alcuni fogliettini accuratamente nascosti dietro il microfono. Parlando velocemente e utilizzando un lessico fin troppo forbito, è risultato chiaro che c’è differenza tra destra e sinistra (difatti io la forchetta continuo ad impugnarla con la destra, nonostante la crisi), e che l’immigrazione non la possiamo affrontare costruendo muri o respingendo i migranti. E sai che novità.

Mi separa solo il professor Galli dal nostro sindaco Bertinelli, e spero che il tempo passi in fretta perché ho bisogno di ascoltare le sue rassicuranti parole. Il monologo del professore (tipico monologo da docente universitario che fa lezione anche quando racconta una barzelletta) colpisce come una serie di martellate in testa, tanto sono ingarbugliati i suoi rigirii di parole, come quando afferma che “essere di sinistra non vuol dire stare dalla parte dei più deboli, ma significa interpretare la società come sistema di contraddizioni e non di problemi”.

Mi sarebbe piaciuto vedere come se la sarebbe cavata nella traduzione di questa frase un ipotetico traduttore per sordi. Ma menando un po’di qua, dicendo che il neoliberismo e il capitalismo sono delle disgrazie, e un po’di là, dicendo che gli ottanta euro di Renzi a niente son serviti, giungiamo alla parte finale del monologo del professor Galli, secondo cui il nostro sistema (che non si sa cosa voglia dire) è stato creato apposta per non permettere alle persone di pensare.

A detta del professor Galli, i capitalisti godono di questa situazione. E se il termine capitalista indica in senso stretto chiunque detenga del capitale, e io sto conservando nella tasca destra del mio giacchetto venti euro, vi garantisco che, in effetti, tutto questo pensare mi sta mettendo al tappeto. Ma scatta l’applauso e l’anonimo moderatore concede la parola al sindaco Bertinelli.

Ora, non per sminuire il suo intervento alla Renzi (con rime, citazioni di grandi scrittori, qualche proverbio e il sopracciglio alzato), ma credo di poter affermare che la parte del monologo bertinelliano più interessante sia stata quella in cui ha parlato di Stati Uniti d’Europa e di problema di democrazia (sostanziale, non formale).

Casualmente le due questioni sono unite a doppio filo, perché, se per creare gli Stati Uniti d’Europa c’è bisogno di privare gli stati della loro sovranità economica e politica, è ovvio che il concetto letterale di democrazia (ovvero che il popolo è sovrano) debba venir meno. Difatti il giovane sindaco Bertinelli ha astutamente parlato di problema di democrazia formale (intesa come principi democratici) e non sostanziale (intesa come mera procedura).

Ed è ovvio che egli affermi ciò, poiché altrimenti non potrebbe spiegare come, quando e perché l’attuale premier in carica non abbia mai vinto delle elezioni politiche, nonostante avesse garantito che mai ciò sarebbe accaduto. E le ultime novità arrivate dall’Europa riguardanti le nostre banche (ad esempio la possibilità che hanno di vendere la casa se una famiglia non paga sette rate del mutuo), che il governo del Renzi ha accolto a braccia aperte, confermano tutto questo: dall’alto (da Bruxelles) vengono comandate determinate azioni che i governi statali non possono rifiutarsi di eseguire, ancor meglio se si tratta di governi non eletti cosicché a nessuno debbano rendere realmente conto.

Il sindaco allontana il microfono dalla bocca, il monologo è finito. L’applauso stenta ad arrivare, anche perché un paio di persone hanno tentato di ribattere alle sue parole ma egli ha tirato dritto. Quarant’anni son pochi per fare il sindaco, figuriamoci per fare il presidente del Consiglio, soprattutto se non si accettano i consigli di nessuno.

E difatti loro hanno così risolto il problema della democrazia di cui mi parlava il mio vecchio amico: hanno smesso di ascoltare.

[Lorenzo Zuppini]

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3 thoughts on “pistoia. «STATI UNITI D’EUROPA E DEMOCRAZIA FORMALE»

  1. Beh, ma fate la cronaca della presentazione di un libro in cui prendete per i fondelli tutti e non dite nulla sull’autore del libro? A me l’Oggionni è garbato moltissimo.
    _______________________________

    Bene. Ci invii una sua nota e noi gliela pubblichiamo.

    Linee Future

    1. Ma no, questo è il compito del giornalista non del commentatore! E fare la recensione di una presentazione del libro parlando di due dei tre oratori, anzi tre dei quattro compreso l’anonimo introduttore, senza dedicare una parola alla persona per la quale si è organizzato l’evento… mi sembra semplicemente insensato… cioè squalifica la serietà del recensore.

  2. Buon giorno Lorenzo…devo dire che il resconto in parte mi piace. In parte lo boccio. Boccio le riflessioni su ” E le ultime novità arrivate dall’Europa riguardanti le nostre banche (ad esempio la possibilità che hanno di vendere la casa se una famiglia non paga sette rate del mutuo), che il governo del Renzi ha accolto a braccia aperte, confermano tutto questo: dall’alto (da Bruxelles) vengono comandate determinate azioni che i governi statali non possono rifiutarsi di eseguire, ancor meglio se si tratta di governi non eletti cosicché a nessuno debbano rendere realmente conto”…è un falso. E qui come al solito, causa un’avversione disinformata a ciò che bolle nell’UE, si fa di tutta l’erba un fascio accomunando porcherie europee alle nostre, che sono decisamente maggiori. L’UE non ha ASSOLUTAMENTE prescritto il decreto sulle banche estratto dal cilindro di Renzi. Ha solo raccomandato all’Italia di regolamentare meglio la materia bancaria e siccome, le banche nostrane hanno 300 miliardi di euro di sofferenze il nostro ha ben pensato di fare questo de-cretino. E il fatto che l’UE non ci imponga proprio niente (a meno che naturalmente non firmiamo, come avviene sempre, trattati senza nemmeno leggerli…ma non è questo il caso) è testimoniato da due cose. Le 7 rate c’erano già come regola, solo che doveva esserci un giudice che dava il viia al pignoramento, ma sopratutto il governo ha subito cambiato mettendo non più 7 ma 18 rate non pagate per permettere il pignoramento: quindi vedete bene che l’UE non c’entra niente.
    Poi….anche sta storia, oggetto della conferenza, che l’UE è un’entità antidemocratica….ma la gente, va a votare si o no per nominare il Parlamento Europeo? Si? No?…
    e poi…com’è che gli inglesi fanno come gli pare? Un po in contradizione con la “verità assoluta” dell’UE che ordina e gli stati che eseguono….
    Insomma….con tutto il rispetto direi che con affermazioni di questo tipo non si può pensare nemmeno lontanamente di divenire un popolo consapevole, che si assume le responsabilità che derivano dagli impegni sottoscritti liberamente, che tratta difendendo con durezza i propri interessi, ma che quando poi firma…firma. Non a caso invece, siamo il popolo dei convegni, delle assemblee pubbliche…ex post…quando le frittate sono fatte. Quasi nessuno in Italia è cosciente che, in ambito economico, che è poi l’ambito fondamentale per un Paese (senza soldini non esiste ne politica estera ne nazionale, ne principi ne ideali) le direttive UE e BCE (da noi sottoscritte e che di solito cerchiamo di non applicare) sono le poche regole chiare, semplici, razionali, con fini condivisibili e nell’interesse dei cittadini, che questo disgraziato paese riceve da 50 anni a questa parte. Spero che l’UE cambi e sopravviva, che non si esca dall’euro: diventeremmo dalla notte al giorno il paese guida del Nord Africa (con tutto il rispetto per gli africani io non mi ci cambio)
    Buona giornata

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