PISTOIA. Anche per il 2014 si svolgerà a Pistoia il Convegno internazionale di studi, ospitato nella sala Gatteschi della nobilissima Biblioteca Forteguerriana. Il titolo della due giorni, 16-17 maggio, è Pistoia violenta. Faide e conflitti in una città italiana dal medioevo comunale all’età dei lumi.
Si tratta del consueto Convegno internazionale organizzato dalla Società pistoiese di storia patria e ci risulta che quest’edizione abbia avuto un finanziamento di 13 mila euro, ben ridotto rispetto a quello di edizioni passate. Onestamente ci viene anche da sorridere nel veder scomodato l’attributo “internazionale” per un dibattito, senza alcun dubbio meritorio, ma che rimane su di un livello stracittadino: sia per il tema che per i relatori, quantunque di indiscutibile livello. E naturalmente anche il pubblico sarà composto dalle solite truppe cammellate che seguono, spesso distratte e appisolate, le sporadiche iniziative della Società pistoiese di storia patria.
Il finanziamento è rigorosamente concesso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, che, sempre per il 2014, ha già stanziato una cifra circa trenta volte superiore per i Monologhi sull’uomo [per errore semantico chiamati dialoghi]. Evento, quest’ultimo, all’insegna della condivisione, del dono e della sharing economy, anche se i vari intellettuali invitati riceveranno, alla faccia dei loro sermoni sulla gratuità e sui beni comuni, delle remuneratissime retribuzioni. Del resto questo è quanto esige il turbo-consumismo applicato a una cultura che non deve trasmettere niente ma, come un grande circo di quelli moderni, cioè attento a non urtare la sensibilità degli animalisti, fare il pieno e impressionare senza l’uso di animali.
L’auspicio è quindi che il 2014 possa finalmente essere l’ultimo anno di Monologhi sull’uomo e di Convegni internazionali di studi. Il beneficio per la città sarebbe di portata storica: il Sindaco e l’Assessore alla cultura avrebbero l’occasione di progettare le politiche culturali per quello che davvero dovrebbero essere: una realtà dinamica, piacevole e stimolante per tutte le diverse categorie di cittadini.
Potrebbero trovare il modo di far esprimere le più di 250 associazioni culturali locali, storicamente asserragliate nel proprio orticello con le loro storiche e conflittuali divisioni, troppo spesso per motivi personali, come coglie perfettamente la Società pistoiese di storia patria nel prossimo Convegno.
Messe in rete, incentivata la loro collaborazione su progetti comuni, data loro la possibilità di raccontarsi, sempre che abbiano qualcosa da raccontare alle nuove e presenti generazioni, non solo si eviterebbe di dilapidare centinaia e centinaia di migliaia di euro, ma si aprirebbe il mondo della cultura, finora occupato da una oligarchia intoccabile e sacra, a nuove risorse umane, giovani o meno, ma comunque motivate.
Le nostre argomentazioni trovano conferma nel fatto che le banche cittadine e gli enti finanziano generalmente le solite pubblicazioni e iniziative dei soliti noti sugli stessi argomenti da decenni e nella circostanza che ormai sono anni che nessuno sa cosa faccia o abbia prodotto di concreto la Società pistoiese di storia patria, cui il comune concede gratuitamente una sede presso la villa Baldi-Papini, dove ha sede l’assessorato. Dovrebbe essere abbastanza chiaro, in definitiva, il senso del nostro auspicio…
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