IL SAP HA DISERTATO LA FESTA DELLA POLIZIA

Andrea Carobbi Corso
Andrea Carobbi Corso

PISTOIA. Oggi, 10 maggio, si è celebrata nella provincia di Pistoia l’annuale festa della Polizia di Stato; il Sap non c’era perché la sua assenza fosse testimonianza del disagio che oggi la Polizia sta vivendo.

Negli ultimi giorni la Polizia è stata dipinta come oppressore e torturatore dei deboli, quando quotidianamente ci sono donne e uomini della Polizia di Stato che con abnegazione e spirito del dovere continuano ad espletare il proprio lavoro al meglio delle loro possibilità, sicuramente però senza il sostegno delle istituzioni e dei politici che corrono a dissociarsi ogni volta che viene contestata una negligenza, prima ancora di accertarsi di come realmente si sono svolti i fatti.

Noi del Sap di Pistoia, al Congresso di Rimini c’eravamo e abbiamo applaudito e apprezzato la relazione del neo Segretario Generale del Sap, Gianni Tonelli, che ha illustrato proposte concrete per la sicurezza dei cittadini e dei poliziotti, come la presenza di magistrati in strada in ordine pubblico e telecamere sui caschi.

L’obbiettivo del Sap è sempre stato quello di fornire maggiori garanzie a poliziotti e cittadini.

Gli operatori delle forze dell’ordine, anche coloro che non godono della libertà sindacale e quindi non possono esprimere liberamente il proprio pensiero, sono stanchi di essere umiliati e offesi.

Il nostro collega Luca Caprini, Segretario Sap di Ferrara, dopo aver salvato alcuni anni fa una ragazza suicida da sicuro annegamento, ha deciso di restituire al Presidente della Repubblica la medaglia ricevuta.

È stato il primo a farlo, ma potrebbe non essere l’ultimo. Nel giorno della Festa della Polizia, invitiamo autorità, istituzioni e politica, a partire dal livello locale, a non trascurare il malessere dei Servitori dello Stato.

Il Sap va oltre a chi chiede di esporre un numero identificativo; vogliamo le telecamere che cristallizzino la realtà dei fatti, senza interpretazione alcuna.

È difficile per noi protestare o far sentire la propria voce senza che l’istituzione Polizia venga passata al setaccio, istituzione nella quale crediamo, forti del giuramento di fedeltà fatto allo Stato italiano, ed allora vogliamo provare a dissentire in silenzio, a non partecipare alla nostra festa, a raccontare che domani non tutti i colleghi riceveranno ufficialmente il premio che il Ministero dell’Interno gli ha riconosciuto per particolari meriti.

Alcuni hanno deciso di ritirare i loro “encomi” o le loro “lodi” in privato, perché al nostro interno ci si fermi a riflettere sul disagio di chi opera sul territorio e perché soprattutto venga ricomposta quella frattura tra politica, istituzioni e poliziotti che non si riconoscono più in chi sceglie di salvare se stesso senza preoccuparsi di chi lo segue.

Noi continuiamo a lavorare e a operare perché amiamo la nostra professione, la nostra divisa, perché godiamo della stima e dell’amore della stragrande maggioranza dei cittadini.

Andrea Carobi Corso
Segretario Provinciale Sap

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