confartigianato. ABUSIVISMO NEL SETTORE AUTORIPARAZIONI

Autoriparazioni [repertorio]
Autoriparazioni [repertorio]
PISTOIA. L’abusivismo e la concorrenza sleale nel settore delle autoriparazioni ha raggiunto livelli non più tollerabili.

Per questo, le imprese lanciano un invito: facciamo fronte comune per combattere questa piaga che sta causando danni non solo economici e alimenta un mercato fuori dalle regole e assolutamente fuori controllo.

L’allarme lo lanciano Tiziano Nesti e Moreno Corilli, rispettivamente presidente e vice presidente del settore autoriparatori di Confartigianato imprese Pistoia.

“Chiediamo controlli tecnici a tappeto in tutte le aziende – annuncia Nesti – per verificare che si rispettino le regole, e facciamo un appello ai negozi di autoforniture per una maggiore attenzione nella vendita dei prodotti destinati alla sicurezza dei mezzi”.

La questione è complessa perché diverse sono le cause che hanno portato all’abusivismo incontrollato. La crisi economica ha generato un mercato parallelo, alimentato spesso da ex dipendenti di aziende che hanno chiuso o ridimensionato il personale; poi c’è l’altro mercato parallelo, quello attivato da cittadini extra comunitari. Ma c’è anche un mercato parallelo più subdolo, quello che viene svolto in ambienti assolutamente insospettabili, sotto l’ombrello pubblico.

In genere, attività in nero rese possibili soprattutto per la facilità con la quale si possono reperire i mezzi di ricambio, sia nei negozi di autoforniture che tramite internet. Interventi a costi inferiori, senza dubbio, ma con quali garanzie formali? Con quali garanzie in caso di cattiva qualità dell’intervento?

“Gli artigiani – spiega Nesti – devono rispettare regole precise, regole che tutelano consumatori e  cittadini, anzitutto. Prendiamo, ad esempio, il problema dello smaltimento. Noi dobbiamo seguire un tracciato rigorosissimo per lo smaltimento degli olii, dei liquidi, delle batterie, del materiale sostituito. Abbiamo l’obbligo di differenziare questo smaltimento. Regole costose che servono alla tutela dell’ambiente. Chi lavora in nero, come e dove smaltisce?”.

Non è un problema piccolo, che i cittadini per primi dovrebbero comprendere: vale la pena risparmiare qualche decina di euro e ritrovarsi centinaia di piccole discariche abusive sparse sul territorio?

“Un’azienda del settore delle autoriparazioni – dice Corilli –  spende mediamente mille euro all’anno per lo smaltimento, ma garantisce un percorso trasparente”.

L’abusivismo dilaga anche tra gli autoriparatori, dunque, nonostante le leggi che disciplinano le attività.

“Le norme ci sono – spiega Roberto Ferri, funzionario di Confartigianato – e indicano chiaramente chi deve fare-cosa, purtroppo crescono anche i casi di artigiani che non si limitano a fare ciò che la licenza consente loro, ma vanno oltre, officine che fanno lavori che non dovrebbero fare, ad esempio, anche se le ultime disposizioni regionali permettono attività più ampie.

La madre di tutti i problemi è a monte, perché non esiste una regolamentazione delle vendita dei prodotti, nemmeno di quelli destinati alla sicurezza dei mezzi: freni, sospensioni, organi dello sterzo e così via; chiunque può acquistare tutto.

“Basterebbe creare – propone Corilli – percorsi diversi, ad esempio, separando lo scontrino dalla fattura e applicando lo sconto sulle fatture. Ci sono negozi che hanno realizzato addirittura ingressi diversi tra clienti professionali e gli altri. Piccole cose che darebbero un contributo ad abbassare la soglia dell’abusivismo”.

“Sia chiaro – ammette Nesti – l’abusivismo c’è sempre stato, ci sono sempre stati coloro che riparavano le auto e le moto dopo l’orario di lavoro, a casa loro. Ma adesso si sono raggiunti livelli intollerabili, occorre intervenire facendo fronte comune, perché questa situazione danneggia tutti, e tutti, prima o poi, ne pagheranno le conseguenze. Perdendo di vista l’obiettivo finale: la sicurezza degli automobilisti”.

[confartigianato pistoia]

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