carceri. SEL: «GOVERNO E REGIONE SI FANNO GUERRA SUGLI OPG»

Opg Montelupo
Opg Montelupo

FIRENZE. “È inconcepibile che Governo e Regione Toscana facciano il gioco delle tre carte sulla pelle dei detenuti psichiatrici per un mero scontro politico”.

Questo il commento delle parlamentari toscane di Sel-Sinistra Italiana, senatrice Alessia Petraglia e onorevole Marisa Nicchi, e dei consiglieri regionali di Sì-Toscana a Sinistra, Paolo Sarti e Tommaso Fattori, circa la richiesta di dimissioni per la “presunta incompatibilità” del neocommissario agli Opg, Franco Corleone, arrivata dal presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani.

Corleone è stato nominato dal Governo commissario per il superamento degli Opg della Toscana e di altre cinque regioni lo scorso 19 febbraio, ma a distanza di un mese ancora non gli è stata notificata la nomina. Ciononostante, il 15 marzo, Giani scrive a Corleone sollevando un problema di presunta incompatibilità, evidentemente ignoto al Governo, tra la sua nomina a commissario e il ruolo che già deteneva come garante dei detenuti della Toscana.

“È evidente come il formalismo di Giani su una vicenda così delicata come il superamento di quel buco nero dei dirtitti che sono gli Opg nasconda altro: il Pd toscano, e soprattutto quello renziano, non poteva accettare di essere commissariato, come la sinistra ha chiesto più volte, dal suo stesso governo. Ma che tra Governo e Regione – proseguono – sia in atto uno scontro tutto politico lo dimostra un altro particolare: la lettera di Giani è arrivata a Corleone prima che la nomina gli fosse consegnata. Insomma, la Regione ha chiesto a Corleone di dimettersi da una delle due cariche prima che il Governo fosse in grado formalmente di nominare il commissario.

“In pratica, è come se non avessimo mai avuto il commissario. Non solo: per l’atteggiamento della Regione siamo alla commedia dell’assurdo. Corleone è costretto a dimettersi da commissario per non lasciare i detenuti toscani senza un garante. Un ruolo, anche questo, assolutamente necessario considerate le condizioni dei nostri istituti. Il Pd cerchi di fare pace con se stesso e di stare sereno: la legge dello Stato impone il commissariamento per le regioni inadempienti. La realtà delle cose non può cedere il passo alle misere beghe di partito”.

[rizzo – sel toscana]

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