PISTOIA. Tra Wwf, Cia e Sindaco ad essere strumentalizzata è sempre la popolazione esposta ai pesticidi.
Questa strumentalizzazione noi non l’abbiamo notata, ma.. anche la Cia una volta che le vengono fatti degli apprezzamenti, sia pure da associazioni considerate “infestanti o indesiderate” dovrebbe almeno accettarli, e di buon grado!
Penalizzata è la popolazione soprattutto in questo periodo, in cui una gran quantità di ettari di campi sono diserbati color giallo-arancio su autostrade, strade, torrenti, fosse, pozzi, e soprattutto vicino alle case.
Case che spesso sono assediate da tre/quattro vivai, che ogni giorno ricevono trattamenti su trattamenti, senza rispetto di distanze, senza osservanza del Pan, senza osservanza del principio di precauzione.
Noi abitanti delle zone di periferia non abbiamo rientro in campo di 48 ore dopo il trattamento, noi non possiamo uscire dalle case per 48 ore, siamo sempre lì a respirare i fitofarmaci a norma di legge, dimenticati dalle istituzioni troppo indaffarate ad eseguire ordini impartiti da altri.
Patiamo il grave sopruso di un distretto che ci obbliga a tenere ben chiuse porte e finestre per ore e per giorni, abbiamo perso la libertà di stare a casa nostra, perché ci stiamo da reclusi, e il Sindaco ci viene a dire “Ma quali sono i vostri diritti?”.
Perché il Sindaco non sa quali sono i diritti dei suoi cittadini, ma sa benissimo quali sono le pretese del distretto vivaistico!
Questo distretto deve essere regolamentato, non come previsto dalla Cia di Pistoia, ma come il distretto tessile pratese o come il distretto conciario di Santa Croce sull’Arno, dato che i fitofarmaci sono sostanze tossiche e pericolose, e dato che i cittadini hanno diritto a respirare l’aria di casa propria senza i veleni dei pesticidi. Se l’Asl qui a Pistoia considera a “rischio salute” una abitazione distante 300 metri in linea d’aria da un vivaio, è questa la distanza da rispettare altro che i trenta metri!
Ricordiamo che le abitazioni quasi sempre preesistevano ai vivai e che questi ultimi sono stati realizzati spesso in zone che ne precludevano l’ubicazione. Purtroppo, come sempre, sarà pronta una scappatoia, come la legge Venturi, che prevede l’espandersi dei vivai a vasetteria sino alle colline e oltre; come sempre il Sindaco opterà per questa ulteriore concessione entro il 16 maggio 2016.
Sul diritto al benessere di una larga parte di cittadini farà prevalere gli interessi economici dei vivaisti; è un’occasione d’oro per loro che con la crisi possono acquistare terreni a prezzi stracciati.
Questa volta però promettiamo alle istituzioni che non ci rassegneremo; se non sono bastate le 3.700 firme ricorreremo ad altri sostegni, ad altri mezzi, non daremo tregua a chi ci vuole ammalare e togliere il diritto di vivere serenamente in famiglia, informeremo con ogni mezzo la popolazione a quali rischi siamo esposti tutti quanti. Il disprezzo verso le nostre condizioni di vita è contrario sia alle norme nazionali che al dettato della Costituzione che recita nell’Art. 41. L’iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.
Cioè non solo l’agire dei vivaisti è anticostituzionale, ma anche quello di chi li dovrebbe controllare e di chi permette loro di “recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.
Non solo, “L’attività economica sia pubblica che privata deve essere indirizzata e coordinata a fini sociali”, e non al mero profitto nel pieno disprezzo della vita di altri.
Comitato San Rocco
facente parte di Ass. Abc