masiano. INAUGURATA LA STAZIONE ECOLOGICA PER RIFIUTI AGRICOLI

Autorità all'inaugurazione
Autorità all’inaugurazione

PISTOIA. «Lo smaltimento dei rifiuti che si producono in azienda è un tema molto sentito dalle imprese agricole. Un ringraziamento va all’Agraria Checchi Silvano che ci ospita in questo ambiente spettacolare dal punto di vista della logistica e che ben si presta a operazioni di questo tipo. Piazzare i container dell’isola ecologica in un ambiente migliore di così non era possibile, perché è pulito e facilmente raggiungibile con i mezzi di trasporto».

Con queste parole sabato 30 aprile il presidente di Cia Pistoia Sandro Orlandini ha accolto gli ospiti, fra i quali l’assessore all’ambiente della Regione Toscana Federica Fratoni e il consigliere regionale Massimo Baldi, all’inaugurazione ufficiale della stazione ecologica multiraccolta di Case Nuove di Masiano (Pistoia), negli spazi dell’Agraria Checchi Silvano, che sarà gestita come deposito temporaneo dei rifiuti agricoli delle aziende socie dalla nuova cooperativa AgriAmbiente Servizi.

L'isola ecologica
L’isola ecologica

Una cooperativa promossa da Cia Pistoia per consentire, soprattutto ai piccoli agricoltori, una drastica semplificazione degli adempimenti burocratici per lo smaltimento e notevoli risparmi, grazie ai diversi vantaggi dell’aggregazione cooperativa (fra cui la possibilità di conferire alla stazione ecologica in comune con mezzi propri) e a un accordo conveniente con l’azienda specializzata nel ritiro e trattamento dei rifiuti AgriAmbiente srl.

«Questa esperienza – ha proseguito Orlandini – conta già 76 aziende, che sono veramente tante in tre settimane di vita. Qui si ha una situazione positiva da molti punti di vista. Si ha una sorta di filiera corta degli scarti, perché questa possibilità di conferimento degli agricoltori nella stazione ecologica vale entro un raggio di 10 km. Prima far venire un camion per prendere i rifiuti in azienda e smaltirli, oltre a inquinare, era un onere importante per le piccole realtà, perché come minimo si pagava 150/200 euro. Mentre in cooperativa, con una quota estremamente bassa di 30 euro una tantum come quota associativa, e poi 30 euro all’anno e poi un tot al chilo di materiale conferito si resta su cifre estremamente contenute, stando ai quantitativi che fanno mediamente le nostre aziende. Quindi risparmio, minore inquinamento e una filiera di rifiuti o sottoprodotti molto più corta di prima».

Tra i presenti anche l'assessore regionale Fratoni
Tra i presenti anche l’Assessore regionale Fratoni

«La cooperativa AgriAmbiente Servizi – ha aggiunto il presidente della nuova cooperativa Antonio Lelli – nasce per iniziativa di Cia con l’intento di venire incontro alle esigenze delle piccole aziende, per le quali il costo dello smaltimento dei rifiuti fatto con il tradizionale ritiro a domicilio è molto più gravoso di quanto non sia sul bilancio di una grossa azienda. Poi nelle poche settimane di attività ci siamo accorti che anche aziende più grandi e più strutturate stanno usufruendo di questo servizio».

«Il vantaggio – ha precisato Lelli ’ è avere un presidio fisso (noi siamo aperti un giorno a settimana, ogni mercoledì mattina) a cui fare riferimento, dove gli agricoltori soci possono trasportare in proprio i propri rifiuti e scaricarli. Dopo di che l’unica incombenza che hanno è la conservazione per tre anni del documento che viene loro rilasciato e che sostituisce a tutti gli effetti il formulario di smaltimento. Questo perché la cooperativa si fa carico anche di quegli adempimenti amministrativi che altrimenti sarebbero di competenza di ogni singolo agricoltore. E questo vediamo che è particolarmente apprezzato proprio dai piccoli soggetti, piccole aziende dove magari l’imprenditore è la stessa persona che sta sul campo a coltivare.

“Il costo è minimo perché l’adesione alla cooperativa prevede una quota di 30 euro una tantum, che non è altro che il capitale sociale portato da ogni socio, che oltretutto se un giorno dovesse (speriamo di no) decidere di uscire dalla cooperativa, gli viene restituito. Quindi si può definire una sorta di cauzione. Il costo per lo smaltimento dei rifiuti è variabile in funzione della tipologia e delle quantità di rifiuti conferiti, ma vediamo che il costo medio delle fatture che rimettiamo a un piccolo-medio agricoltore è di 35/40 euro per un servizio che comprende non solo lo smaltimento dei rifiuti ma anche l’aggiornamento del registro e del Mud».

«Quindi – ha concluso Lelli – siamo molto lontani da quello che veniva speso precedentemente con il tradizionale sistema del ritiro a domicilio. I soci stanno diventando sempre di più. E devo dire che si è rivelato anche un servizio utile, non solo agli agricoltori e ai soci, ma anche all’ambiente, perché abbiamo visto che piccolissimi soggetti che magari erano restii a smaltire i rifiuti, perché era per loro una spesa difficile da digerire, adesso stanno approfittando di questo servizio perché riescono con poca spesa a mettersi in piena regola».

La visita all'azienda
La visita all’azienda

«Agevolare in silenzio le iniziative che ci sembrano importanti per gli associati – ha detto il direttore di Cia Pistoia Alessandro Coppini ’ è sempre l’obiettivo mio e di Cia. Sono quasi meravigliato di quello che è stato costruito, di questo nuovo soggetto, che ha delle potenzialità molto significative. E poi è comunque un legame, anche se su un aspetto particolare, che si crea fra le aziende. Bisogna essere ottimisti sulle possibilità che ci sono di gestire insieme i servizi. E, per le realtà medio-piccole, è molto importante una gestione in comune dei servizi».

«Naturalmente – ha concluso Coppini – buona parte dei contributi li ha dati l’Agraria Checchi, perché ci ha ospitato, perché si è fatto un buon accordo con loro e ci ha manifestato una disponibilità estrema. Ora si tratta di seguire questa cooperativa e di sostenerla il più possibile, di fare le parti amministrative e gli adempimenti necessari, perché per gli associati deve essere la cosa più semplice che si può immaginare: quando hanno il rifiuto, lo prendono e lo portano a questo deposito transitorio, da dove poi verrà ritirato e smaltito, niente di più».

Massimo Baldi, consigliere regionale della Toscana, ha usato tre parole per definire questa iniziativa di Cia Pistoia sul fronte dello smaltimento dei rifiuti agricoli: «prima parola: “intelligenza”. La qualità dell’agricoltura pistoiese – ha sostenuto – non dipende soltanto dalla qualità climatica, dalla qualità della terra, dalla qualità dell’ambiente», ma dipende anche dal fatto che «qui abbiamo un’eccellenza e una qualità che altrove non c’è», non solo «nell’ambito della produzione di piante in senso stretto, ma anche nell’ambito dei servizi che aiutano l’agricoltore a portare in fondo il suo lavoro».

«Un luogo come questo – ha affermato Baldi – aggiunge un elemento d’intelligenza in più, e cioè quello di facilitare le aziende in un compito necessario e che invece magari spesso è risolto in un modo più sbrigativo. Io sono convinto che quando si fanno dei servizi, e anche la politica lo dovrebbe imparare, non si fanno per costringere la gente a essere virtuosa mettendo lacci e lacciuoli, ma si fanno tendendogli una mano e dandogli la possibilità di essere virtuosa». «La seconda parola che mi viene in mente – ha continuato Baldi – è “cooperazione”, perché qui come altrove si dimostra che mettendo insieme le forze anche delle piccole e medie aziende, si riesce a costruire un servizio che diventa eccellente, di qualità e conveniente».

Infine, «la terza parola è “ambiente”, perché, e in ambito agrario si dovrebbe essere pionieristici da questo punto di vista, dobbiamo iniziare quasi a dimenticarci della parola “rifiuto”. Il rifiuto non è un rifiuto, è qualcosa che viene prodotto accanto al prodotto e che può avere un’altra sorte: può diventare cippato, può diventare compost, può diventare, essendo ambiziosi e con dimensioni più elevate, energia, gas, metano». «Quindi complimenti per avere avuto questa idea – è stata la sua conclusione -. Spero che sarete sempre i primi, ma spero anche che qualcuno vi imiti, affinché queste buone pratiche si diffondano».

L'isola ecologica multiraccolta
L’isola ecologica multiraccolta

«Sono molto contenta di riprendere da assessore regionale un tema che come presidente della provincia ho vissuto in maniera piuttosto approfondita – ha esordito Federica Fratoni, assessore all’Ambiente della Regione Toscana –. Purtroppo quell’operazione in quel momento non ebbe l’esito sperato, ma nel frattempo certamente la Cia, in collaborazione con l’Agraria Checchi, ha creato le condizioni perché quel progetto possa effettivamente arrivare a compimento. Sicuramente l’associazione ha svolto un ruolo fin qui formidabile di agevolazione alle aziende, e non solo sul piano del contenimento dei costi, ma anche della semplificazione amministrativa; e ha costruito la prima parte del ragionamento, cioè quella per cui un’azienda conferisce del materiale (anch’io voglio da qui in avanti smettere di chiamarlo rifiuto). Ma ora dobbiamo costruire l’altra parte del percorso, cioè quella per cui in una logica di prossimità – quindi con una lavorazione fatta in loco, perché anche questo è meno inquinante – si riesce a chiudere il ciclo».

«Oggi – ha spiegato l’assessore – si parla tanto di economia circolare, anche l’Europa l’ha messa al centro delle prossime direttive che arriveranno nel 2017, ma dobbiamo acquisire un po’ questa concezione per cui l’economia circolare non si applica e non si costruisce tanto nel settore dei rifiuti urbani, sui quali ormai sappiamo tutto (sappiamo che fine devono fare, sappiamo come devono essere recuperati), ma la grande partita della circolarità si gioca sui rifiuti speciali e ogni distretto produttivo ha una sua tecnologia che permette di recuperare e di destinare a nuova vita quel tipo di sottoprodotto, perché […] quello che è l’output di un processo produttivo può tranquillamente diventare input di un altro processo produttivo che si collega in filiera con quello precedente. Anche il distretto vivaistico e quindi le aziende vivaistiche di Pistoia è giusto che si misurino con questa sfida e abbiano l’opportunità di chiudere il cerchio».

[sandiford – cia pistoia]

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