QUARRATA. È iniziata in questi giorni la raccolta di firme #salviamoilcaselli e contemporaneamente è stato creato su facebook un gruppo aperto a tutti dove i cittadini stanno postando tra l’altro le foto delle condizioni precarie in cui versa l’edificio posto tra via Larga e via Piave. I motivi della petizione sono ben spiegati anche in un intervento del movimento Cinque Stelle di Quarrata – pubblicato ieri sul proprio sito – che insieme ad un gruppo di cittadini e ai No Tares e Quarrata Viva hanno promosso l’iniziativa.
Il vedere (grazie al servizio fotografico di Gianni Nocera) le condizioni dell’edificio mi hanno “risvegliato” una serie di ricordi rimasti assopiti finora. Allo stesso tempo anche la foto recapitatami da una cara amica (relativa ad una processione del Gesù Morto) ha riportato in primo piano le immagini di coloro che hanno abitato e vissuto quelle vecchie mura. A tale proposito questo è il mio contributo – già in parte condiviso in rete – su quello che il “Caselli” ha rappresentato e rappresenta per me e non solo.
Non vivo più da tempo a Quarrata e da cronista per La Nazione per tanti anni ho seguito da vicino le vicende che hanno avuto come “teatro” questo “storico” edificio. Tante storie raccontate, tante persone conosciute. Vicende non solo di dolore ma anche di vita vissuta e di un percorso fatto da tanti “nonni” ravvivato grazie al contributo di tanti cittadini.
In una di queste stanze è morta nel 76/78 anche la mia nonna paterna, la Santuzza. Quindi anche ricordi lontani e del tutto personali.
Al “Caselli” da chierichetto ho “servito tante Messe celebrate dal cappellano don Bruno Chiavacci o dal proposto don Aldo Ciottoli. E poi successivamente ho fatto visita agli anziani (normalmente di sabato o domenica pomeriggio) insieme al Meg (Movimento eucaristico giovanile) per tombole o serate di animazione e di canto. Ho ricordi vivi delle diverse fiaccolate organizzate negli anni Novanta ed una tappa fissa era ovviamente via Larga dove il gruppo di anziani ancora autonomi, non allettati, ci salutavano in cima alla rampa dell’ingresso o affacciati alle grandi finestre.
La stessa cosa avveniva per la Processione del Gesù Morto. o per i concerti che la banda Giuseppe Verdi eseguiva nella piazzetta antistante d’estate e durante il Settembre. Ricordo anche una tombola organizzata da Tele Quarrata.
Un capitolo a parte, di tanti ricordi riguarda l’ultimo periodo, grazie alla iniziativa di Isa Vannucchi e degli anziani costituitisi nell’associazione Il Tempo. Un periodo in cui gli anziani stessi prima del definitivo declino della struttura si sono resi protagonisti anche di singolari proteste (quelle ad esempio per l’utilizzo della cappellina anche per momenti di animazione e di dibattito) o altre significative come la “partecipazione” alla morte della Principessa Diana di Inghilterra…
E poi l’incendio e la morte successiva di Barbara Moscone… il trasferimento temporaneo degli anziani per permettere i lavori necessari. Il ritorno di nuovo in struttura e la mazzata finale con il trasferimento definitivo prima degli anziani in altre strutture dell’azienda Asl (in particolare al Villone Puccini a Pistoia – n.d.r.) e poi anche degli altri servizi che erano rimasti attivi nell’edificio (centro raccolta Avis e servizio di continuità assistenziale-guardia medica).
In ragione di tutto ciò, anche delle cose non dette, e della storia precedente, come pure della storia di Quarrata (il Caselli sorgeva non a caso nella zona di Quarrata conosciuta anche come Spedaletto, perché originariamente era presente un luogo riservato ai pellegrini… ecc.) non posso che condividere lo spirito dell’iniziativa #salviamoilcaselli. Forse a questo punto tardiva.
Auspico che il Sindaco Mazzanti e il Consiglio Comunale prima di prendere decisioni coinvolgano con opportune forme di partecipazione la cittadinanza compresi i gruppi e i movimenti che sono tutto fuorché “facinorosi”. È vero mi si risponderà che il Comune (chi?) ha stipulato una convenzione con l’Asl ma con quali condizioni? E soprattutto con chi è stato condiviso?
Prima di cambiare la destinazione d’uso del “Caselli” è giusto fermarsi un attimo… per capire, per comprendere….
Per aderire alla raccolta “Salviamo il Caselli” è possibile rivolgersi ai vari membri contattandoli attraverso il gruppo facebook o direttamente in piazza durante il mercato del sabato. Saranno previsti anche alcuni punti raccolta sul territorio.
Comunque vada questa è la dimostrazione di come nessuno abbia il diritto di arrogarsi scelte su un “patrimonio della città” all’insaputa dei cittadini! E’ bello sentire che la gente ha a cuore il Caselli, che quella struttura ha segnato profondamente, in bene, una comunità. Se ci fosse un interesse partecipato alla vita della città, quanto meglio sarebbe per tutti. Quanto si starebbe meglio tutti. Impariamo a dire: M’ IMPORTA, MI STA A CUORE!!!
Renata Fabbri (da facebook)
Io non abito più a Quarrata da tantissimi anni, ma ce l’ho nel cuore, e purtroppo per chi vive fuori come me Vi garantisco che si soffre a vedere lo scempio che è stato fatto e parlo di Quarrata, Santallemura ovunque passo ogni volta, faccio sempre più fatica a riconoscerla, mi vergogno di portare i miei amici di Milano a vedere una città fantasma, perché purtroppo questa è diventata., La piazza? Pietosa… Le strutture misere, le ditte chiuse…. Insomma… Alla fine ci restono solo i ricordi.
Il sindaco dovrebbe riflettere prendere più decisioni a favore della città e non della politica…é uno dei pochissimi comuni che se ti muore un tuo caro, alla scadenza del loculo non puoi ricomprarlo, o ” butti il parente nell’ossario o lo rileghi in un fornetto sotto i gradini… Vergognoso! Neanche a Milano che spazio ne ha meno per allargarsi, vero che nel cimitero giri con i pulmini…. Ma se vuoi ricomprare lo stesso forno ti rinnovano la concessione! E qui mi fermo, sto diventando polemica e cattiva… Scusate lo sfogo…
Ila Mazzei (da facebook)
Andrea, io non sono nato qui a Quarrata ma è 10 anni che ci vivo. Mi sento parte integrante di questa comunità e dico che questo stabile è memoria storica del paese, valore aggiunto di tutti i cittadini e nessuno dico nessuno si deve permettere di farci cose che non sono per la comunità. Quindi il sindaco e la giunta devono fare un passo indietro e parlare con tutti i cittadini prima di prendere qualsiasi iniziativa.
Luciano Bencini
Ecco gli esercizi e le persone che per ora si sono resi disponibili e hanno i moduli da firmare:
Bar Ponte Pizzalponte
Panetteria Giuntini
Pasticceria Signorini
Rita Fantechi
Silvia Magnolfi
Donatella Bradipa Spinelli
Roberta Martini
Nanda D’Alessandro
Maurizio Buda
Simone Tuci
Simone Lomi
Paola Rafanelli
Silvia Bonacchi
Pellegrini Maurizio
Massimiliano Giuntini
Rossano Ciottoli della cooperativa pozzo di Giacobbe
Firmate Firmate!