acqua di cacca. ASPETTA E SPERA CHE GIÀ L’ORA…

Simone Barni
Simone Barni

PISTOIA. Il 31 aprile in via Nerucci dalla fognatura nera di Publiacqua si sversavano nella Brana litri e litri di liquame (vedi). Dal 1° al 4 maggio Publiacqua è intervenuta per risolvere il problema, inviandoci il 5 maggio uno scarno comunicato di spiegazione (vedi), al quale abbiamo risposto con un secondo articolo (vedi). Abbiamo intervistato il vicepresidente di Publiacqua, Simone Barni, il 4 maggio, quando cioè Publiacqua aveva ben chiaro cosa fosse successo.

– Mi hanno detto che avete sistemato il danno successo in via Nerucci, lavorando addirittura il Primo Maggio!

I tecnici sono sempre pronti ad intervenire. Siamo continuamente presenti sul territorio.

– Da decenni tutti sanno (Comune, Arpat, Asl, Publiacqua) che quando la camera si riempie, sversa i liquami nel fiume…

Di certo lo sanno gli organi competenti. I fatti sono questi.

– Quindi per lo sversamento che ho ripreso il 30 aprile chi avete avvertito? L’Arpat?

L’Arpat. Poi abbiamo fatto l’intervento di ripristino e l’Arpat è venuta a controllare.

– Quindi Arpat sarà venuta a controllare mentre ripristinavate la fognatura immagino.

Questo non lo so. Lo deve chiedere a loro.

– Decidono loro se venire oppure no? Immagino che dovranno scrivere un verbale. Se non vengono come fanno?

Questo lo deve chiedere a loro.

Adesso è tutto a posto. Cosa hanno fatto di preciso, lei lo sa?

Adesso, nello specifico, non saprei dirle. Se vuole mi informo. Di sicuro quello che prevede la legge. È chiaro che l’impianto è sempre quello. Può succedere che il problema si riproponga. Noi siamo pronti. Il problema è chiaro a tutti.

– Insomma: tutti sanno ma ancora non è stato fatto niente per risolvere questo problema?

Per intervenire e risolvere il problema è necessario costruire un nuovo impianto. Per farlo abbiamo bisogno del permesso della Provincia. Serve però una deroga al regolamento. Deroga chiesta da tempo e sempre rifiutata. E noi per questo non possiamo intervenire.

– Perché vi serve una deroga da parte della Provincia?

Perché dovremmo entrare nel vivaio accanto alla strada. La legge dice che si può costruire un pozzo di fogna a 10 metri dalla sponda di un fiume. Vorrebbe dire smantellare buona parte del vivaio. Se, invece, la Provincia ci permette, in deroga, di costruire la fosse a 4 metri dall’argine, entriamo solo in minima parte nel vivaio.

– Il vivaista è d’accordo che si occupi solo una piccola parte del suo terreno?

I nostri tecnici mi dicono che c’è l’accordo con il vivaista. Diciamo che senza deroga si deve procedere per un esproprio per pubblica utilità e i tempi si allungano.

– Da più di un anno le Province non ci sono più. Quando avete chiesto il permesso? E soprattutto adesso di chi è la competenza per la deroga?

Ora di preciso non so dire quando è stata fatta la domanda. Sappiamo che alcune deleghe oggi le ha la Regione. I miei tecnici mi dicono che la richiesta è stata comunque presentata agli uffici tecnici della Provincia di Pistoia.

– Vi hanno detto di no. Ci sarà una motivazione, immagino…

Non lo so. Però mi informo. È certo che deroghe in questo senso sono già state date. Comunque confidiamo che questa deroga arrivi.

E come sarà il nuovo impianto?

I tecnici mi hanno detto che il nuovo impianto, un progetto definitivo già da un anno, prevede un sistema detto “a caduta”, che va in discesa per capirci. Non tiriamo più verso l’alto, ma spingiamo verso il basso. Un progetto nemmeno tanto complesso, mi dicono, e nemmeno troppo costoso. In poco tempo risolviamo il problema. Chiariamo una cosa: le autorizzazioni per ripristinare sono state chieste agli enti competenti, non al Comune.

– Certo mi colpisce che dal 2002 tutti sapessero e solo nel 2016 si inizia a muovere qualcosa… Certo se subentra un nuovo gestore la prima cosa che gli si chiede è di risolvere i problemi noti…

Quello che posso dirle è che dal 2002 Pistoia ha l’acqua tutti i giorni. Prato che aveva le fasce orarie oggi ha l’acqua tutti i giorni; Firenze sarà la prima città metropolitana ad avere l’acqua depurata al 100%; il Chianti adesso ha l’acquedotto che prima non aveva. Prima ci siamo preoccupati di portare l’acqua a tutti, poi abbiamo implementato il sistema. È chiaro che la necessità degli investimenti è enorme…

– Si può dire che il problema è risolvibile in poco tempo? Che non costerebbe molto, che voi siete pronti da un anno, ma che è tutto è fermo perché la Provincia non da la deroga?

Così è.

– Possiamo dire che appena la Provincia vi dà la deroga, voi interverrete e metterete tutto a norma?

Sì. Certamente.

Poi abbiamo chiesto ripetutamente all’ufficio stampa del Comune chiarimenti in merito. Attendiamo fiduciosi…

[Daniele Rovai]

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