MOBILE VULGUS

Zitto e obbedisci!
Zitto e obbedisci!

UN CASO CONCRETO di prevaricazione, solo per riflettere sulle conseguenze dei comportamenti di chi può esercitare il proprio potere sugli altri.

A rispondere è Gloria (il nome è di fantasia ma scelto con affetto).

Da quanto tempo lavori?

  • 30 anni, gli ultimi venti alle dipendenze delle stesse persone…

Quando eri una bambina che cosa pensavi che avresti fatto da grande, quale lavoro immaginavi per te?

  • Qualcosa di più artistico della ragioniera, comunque nei numeri ho sempre visto anche una magia, un’armonia, oltre il loro senso stretto di strumento contabile e dai numeri mi sono sentita regolata, giustificata.

Hai guadagnato abbastanza perché la tua vita potesse corrispondere alle tue aspettative?

  • No, perché non ho mai potuto realizzare una piena autonomia, per esempio, abitativa…

Qual è stato l’aspetto più sgradevole della tua vita lavorativa?

  • La mancanza di rispetto per il mio lavoro, per il mio impegno, per la dedizione e la serietà che penso di averci messo; a offendere la mia dignità è stato il datore di lavoro e di conseguenza i colleghi e qualche volta i clienti, ingannati e assorbiti negli atteggiamenti del titolare…

Qual è stata la cosa più bella del tuo lavoro?

  • Riuscire a fare qualcosa con l’impegno e la volontà, quindi l’imparare e l’approfondire gli argomenti, le nuove tecniche, la mole di nuove norme che ininterrottamente hanno modificato tempi e i criteri del lavoro, delicato, che svolgevo (e tuttora, comunque, altrove, svolgo )…

Cos’è il mobbing?

  • È un progetto infame, incivile, per mettere in difficoltà, di ora in ora, di giorno in giorno, qualcuno su cui si esercita un potere, attraverso la denigrazione, l’umiliazione, la scomposizione della personalità… ma è proprio un progetto quasi scientifico, in cui la vittima è trascinata e a poco a poco schiacciata. Sono stata offesa, aggredita a parole e nei modi, sempre bruschi, sopra le righe. Sono stata accusata di errori mai fatti e mi sono state addossate colpe inesistenti, fino al punto che qualche volta mi sembra impossibile che non fosse vero…

Quali sono le conseguenze del mobbing subìto, oggi che il rapporto di lavoro è interrotto e la vita continua?

  • Un senso di totale impotenza, la sensazione di essere in un tunnel. Ho perso la consapevolezza di me, mi sento fuori gioco. Qualche volta non sono in grado di affrontare le minime cose pur essendo costretta, ogni giorno, a cercare di dimostrare il contrario perché, appunto, la vita continua…

Che sentimenti provi nei confronti di chi ti ha fatto mobbing?

  • Rabbia. Rabbia e allo stesso tempo la difficoltà di dare una risposta a questa rabbia. Sogno di ricevere le scuse da quella persona in particolare, ma vorrei che fossero scuse sincere per riscattare la mia dignità. E comunque ho bisogno di una tregua, niente più da spartire con lei, con loro. Ma non ho ancora ricevuto gli ultimi due stipendi, non parlo nemmeno del Tfr… per evitare di pagarmelo sono già iniziate le offensive anche nei confronti della mia famiglia…

 

Gloria ha 50 anni, è una bella donna, sorridente, intelligente e molto sincera ma è stata vittima di emarginazione lavorativa, mobbing, quello che tra i ragazzi è il bullismo, quello che si pratica tra chi detiene il potere, economico e/o politico e le minoranze, i cosiddetti soggetti deboli, nelle famiglie tra uomini prepotenti e donne incapaci di reagire (ma anche viceversa).

Il termine mobbing sembra provenga dalla prima parte della locuzione latina mobile vulgus, cioè gentaglia che si muove in gruppo disordinatamente spingendo e urtando. Gloria è stata sospinta all’angolo della sua stessa vita nonostante avesse sempre cercato di dare il meglio di sé per guadagnarsi lo stipendio e meritarsi il riconoscimento da parte dei suoi datori di lavoro. Alla fine ha accettato la realtà e si è dimessa.

Tutto quello che ha oggi è una prescrizione medica per un aiuto psicologico, per guarire dall’angoscia e uscire dall’incubo di non potersi più fidare nemmeno di se stessa.

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