san[t]ità. NUOVI POSTI LETTO NEL PRESIDIO OSPEDALIERO PRATESE

Più servizi di trasporto per l’ospedale di Prato
L’ospedale di Prato

PRATO. Nuovi posti letto e riorganizzazione del presidio ospedaliero Santo Stefano. Sono le azioni messe in campo dall’Azienda Sanitaria Usl Toscana Centro per fornire una risposta più efficace ai cittadini nel momento delicato del ricovero: da quello in emergenza urgenza al programmato.

La sanità pratese si riorganizza, a due anni e mezzo dall’apertura del nuovo ospedale un’attenta valutazione sulla casistica clinica, la verifica dei dati di performance ospedalieri oltre al crescente numero di accessi registrati in pronto soccorso, hanno determinato una operazione di “restyling” nelle aree clinico-assistenziali, medico chirurgiche e nel dipartimento di emergenza e urgenza.

Cambia l’ospedale. È stata avviata una diversa modulazione dell’utilizzo dei posti letto organizzati non più per trattare singole patologie specialistiche (urologiche, ortopediche, neurologiche, e così via) isolate ma per aree omogenee. Il processo, iniziato nelle scorse settimane, si è ormai concluso: ora la destinazione dei pazienti nei setting (reparti) di degenza avviene in relazione alle intensità di cura necessaria e per percorsi assistenziali (ad esempio: percorsi per le malattie cerebrovascolari, infettive, renali, tumorali, reumatiche e respiratorie) e curate a livello multidisciplinare.

È stata, quindi, avviata una diversa gestione dei posti letto che consente anche una maggiore flessibilità: si auspicano ricadute positive sull’intera funzionalità della struttura ospedaliera che dovrà essere in grado anche di aumentare le risposte al ricovero. L’area medica è passata da 210 posti letto a 238 posti letto in questo seguendo la epidemiologia dei ricoveri prevalenti in ospedale.

Punto qualificante dell’intera riorganizzazione è aver previsto una unità operativa di medicina interna (medicina perioperatoria) che affianca le unità operative di chirurgia ed è quindi in grado di accogliere pazienti chirurgici che richiedono una competenza internistica.

L’altra novità è rappresentata dalla forte integrazione tra le unità operative di medicina interna e di geriatria che ora si trovano collocate allo stesso piano (il terzo) per la gestione dei pazienti affetti contemporaneamente da più patologie.

In pratica la nuova “mappa geografica” dell’ospedale completa il progetto assistenziale secondo il modello organizzativo per intensità di cura e permette di assicurare ai pazienti un’assistenza specialistica il più possibile integrata e attenta ai bisogni dell’ammalato.

Da questi interventi si attendono miglioramenti sia sull’utilizzo delle risorse che sull’impiego del personale.

La riorganizzazione è tra l’altro frutto dell’impegnativo lavoro propedeutico svolto dagli operatori che hanno attivamente partecipato, insieme ai neo coordinatori dei dipartimenti aziendali, alla realizzazione dell’importante cambiamento.

Casa di cura Villa Fiorita 033
Casa di cura Villa Fiorita

Nuovi posti letto. Un ospedale riorganizzato ma anche potenziato con 19 nuovi posti letto ad accesso diretto dal dipartimento di emergenza urgenza. Saranno attivati alla Casa di Cura Villa Fiorita (Prato).

I pazienti prima di essere ricoverati nella struttura accreditata verranno stabilizzati da un punto di vista clinico e valutati in pronto soccorso.

In pratica aumenta la disponibilità di ricovero per l’area medica: i pazienti saranno inviati direttamente dal pronto soccorso a Villa Fiorita dove avranno garantite una serie di prestazioni diagnostiche e terapeutiche concordate (dagli esami di laboratorio, alla Tc alle ecografie, alla chirurgia generale, ortopedica e traumatologica, alla medicina interna, comprese le consulenze specialistiche cardiologiche, ginecologiche, nefrologiche, urologiche e psichiatriche).

L’inaugurazione dei locali che ospiteranno i nuovi posti letto è in programma per il prossimo 27 maggio.

La casa di cura convenzionata svolge già attività e servizi di medicina per la riabilitazione e la bassa intensità di cura in convenzione con l’Azienda Sanitaria.

Con questa operazione sono stati aggiunti alla rete ospedaliera pratese (ma anche all’Azienda Usl Toscana centro) ulteriori 43 posti letto di area medica (24 erano già stati attivati con le cure intermedie).

Infermieri
Infermieri

Il personale. Il processo di riorganizzazione si incentra sulla trasformazione a ruolo di tutto il personale infermieristico e Oss ad oggi coperto con forme di lavoro somministrato (in particolare si prevede con il primo di ottobre il passaggio a ruolo di 27 infermieri e 13 Oss). L’ingresso in servizio avverrà gradualmente a partire dall’inizio di giugno.

Come già sperimentato in altre realtà si contribuirà ad affrontare meglio il periodo estivo, quando il personale, a rotazione, dovrà usufruire del diritto delle ferie mediante l’attivazione di contratti di lavoro flessibile a garanzia della continuità assistenziale.

Sia il personale medico che infermieristico, ma anche quello tecnico, non sarà fatto mancare dall’Azienda Sanitaria che prevede di sostituirlo anche nel caso di assenze improvvise (lunghe malattie, infortuni, gravidanze, ecc…).

Sono comunque in atto tutte le procedure per l’acquisizione di nuovo personale in modo da potenziare l’organico attuale ed integrare le risorse di supporto che potrebbero mancare durante il periodo estivo.

[vannucchi – ausl toscana centro]


 

TUTTI I NODI AL PETTINE

31 marzo. Edoardo Bianchini parla all’assemblea dell’OdG di Firenze
31 marzo. Edoardo Bianchini parla all’assemblea dell’OdG di Firenze

 

QUANDO lo sostenevamo noi di Linee Future che l’operazione-Rossi e intensità di cura era, fantozzianamente, una “cagata pazzesca”, le veline dell’ufficio stampa dell’allora Asl 3 di Pistoia ci facevamo mangiare palate di cacca: mentre sostenevamo (con Valerio Bobini del Crest e con l’Intersindacale Medica del San Jacopo) che i letti di Abati erano meno di prima, troppo pochi e scarsi per il fabbisogno, perché non tutto in sanità può essere «a intensità di cura», l’addetta stampa di Pistoia, Daniela Ponticelli, attraverso un “avvocato” Cei che non abbiamo trovato iscritto in nessun ordine degli avvocati d’Italia, ci deferì alla Commissione di Disciplina dei Giornalisti di Firenze.

Fummo censurati (trattamento Belpietro-Porro) perché avevamo osato scrivere la verità: che i comunicati dell’Asl erano solo veline. E tali restano: ancor più chiaramente oggi che quello che dicevamo noi sta diventando verità fatta carne.

A Prato la conversione è già iniziata, come vedete: ma ormai è sicuro – e noi lo avevamo scritto a gennaio del 2015 – che anche a Pistoia succederà la stessa cosa. Riapriremo una parte del Ceppo o manderemo i malati bisognosi di cure intermedie in qualche clinica privata perché i letti mancavano e mancheranno alla faccia della politica e delle tessere di partito! E alla faccia dei censori della Commissione di Disciplina.

A questo punto due domande sono d’obbligo:

non è forse vero che i comunicati stampa dell’Asl sono perlopiù veline?

non è forse vero che quanto abbiamo detto pubblicamente all’assemblea annuale dei Giornalisti della Toscana (che la Commissione di Disciplina non funziona se non secondo criteri politici) corrisponde a verità?

Bravi Toscani! Continuate a votare il Granduca: e le sue truppe cammellate vi ridurranno in polvere e per giunta vi bastoneranno ben bene!

Sempre e solo Per Democrazia, s’intende!

Edoardo Bianchini

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