caso nesti-goduto. QUANDO I DISCORSI NON TORNANO. 3

Il Tirreno, 19 febbraio 2015 - Nesti-Goduto
Il Tirreno, 19 febbraio 2015 – Nesti-Goduto

AGLIANA. Ci sono delle notizie davvero curiose e che ti impegnano in una rilettura attenta, tanto  sono sorprendenti. E sul caso Nesti-Goduto ce ne sono addirittura due: quella apparsa su Il Tirreno  un mese fa, che richiama l’anticipazione dell’udienza di ben sei mesi, concessa dal giudice del lavoro per la controversia tra l’ex Comandante Nesti e il Comune di Agliana; e l’altra è del M5S di Agliana, che sembra non aver preso contezza delle decisioni di ben due tribunali, Tar e Consiglio di Stato, di fatto univoche nelle conclusioni.

Nesti riportava al Tirreno che “la situazione richiede una decisione in tempi rapidi, viste le difficili circostanze di lavoro che si sono configurate in seguito alla rimozione dal Comando”.

A noi – che abbiamo seguito l’intera vicenda in modo abbastanza accurato – crea sorpresa che per l’ex Comandante sia stata concessa un’anticipazione che riteniamo ingiustificata. E dunque poniamo delle domande:

1) Secondo quale ratio il tribunale avrebbe messo il processo in una “corsia preferenziale” costituendosi così una tanto irrituale anticipazione: non esiste una apposita procedura d’urgenza per certe questioni “urgenti” (che magari hanno un interesse diffuso) e, dunque, come è possibile comprendere tale “aggiustaggio al calendario” di ben sei mesi in anticipo?

Gli altri lavoratori – ma non solo –, che hanno delle cause pendenti dinanzi al giudice del lavoro, non hanno alcun motivo di lamentarsi e ottenere una anticipazione sulla posizione di cittadini in “attesa di Giustizia”? Ci sono cittadini di serie A e B, solo quando si parla di Verdini o Penati?

Il comandante in pectore Mauro Goduto
Il comandante Mauro Goduto

2) Cosa dovrebbe dire Mauro Goduto che ha atteso pazientemente quindici anni che la [in]Giustizia facesse il suo corso con esiti tanto a lui utili? Lui non ha avuto danni economici, ovvero di immagine professionale, con altrettanta “perdita di chance, danno biologico e danno morale”?

A lui non erano dovute delle corsie preferenziali per le sue non certamente meno gravi “difficili circostanze di lavoro”?

All’epoca il dott. Goduto era vigile urbano a Viareggio e ha interrotto la sua carriera con una proporzionale minore capacità di remunerazione rispetto a Nesti.

3) Come si potrà immaginare che il dott. Nesti vada a “chiedere un risarcimento al Comune di oltre mezzo milione, dopo aver occupato un posto in modo illegittimo per 15 anni, di fatto usurpando funzioni e stipendio che sarebbero spettate al Goduto?
Sul punto appare più grave la responsabilità di quanti lo hanno lasciato al suo illegittimo posto dirigenziale anche dopo la sentenza del Tar del 2010, come abbiamo già bene illustrato in un nostro recente articolo.

4) A quale titolo il Nesti chiede un risarcimento di giustizia se anche lui stesso si è introdotto nei due gradi di giudizio – sostenendo ragioni e interessi personali giudicati illegittimi e respinti – anche presso il Consiglio di Stato, per chiedere l’accoglimento delle istanze del Comune, tutte respinte?

È vittima perseguitata o, ben diversamente, è con-persecutore (in quanto appellante e temerario perché non legittimato) del dott. Goduto, lui sì costretto a una defatigante lite giudiziale che è durata tre lustri con costi enormi di avvocati e ulteriori danni economici?

Il Commissario Fragai si gratta in testa. Prurito primaverile allergico o cos’altro...?
L’Assessore Fragai si gratta in testa…

5) L’Assessore Fragai, che ha inizialmente sostenuto il Nesti, è diventato improvvisamente prudente e moderato o forse ha ricevuto degli illuminati pareri che attestano la temerarietà e criticità delle richieste del Nesti.

Non era lui che nel febbraio 2015 difendeva a spada tratta l’ex-comandante deposto, sorseggiando caffè insieme con il medesimo e la ex-vicecomandante Sonia Caramelli e citandolo su La Nazione come un “ottimo Comandante”?

6) Il gruppo dei Consiglieri del M5S non è informato che il Consiglio di Stato ha definito il procedimento con una decisione definitiva e chiara?

Qual è il senso del chiedere una “commissione d’indagine” che avrebbe avuto, forse, la sua giustificazione nell’immediatezza dell’avvio del contenzioso nell’anno 2000?

Insomma, intanto che il mondo è così come è, non certo perché lo dipingiamo noi tale, è possibile che i fatti, storicamente accertati, siano rappresentati – e la stampa organica, sembra fare del suo meglio in proposito – alla rovescia rispetto a come dovrebbero essere narrati?

[Alessandro Romiti]

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