PISTOIA. L’indifferenza e l’ipnosi generale tradotte in un silenzio assoluto, qualsiasi cosa accada, si sono trasformate rapidamente in pura imbecillità. Bondi si dimise per un crollo a Pompei, crolli che si sono susseguiti nell’era Franceschini del quale nessuno ha chiesto la testa.
La voragine di Firenze dovuta a negligenza e incuria è divenuta un caso del perfido destino imponderabile e imperscrutabile. Viceversa alla Commissione Grandi Rischi e al Professor Boschi in particolare si è contestata la colpa di non aver saputo prevedere un terremoto ed averne stabilito, a priori, l’intensità, salvo poi fare “macchine indietro” dinanzi a quanto dettato dalla sismologia mondiale.
Torna il marò, tra dichiarazioni trionfalistiche, dopo oltre quattro anni di sberleffi da parte indiana e i tentativi maldestri del Governo di raccomandarsi a qualsiasi organo internazionale per venire a capo di una situazione divenuta una barzelletta mondiale e nessuno sembra cosciente della indegna figura nazionale.
Anzi si ribadisce l’amicizia col popolo indiano mentre l’India anziché confermare, ipocritamente, l’amicizia verso di noi, annulla le commesse a Finmeccanica. Mostriamo un bel carattere non c’è che dire. Ogni sera siamo inondati da servizi interminabili sul salvataggio dei migranti. Gesto encomiabile, bisogna riconoscerlo, ma occorrerebbe anche aggiungere le conseguenze della nostra sperticata solidarietà.
L’Europa, lo ha dimostrato e continua a farlo, non intende accogliere migranti se non in numero esiguo e dopo controlli severi, salvo dare l’impressione di facciata di essere interessata a risolvere il problema blandendoci con discorsi di prammatica e pacche sulle spalle.
Potrebbe qualcuno domandarsi e domandare dove ci condurrà questo tipo di attività visto che il flusso migratorio è destinato ad aumentare indefinitivamente? Ancora silenzio da parte di tutti e nessuno che abbia il coraggio di dire che prima o poi dovremo giungere all’esplosione dirompente di questa situazione.
Coloro che sfuggono a quella sorta di anestetizzazione nazionale non possono fare a meno di notare simili incongruenze. Ma si tratta di una esigua minoranza, una specie in via di estinzione che, al contrario di altre famiglie animali in pericolo, anziché tutelarne il futuro, cerca di impedirne la moltiplicazione e la voce a testimonianza che non è in pericolo la democrazia ma che essa non esiste più.
[*] – Lettore, ospite