PISTOIA. Potremo sapere se una mozzarella o un pecorino sono prodotti con latte munto in Italia o in altri paesi. “Sarà la fine della concorrenza sleale, grazie alla trasparenza – commenta Michela Nieri, presidente di Coldiretti Pistoia –. Una grande vittoria per allevatori e per i consumatori”, visto l’obbligo introdotto da un decreto interministeriale, una volta passato il vaglio dell’Ue, l’Italia avrà una legge specifica per l’etichettatura di origine dei prodotti lattiero caseari.
Il provvedimento del governo è stato annunciato durante il Milk Day di Coldiretti. “Grazie alla nostra storica battaglia per la trasparenza in etichetta, anche i produttori pistoiesi avranno maggiori opportunità di sviluppo.
Non potendo più essere confuso, per esempio, il pecorino a latte crudo della nostra montagna – spiega Michela Nieri – con produzioni fatte su larga scala con latte o cagliate importati, che vengono confezionati all’italiana, magari con una bella foto di un casolare toscano”.
L’obbligo di indicare in etichetta l’origine è una battaglia storica della Coldiretti che, con la raccolta di un milione di firme ad una legge di iniziativa popolare, ha portato all’approvazione della legge n. 204 del 3 agosto 2004. Da allora molti risultati sono stati ottenuti anche in Europa ma – continua la Coldiretti – l’etichetta resta anonima per circa 1/3 della spesa dai salumi ai succhi di frutta, dalla pasta al latte a lunga conservazione, dal concentrato di pomodoro ai sughi pronti fino alla carne di coniglio.
Due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all’estero, ma anche un pacco di pasta su tre è fatto con grano straniero senza indicazione in etichetta, come pure i succhi di frutta o il concentrato di pomodoro dalla Cina i cui arrivi sono aumentati del 379% nel 2015 per un totale di 67 milioni di chili, secondo la Coldiretti.
L’Italia sotto il pressing della Coldiretti ha fatto scattare il 7 giugno 2005 l’obbligo di indicare la zona di mungitura o la stalla di provenienza per il latte fresco e il 17 ottobre 2005 l’obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy, mentre a partire dal 1° gennaio 2008 c’è l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro.
A livello comunitario – conclude la Coldiretti – il percorso di trasparenza è iniziato dalla carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d’obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell’ortofrutta fresca. Dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto.
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