QUARRATA. Il Caselli è nato da qui, da Lucciano e dalla sua villa-fattoria, appartenuta all’origine alla persona da cui l’ospedale quarratino prese nome per onorarne la memoria.
La tenuta di Lucciano fu in séguito venduta ai Conti Spalletti, ma il benefattore lasciò una grossa somma di denaro perché la gente di Tizzana (prima Quarrata faceva Comune con questo nome) avesse assistenza e conforto. All’epoca non c’era project financing e neppure il miracolo dell’€uro (con tasse da strozzinaggio comprese), ma la magnanimità sì.
Oggi il complesso è in attesa di cambio di destinazione e in vendita. Finirà, da oggetto di assistenza e pietà che era, a bene di sfruttamento e speculazione. Nel frattempo i nuovi padroni lo hanno fatto andare letteralmente in malora.
È giusto che i quarratini che firmano la petizione per il Caselli, abbiano almeno un qualcosa da tenere su un computer o in un cassetto della scrivania per ricordare quello che a Quarrata è stato il Caselli. Ed è stato tanto, ve lo garantiamo.
Almeno finché non sono scesi gli Unni della sanità toscana, che hanno devastato la Regione con i Patti Territoriali e un sacco di bischerate, dalle Case alle Botteghe della salute…
Scarica il pdf: Caselli. Un ospedale in vendita – © – Maggio 2014. Linee Future – http://linealibera.it/ – redazione@linealibera.it