
SERRAVALLE. In una nostra precedente nota corsara avevamo fatto un po’ il punto della situazione sui prossimi movimenti in vista delle prossime elezioni: prossime perché l’anno prossimo è lì dietro l’angolo dell’estate che, se anche non si sta quasi vedendo, ormai ha preso a scorrere.
Rileggete con attenzione serravalle-elezioni. «bel paese è codesto» disse calandrino e, dopo, anche l’intervento di spiriti ameni serravallini dal titolo serravalle-elezioni. «aridatece il ‘panzer’ e saremo di nuovo felici!».
C’è, però, troppo silenzio in quel di Serravalle, non lo avete notato? E mentre tutti si affaccendano moderatamente e sotto bassi profili – basti pensare che perfino la sempre presente Simona Querci ha fatto rispondere alla Consigliera Elena Bardelli (Fdi-An) dal suo segretario politico provinciale Trallori –, altri gnocchi sembrano venire a galla, come a dire “son cotto”. Gnocchi che disturbano, con percepibile evidenza, la vita amministrativa del Comune, anch’esso portato a seguire l’etica del “meglio farsi notare poco”.

E tuttavia – quando va detto va detto – il paese è piccolo e la gente mormora. E mormorano anche i compagni, che stanno mettendo in giro voci (e non solo alle Milleluci di Casale, come di solito fa il partito che, quando vuole segretezza, si riunisce a Masotti – ma qualcosa scappa sempre…) secondo cui sembrerebbe che il rimpianto “panzer”, l’ex-Sindaco Renzo Mochi, pronto ad aspirare a un glorioso ritorno in sella, con spada, pardon!, fucile in mano, per risedersi ancora in plancia sull’Enterprise, sia stato raggiunto da un avviso di garanzia: non ci è stato suggerito, però, per cosa, quindi potrebbe trattarsi – vedremo in séguito, se è vero – se per le Rocchine oppure per le gite culturali all’estero. Sempre se è vero, beninteso.
Certo è che in questi ultimi tempi Mochi risulta piuttosto chiacchierato. E una vocina corsara ci ha anche suggerito che la sua aspirazione di andare alla guida della riformata società intorno alle ex-cave Bruni, sarebbe stata frustrata da almeno un paio di niet (per Serravalle il russo è la seconda lingua-madre, lo sanno tutti).
Del resto intorno alle ex-cave Bruni pare si debba sviluppare un vero e proprio business se è vero che tutto quello che verrà tolto dal monte per fare il secondo traforo della ferrovia da raddoppiare – traforo che potrebbe essere giustamente intitolato al Granduca con la scritta “Buco Enrico Rossi”, se non altro per lo sperpero di mezzo miliardo di € che non saranno mai ammortizzati –, finirà nelle cave a ripiano e ripristino del suolo, il tutto – si dice – a 7,5 € al quintale…
Ma, come disse Luigi XV di Francia, après moi, le déluge! Insomma, cittadini di Serravalle: chi vivrà, vedrà.
[Edoardo Bianchini]
E la questione dei campi da tennis? Non si sa più niente? Come è finita?
L’hai presente, te, il film di un po’ di tempo fa “Madonna che silenzio c’è stasera”? Ecco, uguale!
I valori condivisi ,la demagogia ,il populismo ,i nemici della democrazia ,il codice etico, ecco il codice etico ,tanto caro ,che pena ,che tristezza ,che puzza.