referendum. «IL SINDACO DI AGLIANA NON PUÒ NEGARE LA RACCOLTA FIRME»

Giacomo Mangoni
Giacomo Mangoni

AGLIANA. Quando viene indetto un referendum, viene chiesto ai cittadini di prendere posizione su un certo argomento. I cittadini possono rispondere “Sì” oppure “No” o anche astenersi, che, secondo il nostro parere, andando contro qualunque espressione etica, dato che votare oltre che un diritto è un dovere, prendono una posizione qualunquista antidecisionale.

Dunque, qualunque referendum, su qualunque argomento, dando la possibilità ai cittadini di scegliere è “tendenzialmente divisivo”, ma “estremamente democratico” dal momento che la democrazia è il governo del popolo, cioè che il popolo possa prendere decisioni.

In alcuni paesi, vedi la Svizzera, vengono fatti referendum su argomenti più disparati. Referendum possono essere indetti anche su argomenti locali. In Italia il più importante referendum fu indetto per decidere fra monarchia e repubblica.

Se re Umberto avesse agito come pensa il sindaco di Agliana oggi, al posto di Mattarella, ci sarebbe Emanuele Filiberto.

La richiesta di autorizzazione per la raccolta delle firme al fine di poter esercitare il diritto referendario ci pare estremamente democratica, oltre che legittima; il negare tale autorizzazione la riteniamo eticamente scorretta e restrittiva.

Forse il primo cittadino di Agliana, eletto grazie alla democrazia, con le parole “iniziativa politica di parte tendenzialmente divisiva” intendeva dire “divisiva” da quello che è il mio (suo) pensiero, ma ciò ci appare ben lungi da quello che si può intendere per democrazia.

Per i motivi sopra descritti, invieremo, tramite i nostri rappresenntanti,  formale protesta e stiamo valutando se sia il caso di procedere anche per altre vie contro tale atteggiamento che ha portato il signor Sindaco a prendere tale decisione.

[billero – rifondazione comunista provincia pistoia]

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