CASELLI, NESSUNO ASCOLTA LA GENTE

Renata Fabbri
Renata Fabbri

QUARRATA. Mentre continua la raccolta di firme contro lo scempio del Caselli ci scrive Renata Fabbri. Tiene a precisare che quanto scritto è la sua opinione personale e non quella dell’associazione, Agorà, di cui è presidente:

Caro Sindaco Marco Mazzanti,
dinanzi alla partecipazione suscitata dalla petizione sulla destinazione dell’ex Ospedale Caselli, emerge un modello di città dei cittadini che confligge pesantemente con gli atti e le dichiarazioni che trovo sui giornali. Amaramente, è sfuggito il sentire della gente.

Se c’è una questione da risolvere, ci sono sempre più opzioni. Nessuna opzione è neutra e scevra da responsabilità e da ogni opzione possono scaturire circostanze assai diverse.

Quale preferire, come e dove indirizzare, sono valutazioni politiche: discendono da visioni della città a cui si può aderire o meno, e fanno parte della dialettica democratica. Se c’è.

Vogliamo una città con servizi a disposizione dei cittadini o dei cittadini a disposizione dei servizi?

Si può condividere o meno, l’essenziale è che ci sia chiarezza e trasparenza non solo sull’operato ma pure sugli intenti e sugli obiettivi da raggiungere perché abbiamo assistito al dipanarsi di atti che presi da soli dicono poco o niente, ma a distanza di anni mettono dinanzi ad uno stato di fatto che non avremmo neppure immaginato.

L’evolversi dell’affaire Caselli non mi piace proprio. Non è soltanto una questione, legittima, di utilizzo di un immobile frutto di un lascito testamentario a favore dei cittadini di Quarrata: eravamo nel 2003 quando si trasferirono – momentaneamente – gli anziani della Rsa. Poi si sospesero i servizi radiologici per consentire la ristrutturazione della struttura che avrebbe ospitato la Casa della Salute. Infine si trasferiscono altrove il Centro prelievi dell’Avis e il servizio di continuità assistenziale per la fatiscenza dell’immobile. Oggi, se hai necessità di una radiografia, ti senti dire che c’è posto a San Marcello o a Pescia. I servizi sono per i cittadini o i cittadini per i servizi?

Mi chiedo quale fosse, già allora, la volontà dell’Asl3: sottaciuta, ma ben chiara a monte, di allontanare i servizi presenti e funzionanti, vicini al cittadino, da Quarrata?

Ma l’Asl di chi è se non dei Comuni? Il Sindaco, e quelli precedenti, che fa parte dell’Assemblea dei Sindaci, organo di indirizzo dell’Asl cosa ha assentito con l’Asl?

L'ex Ospdeale Caselli di Quarrata
L’ex Ospdeale Caselli di Quarrata

Cozza profondamente questo stato di cose con il programma di mandato della maggioranza che sta amministrando Quarrata in continuità con quelle precedenti. La chiarezza non è un optional a discrezione della maggioranza, di qualsiasi tipo di maggioranza si tratti.

Perché ad oggi, per esempio, non ho chiaro quali e quanti servizi di assistenza sociale e sanitaria saranno riportati, potenziati, ridefiniti o eliminati su Quarrata rispetto a quelli che solo qualche anno fa c’erano.

Un esempio? http://www.comunequarrata.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2037. Si dice che Quarrata ha una Rsa al Caselli.

Un altro? Dici che non potrà esserci Rsa a Quarrata. L’incendio che svuotò la Rsa è dell’ottobre 2003 ma sul n. 33/2012 del bollettino della Fondazione Cassa di Risparmio http://www.fondazionecrpt.it/files/set33.pdf – si afferma: “Con l’Azienda Usl 3 di Pistoia come promotrice e il nostro ente come motore d’avvio si prepara a prender forma il progetto “Abitare lo spazio, riabilitare l’anziano”, esperimento di creazione di un ambiente protesico per la riabilitazione di anziani con diminuite potenzialità che prende le mosse dall’applicazione della cosiddetta domotica allo sviluppo e alla riacquisizione di abilità fisiche. (…)

Lo scopo del progetto è quindi quello di creare un ambiente protesico (che potrà prender posto nel nuovo centro socio-sanitario di Quarrata, nell’area dell’ex ospedale Caselli), che riesca ad abilitare anziani o soggetti con diminuite potenzialità allontanando il momento dell’istituzionalizzazione: un ambiente quindi che, riproducendo i normali ambiti di vita delle abitazioni, possa compensare deficit cognitivi e funzionali contribuendo a ridurre o controllare i disturbi comportamentali.”

Un'antica cartolina del Caselli
Un’antica cartolina del Caselli

Questo due anni fa, perfettamente in linea con la presenza di una Rsa.

La complessità può diventare caos se non governata, con il risultato della dissipazione di un patrimonio della comunità, non solo immobiliare, in servizi ai cittadini che, concorderai, è da rimediare.

Se a questa amministrazione è sfuggito il sentire della gente, mi pare sia il momento di domandarsi se quanto fatto in tema di trasparenza sia sufficiente e rimediare perché la gente ha diritto di valutare con consapevolezza, serenamente, quale sorte deve aspettarsi da chi, governando, aveva promesso un “Comune più aperto”.

Cordialmente

Renata Fabbri

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