MONTEMURLO. All’indomani dei tafferugli avvenuti all’Osmannoro tra forze dell’ordine e la comunità cinese, interviene nel dibattito il sindaco di Montemurlo, Mauro Lorenzini, che ha espresso solidarietà al sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi: «I fatti dell’Osmannoro non ci fanno retrocedere di un millimetro in quella che è la nostra linea politica: accoglienti con chi rispetta le regole, ma intransigenti con chi opera nell’illegalità e non rispetta i diritti dei lavoratori.
«Dopo le proteste di Sesto Fiorentino per noi non cambia nulla: non interromperemo i controlli, ma, anzi, li rafforzeremo. La legalità deve essere l’elemento fondante dell’integrazione e i fatti di Sesto non possono e non devono diventare un tentativo per intimorire le istituzioni. Chiedo quindi al Governo che aiuti ancor più i Comuni e gli altri enti impegnati nei controlli, a rafforzare la presenza sul territorio, a tutela dei diritti dei lavoratori e contro ogni forma di moderna schiavitù».
Per il sindaco di Montemurlo quanto è avvenuto all’Osmannoro è “inquietante”, perché in poco tempo la comunità cinese è riuscita a chiamare a raccolta centinaia di connazionali.
«Il Comune di Montemurlo da quasi dieci anni è impegnato nella lotta all’illegalità e ha effettuato circa duecento sequestri di capannoni di ditte cinesi e non solo. Proprio poche settimane fa, grazie ai controlli preventivi della Polizia municipale, abbiamo scoperto una manifattura cinese dove erano sfruttati venti migranti di origine senegalese e ivoriana: nuove forme di schiavitù che non vogliamo tollerare in alcun modo».
Un altro elemento di sorpresa, dopo i fatti di Sesto Fiorentino, per il sindaco Lorenzini è rappresentato dall’età dei dimostranti: «Vorrei che passasse un messaggio chiaro: i controlli non si fermano con i tafferugli. Molti dei cinesi coinvolti nella protesta sono seconde o terze generazioni, giovani nati e cresciuti in Italia, che hanno frequentato le scuole italiane e che, quindi, sanno bene che ci sono leggi che tutti, indipendentemente dal colore della pelle, hanno il dovere di rispettare.
«È giusto che la comunità cinese reclami più sicurezza, ma si deve allo stesso tempo impegnare sul fronte della legalità: tutti devono pagare le tasse senza sfuggire ai controlli, così come ci deve essere un forte impegno sul fronte del rispetto diritti dei lavoratori, rifiutando ogni forma di sfruttamento e schiavitù.
«Il Comune di Montemurlo non ha pregiudizi verso alcuno. Lo dimostrano le relazioni internazionali che stiamo intrattenendo con la città cinese di Chuzhou, con la quale abbiamo avviato un rapporto di amicizia e collaborazione economica».
Infine Lorenzini condivide la posizione del Vicesindaco di Prato, Faggi, che ravvisa la necessità di un incontro tra i sindaci dove c’è una forte presenza cinese per concordare strategie comuni.
[masi – comune montemurlo]