LARCIANO. Va a rubare con l’auto della figlia. Denunciato.
Un 54enne domiciliato a Massa e Cozzile con alcuni precedenti di polizia a suo carico, è stato denunciato dai militari della stazione di Larciano perché nella serata del 25 giugno scorso, introdottosi in un’abitazione di via Matteotti a Larciano, dove aveva rubato un borsello contenente un portafoglio con una piccola somma di danaro contante e documenti personali, era stato sorpreso dal proprietario dell’abitazione.
Il ladro si era dato precipitosamente alla fuga con il bottino ma la vittima era riuscita ad annotare il numero di targa dell’auto con la quale era fuggito che è risultata di proprietà di una giovane di Massa e Cozzile, attraverso la quale non è stato difficile risalire all’autore del furto, che però ha negato ogni addebito.
La refurtiva non è stata recuperata.
MONSUMMANO. Denunciato baby spacciatore.
I militari della Radiomobile di Montecatini terme, nella tarda serata di ieri hanno proceduto al controllo nel centro abitato di Monsummano di uno studente 17enne di Pistoia, che è stato trovato in possesso di cinque dosi di hashish pronte per lo spaccio.
A casa del giovane i militari hanno trovato poi tutto il consueto materiale utilizzato per confezionare le dosi.
Il giovane è stato così denunciato alla Procura presso il Tribunale dei minori di Firenze.
Nello stesso contesto un altro 17enne pistoiese, trovato in possesso di hashish per uso personale, è stato segnalato alla Prefettura.
QUARRATA. Arresti domiciliari per “stalking”.
I militari della stazione di Montale, nella mattinata di ieri hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Pistoia, nei confronti di un imprenditore quarratino 48enne, indagato per atti persecutori nei confronti della ex coniuge, 42enne.
La donna aveva più volte querelato l’ex marito perché, sia nel 2015 che nell’anno in corso era stata oggetto di ripetute minacce di morte.
Nel giugno scorso la vittima aveva ulteriormente denunciato il comportamento dell’ex coniuge perché alle minacce si erano aggiunti una serie di ossessivi pedinamenti e appostamenti nei suoi confronti a seguito dei quali era stata costretta insieme al figlio minorenne a ricorrere alle cure dei sanitari del San Jacopo in regime di “protocollo rosa”, per lo stato d’ansia che la perdurante situazione le aveva provocato.
Nel novembre dello scorso anno al denunciato, era stato notificato il provvedimento della Prefettura di divieto di detenzione di armi.
[l/a – carabinieri]