ramadan. DON BIANCALANI E IL COMPLESSO DI EROSTRATO

Il Tirreno, 4 luglio 2016 - Ramadan
Il Tirreno, 4 luglio 2016 – Vicofaro e Ramadan

PISTOIA. In veste di lettore mi viene di dire…

Il compagno-don Biancalani, parroco di Vicofaro, deve avere il complesso di Erostrato e cioè uno smodato desiderio di apparire e di essere al centro dell’attenzione.

Non altrimenti si può definire un personaggio che, oltre a volere le donne sacerdote (femminile plurale…?), i  sacerdoti sposati, la Chiesa talmente in sintonia (pensa lui) con l’argentino Papa Bergoglio da vendere tutto il suo patrimonio e menate varie per finire con la celebrazione, non della Santa Messa, magari in latino, che per “il nostro” è arabo, bensì con quella della fine del Ramadan.

Durante il Ramadan i figli di Maometto, in ossequio al loro Dio, digiunano e si attengono a norme abbastanza ferree (anche se non è vero); i più birichini, sempre nel nome di Allah, in questo mese hanno sgozzato e fatto strage di cristiani in varie parti del mondo perché ognuno intende il Ramadan come gli pare, evidentemente.

In questa Parrocchia dove questa buffonata si consuma, vorremmo porre all’attenzione dei comuni pensanti, quelli incolti, ignoranti e senza timore di Dio, quali ci riteniamo, come certe iniziative niente hanno di cristiano e tutto, al contrario, di propaganda contro il buon senso e la doverosa riflessione per questa incultura selvaggia che invia i loro agenti nelle nostre terre e che presto, anche se in minima percentuale (?), verranno a “farci visita”. Gli assassini islamici cha hanno operato in Francia e Belgio nei tragici eventi dei mesi scorsi erano cittadini di quelle nazioni a tutti gli effetti e lì vivevano.

Erano anche, come ci riferiscono i giornali in merito alla strage del Bangladesh, figli di un tessuto benestante e acculturato, cioè avevano studiato… e studiato bene!

Come dovrebbe essere la Chiesa...?
Come dovrebbe essere la Chiesa…?

Nonostante ciò noi continuiamo a fare finta di niente, continuiamo  a favorire tutte quelle cialtronate che vanno sotto il nome di ecumenismo e che altro non sono che un sincretismo pazzo e irragionevole che molto presto, anche in Italia, comincerà a dare i suoi frutti.

Il compagno-don Biancalani vorrebbe cambiare la nostra  Chiesa, Santa, Romana, Cattolica e Apostolica, però nelle sue cinque proposte non pone quella di eliminare l’insegnamento della Religione nelle scuole, l’unica cosa ragionevole che questo Stato di burattini, invece, non fa e dovrebbe fare.

Se venisse fatto, il compagno-don Biancalani, magari inviato a fare il parroco di Rivoreta, di Piteglio, di Calamecca, dove le persone sono poche e le offerte in proporzione, smetterebbe di spillar soldi pubblici insegnando religione, dovrebbe rimboccarsi le maniche e, magari per riscaldarsi, andare a fare legna per la sua canonica.

Invece, questo “signore” può permettersi di aprire l’appartamento  annesso alla Chiesa, perché lì lui non ci vive, prendere sicuramente i “dindi” che giornalmente lo Stato eroga a questi “conduttori” di pace e cercare le luci della ribalta con iniziative sempre più roboanti, niente affatto legate al credo cattolico e sempre più compiacenti verso un mondo di preti falliti e di raccattavoti, tolti, quelli sì, alla pancia della gente e non al loro cervello.

A quando una conferenza sulla vergogna del Forteto (vedi), dove gli emuli di don Milani soddisfacevano i loro desideri “retroversi” e accoglievano i “maggiorenti” del Pd?

Questa Italia e questo mondo di preti spretati e figli del priore di Barbiana stanno cominciando a rompere…

Felice De Matteis

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4 thoughts on “ramadan. DON BIANCALANI E IL COMPLESSO DI EROSTRATO

  1. Felice, mi dispiace dirtelo, ma: Vergognati! Che ne sai tu di don Massimo? Sei mai venuto neppure una volta a Vicofaro? Come ti permetti di giudicare così?
    E basta, poi, con questo uso della parola “compagno”, che ormai non fa più effetto a nessuno, salvo qualche stupido emulo del delinquente di Arcore. E inoltre: hai mai letto veramente il Vangelo? Cosa credi che Cristo facesse una vita facile e comoda, e così quelli che lo seguivano? Pensi forse che si tirasse indietro di fronte alle cose indigeste? Per caso che se fosse un comune cittadino del mondo contemporaneo voterebbe per la Meloni? Via, per piacere! Non facciamo ridere!
    Detto questo, aggiungo che anche a me costa molta fatica confrontarmi con le idee di don Massimo, sui musulmani, che anche a me stanno molto indigesti, sugli omosessuali, e magari anche su altre cose che adesso non mi vengono in mente; e certamente neppure lui, come nessun altro, è perfetto. Ma è uno che si sforza di “passare per la porta stretta”, come ci ha chiaramente indicato Cristo; lo stesso che ha anche detto: “Non chi dice Signore! Signore! entrerà nel Regno dei cieli…ecc. ecc”.
    O forse tu sei tra quelli che pensano di risolvere tutto con un Pater Ave e Gloria e di sentirti la coscienza in pace?
    Mi dispiace di questa mezza sfuriata, perché tra l’altro sei anche una persona simpatica. Cerca, però, di riflettere un po’ di più la prossima volta.
    Piero

    1. RAMADAN. DON BIANCALANI E IL COMPLESSO DI EROSTRATO
      ______________

      Ho letto l’articolo di Felice De Matteis : “Ramadan. Don Biancalani e il complesso di Erostrato e un commento al medesimo di un non meglio individuato “Piero”. Condivido – a parte i toni e la vis polemica che possono piacere o meno – il contenuto del pezzo perché – in linea con il Magistero perenne della Chiesa – condanna il comportamento del parroco di Vicofaro e il suo aprire la chiesa ai musulmani, per i quali i cristiani “seminano la corruzione sulla terra” (Sura 5, 33) e pertanto “quando li incontrate uccideteli con grande spargimento di sangue” (Sura 47,4) Insomma “la ricompensa per coloro che fanno la guerra ad Allah e al suo Messaggero (ovvero i cristiani n.p.c) e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti…” (Sura 5,33) e potrei continuare “ad abundantiam”. Siccome il primo dei Comandamenti del nostro Decalogo recita : “Io sono il Signore Dio tuo. Non avrai altro Dio all’infuori di me” e tutta la dottrina della Chiesa condanna questa religione perché alcuni sacerdoti che il buon Carducci definirebbe “Cazzerellini tutto pepe e sale” si permettano di capovolgere la Dottrina…
      Banalizzare poi il Vangelo e la devozione (la preghiera), come fa il Sig. Piero, estrapolando frasi e volgendole “ad usum delphini” è semplicemente disonesto. Amareggia poi il fatto che gente come il difensore del parroco di Vicofaro si scandalizzi quando l’autore ricorda i “compagni”, definendolo un seguace del “delinquente di Arcore” e non si scandalizzi invece che il “suo” priore dia ospitalità ai nemici secolari dell’Occidente – mentre ancora non sono sopite le grida delle povere vittime di Acca – forse dimenticando le mostruosità commesse per secoli da questi “signori” : uomini scuoiati e impalati vivi, migliaia di donne violentate durante le loro scorrerie sulle coste dell’Europa Cristiana e strappate alle famiglie e deportate negli harem per tutto il resto della loro vita, decine di migliaia di bambini deportati per soddisfare i piaceri dei bey e dei pasha (evidentemente questa gente anticipò e ispirò i pedofili rossi del donmilanmeuccismo del “Forteto”) o per divenire islamici e giannizzeri..
      Per quanto riguarda i gay basta leggere la Sacra Bibbia per vedere il trattamento riservato dal Signore Iddio agli abitanti di Sodoma, i sodomiti, appunto(Genesi 16-27).
      Più che consigliare Felice De Matteis di leggere il Vangelo dovrebbe, il Sig. Piero, meditare su un aureo adagio “Ne ultra sutor crepidam”… che si potrebbe far tradurre, visto che don Biancalani non conosce il latino, da qualche suo conoscente che abbia frequentato il Liceo.
      Pucci Cipriani – Giornalista

  2. Caro Amico, non ti adontare se uso il termine “compagni”. Come dire ad una puttana che è vergine solo perchè hanno chiuso ” le case chiuse”.
    Il cuore del problema è che il Ramadan ed il Natale, come dice il tuo amico non-prete, è una offesa storica, culturale e religiosa “a chi crede”. Buon per loro e buon per te.
    Ma la differenza è enorme. Vallo a spiegare al tuo mullhah!

  3. Egr sig. Pucci-Cipriani.
    Vedo con piacere che Linee Future acquista sempre più lettori-commentatori e pertanto Le do il benvenuto.
    Detto questo, cercherò di rispondere, anche se non è facile.
    Intanto, delle cose che Lei dice sul Corano, qualcuna la conosco anch’io, e non ne sottovaluto per niente il peso. Però è anche vero che all’interno del mondo islamico si muovono tantissime tendenze, da quelle pacifiche che non fanno notizia, ma non mi meraviglierei che siano la maggioranza a quelle dementi, fanatiche ed assassine che trovano comunque fondamento in una certa interpretazione del Corano stesso.
    Però, prima di vedere le cose da una parte sola, sarebbe bene riflettere che anche i cristiani, hanno stravolto e stravolgono (certo, adesso, non più con le crociate) il messaggio di Cristo a loro piacimento e per il loro comodo e si parano o si sono parati dietro il Vangelo per fare di tutto e di più. Quanto alla mia presunta disonestà, magari, se prima di scrivere tale termine avesse contato fino a dieci, o anche di più, forse era meglio. Quale estrapolazione di frasi? Quelle frasi, estrapolate quanto si voglia, rappresentano il succo del messaggio evangelico, altro che discorsi. Se poi questo messaggio è scomodo e difficile, noi come uomini siamo liberi di non ascoltarlo o ascoltarlo solo fin dove riusciamo, ma non ci è lecito girargli d’intorno solo perché non ci piace.
    E quanto alla banalizzazione della preghiera, mi spiegherò meglio, perché nella foga, certamente, non sono stato molto chiaro.
    E’ essenziale anche la preghiera, certamente, ma da sola e magari recitata meccanicamente, non basta. A questo proposito più di tutto spiega una famosa frase di San Paolo (e non solo). “La Fede senza le opere è cosa morta”.
    E per finire, ancora con il mio parroco: lui ospita delle persone, profughi, che non hanno alcuna colpa personale. Perché, si ricordi: le colpe sono personali, non di un popolo, di una razza, di una particolare religione. Anche se, chiaramente, so benissimo che ci sono casi in cui è lecito essere sospettosi e guardinghi.
    Ed anche se non fa comodo parlarne, in questa foga di discorsi pseudofascioleghisti, sappia una cosa, dettami da un mio ex collega proveniente dall’area del cuoio dove di islamici ce ne sono tantissimi (a proposito, perché certi lavori in conceria non vanno a farli anche tanti nostri italianuzzi figli di papà, disoccupati ma sempre a stupideggiare con quel cavolo di cellulare in mano?) Ha detto, questa persona e con cognizione di causa, che molti islamici che lui ha sott’occhio stanno perdendo certe ottusità manichee, specie per quanto riguarda il cibo: “Tu vedessi come li mangiano il prosciutto, il salame, le salsicce…altro che Corano” .Basta avere pazienza, tante volte, e ragionare con la propria testa.
    Oppure, una signora della mia parrocchia: “Sono islamici, ma vedessi quanti chiedono i santini di Gesù e della Madonna.”
    E qui mi fermo, perché ce ne sarebbe tante ancora da dire, non prima di averla invitata, magari invano, a venire qualche volta a Vicofaro a rendersi conto di persona. Potrà conservare od anche inasprire le Sue posizioni, ma le potrebbe anche ammorbidire. Nella vita non si può mai sapere. E lo stesso invito lo rivogo e lo ripeto anche a Felice.
    Piero Giovannelli

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