M5S-PISTOIA: «DISSUASORI DI VELOCITÀ? NO, SPENNAPOPOLO!»

Un esempio di dissuasore
Un esempio di dissuasore

PISTOIA. È ormai dal 31 maggio 2016 che il Comune di Pistoia ha deciso di installare 42 “dissuasori di velocità”, ovvero dei bussolotti arancioni che dovranno contenere, con una certa frequenza (vedremo quale), degli autovelox per il rilevamento della velocità.

Sono quindi in arrivo nuove multe per i pistoiesi, che si ritroveranno questi box arancioni sparsi per tutta la città.

Il Comune di Pistoia continua a difendere la propria scelta, nonostante il costo esorbitante di installazione dei bussolotti, circa 3500 € l’uno, con la scusa della dissuasione della velocità, nonostante le tante incertezze che questi tipi di dispositivi si portano dietro.

Il codice della strada non prevede alcun utilizzo per questi apparecchi, che non sono omologati e, probabilmente, non lo saranno mai.

Ormai sappiamo che questa amministrazione non è amica degli automobilisti: infatti sono previsti per il 2016 entrate per 4,6 milioni di € da sanzioni del codice della strada ma, più in generale, non è nemmeno amica dei contribuenti.

L’installazione di questi box è appena cominciata, ma emergono degli errori molto gravi nella scelta dei luoghi di collocamento degli ‘Speed Check’.

Sulla via Modenese ne sono già stati installati 3 ma, incredibilmente, 2 di questi sono stati piazzati sopra dei dossi artificiali o appena dopo.

Il Movimento 5 Stelle di Pistoia si chiede: questi 150mila € potevano essere usati diversamente? E soprattutto, è giusto sperperare i soldi dei nostri concittadini installando  dissuasori sopra altri dissuasori?

La superficialità disarmante con cui la giunta Bertinelli, in un periodo di crisi sociale ed economica, decide di sperperare denaro pubblico in opere di dubbia utilità è sconcertante.

Il nostro è un invito a riflettere: non si sa mai che, un domani, all’amministrazione comunale venga in mente di collocare per giunta degli spaventapasseri sugli ‘Speed Check’ posti sopra i dossi, concludendo così l’immaginifica opera di dissuasione di questa giunta includendo anche i poveri pennuti come soggetti, appunto, da spennare.

[m5s pistoia]

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18 thoughts on “M5S-PISTOIA: «DISSUASORI DI VELOCITÀ? NO, SPENNAPOPOLO!»

  1. E’ chiaro che se si prevede un introito così alto per multe da infrazioni stradali, lo scopo non è, alla fine, quello della sicurezza dei cittadini, ma altro. Ed in particolare, la dice lunga il fatto di piazzare il dissuasore vicino ad un dosso artificiale, che già di per sé è dissuasore. Evidentemente il subdolo scopo è quello, magari, di multare chi passa di lì a 36 km orari (visto che, in prossimità di un dosso viene di solito piantato un cartello che limita la velocità a trenta km orari).
    Io suggerirei anche, ai 5 Stelle ed a tutti quelli che vogliano davvero fare una politica concreta a favore della cittadinanza e non a favore della demagogia e dell’apparato, di mettere il naso, anche in maniera molto incisiva, negli uffici e nell’organizzazione dei Vigili Urbani, per capire quanti sono (ovvero, se hanno eventuali problemi di organico), come vengono coordinati e se e quanti eventuali imboscati di troppo stanno negli uffici invece di uscire sul territorio. Perché, se davvero fossero presenti, troverebbero da fare sicuramente cose più utili delle multine per divieto di sosta o per scadenza del ticket orario a macchine parcheggiate peraltro in perfetto ordine. Potrebbero, ad es, multare tutti i cialtroni che stanno in doppia fila in Via Carratica (non c’è una volta in cui ci passo che non mi sia dato di osservare questo irritantissimo fenomeno); multare tutti quelli che parcheggiano vicino al passaggio a livello di Via Spartitoio perché vanno a giocarsi i soldi al negozio “Non solo fumo” (sono anni che si dice, ma una vera scorribanda lì i signori vigili non la hanno quasi mai fatta); multare di brutto gli idioti che maneggiano, per qualunque scopo, il cellulare mentre guidano; idem per quanto riguarda coloro che permettono ai cani (e sono tanti) di sporcare i marciapiedi e non puliscono; idem, infine, per i tanti ignoranti, maleducati e buzzurri, di qualunque colore e provenienza, anche italianissimi, che sporcano strade e marciapiedi con rifiuti di qualunque tipo (bottiglie di plastica, contenitori di thè freddo, ma anche bottiglie di vetro o altro) oppure che, dopo avere consumato pasti e merende lasciano i giardini pubblici in condizioni di lerciume disumano (vedi i giardinetti di Via Paganini qualche sera fa). E sicuramente ho dimenticato di dire qualcosa
    Pertanto, buon lavoro ai 5 Stelle e fatevi vedere più cattivi possibile.
    Piero Giovannelli

  2. L intervento del sig. Giovannelli mi sta facendo riflettere sul fatto che non avevo assolutamente valutato che prima del dosso c’è il cartello 30 e dopo c’è il bussolotto arancione (chissà se e’ tarato a 30 o 50). Concordo che possono esserci multe utili (altri esempi: – bambini senza cinture all uscita di scuola – Individuare e sequestrare mezzi senza assicurazione (sono in aumento, 4,5 milioni in italia) – Usare il kit per l analisi dei fumi ai posti di controllo (in giro vedo furgoni degli anni 80 che buttano un fumo tremendo..mi piacerebbe sapere dove e come fanno a superare la revisione..).

  3. “Ormai sappiamo che questa amministrazione non è amica degli automobilisti: infatti sono previsti per il 2016 entrate per 4,6 milioni di € da sanzioni del codice della strada ma, più in generale, non è nemmeno amica dei contribuenti.”

    rispettare le regole, non sia mai ….

    Via dal M5S, che della legalità ne fa una bandiera, questa non me la aspettavo.

    la legalità, come dice Caselli: “non è un paio di ciabatte che si mette solo quando fa comodo”

    Ma un’analisi serie sull’attività della polizia municipale, non la si fa mai?
    Vediamo quanti sono, cosa fanno e cosa potrebbero fare.
    Dopodichè che andassero a multare chi parcheggia in via Sparitoio, che io voglio andare a San Felice a manetta. ecchecavolo,
    C’è sempre qualcosa di più grave da perseguire.
    Anzi, se mi fanno la multa in via Sparitoio, ma che andassero a prendere i drogati, per cinque minuti che mi sono fermato a prendere le sigarette.
    e via di seguito …

  4. Gentili 5 stelle di Pistoia, a me pare che qui i superficiali siate voi: tempo fa sul tema ho postato la legislazione vigente con annessa circolare ministeriale che chiarisce una volta per tutte che trattasi di cosa lecita, leggittima e legale. Sono informazioni facilmente rinvenibili. E non capisco proprio perchè mai si debba discutere di strumenti fatti per salvaguardare i pedoni dalle follie di certi automobilisti.
    Quanto al fatto che non servano a niente anche qui ho pubblicato uno studio statistico che vi smentisce e del resto basta stare una mezza giornata a San Felice (io ci sono spesso perchè vi risiede mia suocera) per vedere la differenza che corre rispetto a qualche mese fa, quando le auto usavano il dosso posto all’altezza dell’edicola come rampa di lancio per scavalcre l’autobus alla fermata in volo…..
    La questione vera, che il Comune deve affrontare, è la babele di cartelli indicanti il limite di velocità da tenere. Ha ragione Piero e secondo me multe fatte in queste condizioni, sono suscettibili di contestazione e annullamento. A voi 5 stelle, che pure voto a livello nazionale, vi consiglierei piuttosto di prestare attenzione agli esposti che fate…tanto per evitare figuracce come quella su Farcom. Magari informarsi prima non sarebbe male. Anche sulla legislazione relativa ai dissuasori.
    Massimo Scalas

  5. Cari ospiti di Linee Future e concittadini, a volte ciò che tralasciamo di valutare nei temi che si affrontano è materia di ulteriore riflessione per tutti.
    In particolare, risponderò al più “cattivo” dei commenti, quello del sig. Scalas che saluto cordialmente.
    Per restare in tema dissuasori, taglio la testa al toro e le rispondo prima su Far.Com. Lei ha solo un’ idea sommaria di ciò che abbiamo evidenziato nell’esposto, quindi non capisco a quali nostre (5stelle) figuracce si rivolga, visto che, tra l’altro, è tutto in corsa e non mi è parso che il M5S si sia espresso a favore di o per… Mi sembra di averglo già scritto ai tempi dell’esposto. Quindi o lei lavora in Procura e sta dando indicazioni rispetto ad un’indagine in corso oppure espone solo una sua opinione tutta da verificare, come del resto, quello che abbiamo chiesto di verificare noi con l’esposto. Non vorrei che si ragionasse sull’onda “io conosco bene gli interessati ci metto le mani sul fuoco” e si giudicasse altri solo su questa base. Mi dispiacerebbe sinceramente. Personalmente, come cittadino, sarei felice che la politica interrogasse anche le procure quando si ravvisano possibili reati amministrativi o penali, in particolare dove corre denaro pubblico. Al di là di conoscenti, parenti, amici e affini potenzialmente coinvolti. Chiuso discorso Far.Com.
    Riapro sul denaro pubblico con i dissuasori.
    Al di là di meri pareri del Ministero dei trasporti, non leggi, non modifiche al c.d.s. che ritiene tuttora tali bussolotti ostacoli alla viabilità, pareri, bisognerebbe spostare lo sguardo un po’ oltre e pensare ai fattori che entrano in campo con la collocazione a terra di questi oggetti.
    1- quella che ritengo in assoluto più grave: questi bussolotti collocati volontariamente, ove possibile, fuori dalla carreggiata, hanno per caso passato dei crash-test sulla deformabilità della struttura? Se fosse il sig, “PincoPanco” ad impattare su un simile oggetto, vorrebbe che fosse studiato in modo tale da poter aumentare le probabilità di vita in caso di incidente? Sapete, che ogni struttura presente su strada deve essere omologata (e quindi precedentemente testata) dal Ministero dei Trasporti?
    2- Facendo l’avvocato del diavolo, se questi bussolotti non sono omologabili, in occasione di eventuale incidente e conseguente causa al Comune, l’assicurazione coprirebbe? E’ stata preventivamente interrogata per sincerarsi della totale copertura?
    3- Sono stati rilevati i flussi di traffico sulle vie in oggetto di installazioni speed-check? In quale periodo e per quanto?
    4- Saranno installati tutti su piattaforme create appositamente “perchè abbiamo rispettato il buon senso di collocarli pensandoli come ostacolo”; bene tutti d’accordo, quindi? Il quindi sta nel fatto che se questi speed-check saranno montati con criteri di sicurezza come se fossero ostacoli, altrettanto andrà fatto su tutti i velo-ok montati ai tempi degli “Untochables”, oppure si cade nel cavillo assicurativo per quelli esistenti.
    5- Invece di spendere 150.000 euro per 42 bidoni arancioni, potevano almeno spenderli per delle postazioni fisse dove non occorre la presenza di agenti per elevare le sanzioni. Con velox collocato internamente agli speed-check in solitaria (senza agenti) si apre il mondo dei contenziosi e il giudice di pace avrà il suo bel da fare.
    6- Ultimo ma non ultimo punto, appunto, il discorso degli agenti della municipale. I dissuasori daranno come risultato anche una minor presenza delle pattuglie sul territorio. Secondo voi, i dissuasori, hanno lo stesso valore di dissuasione in senso generale di una pattuglia? Beh, direi proprio di no. I bussolotti possono indurre l’automobilista a rallentare momentaneamente. Questo è l’unico risultato utile. La pattuglia induce, come il bussolotto, a rallentare ma controlla anche i veicoli, le patenti, lo stato-psico-fisico dei guidatori, ed in più, vedere per le vie una pattuglia o un posto di blocco, è deterrente anche per le attività criminali.
    Per quanto riguarda il fatto di verificare i “numeri” della P.Municipale è un buon suggerimento che colgo volentieri e farò maturare sig. piccolo principe. Per le regole non si preoccupi, il M5S le rispetta e come vede, cerca di farle rispettare anche al Comune. (se ho inteso correttamente il tono del suo scritto)
    Spero di essere stato abbastanza esauriente ma resto a vs disposizione. Buona serata a tutti.

  6. Gentile, sig. Scalas, come sempre leggo con attenzione i suoi post in quanto la ritengo persona attenta e capace. Spiace però notare come stavolta sia incorso in un giudizio forse un po’ troppo frettoloso nei riguardi del M5S di Pistoia, tacciandoci di superficialità.
    La legislazione a cui lei fa riferimento, nello specifico il chiarimento ministeriale n°1870 del 18 aprile 2014, così recita: “I dissuasori di velocità […] possono trovare applicazione nell’ambito delle attività previste […] a condizione che ospitino, anche non continuativamente, i dispositivi misuratori della velocità dei veicoli.” Già, ma cosa si intende con “non continuativamente”? C’è una misura temporale?
    L’unico documento che ci viene in soccorso è il chiarimento n°5889 del 18 settembre 2013 nel quale il Ministero afferma che: “Allo stato attuale […] l’unico impiego consentito è quello che prevede l’installazione al loro interno di misuratori di velocità di tipo approvato, ovvero quando è previsto […] un ricorso frequente all’utilizzo di box di contenimento per rilevazioni temporanee, considerato che anche una collocazione fissa non implica necessariamente un’attività di rilevamento continuativa”. Ecco, la parola che ci interessa è “frequente”. E’ evidente che un utilizzo infrequente dei box ne fa decadere la legittimità d’uso, ecco perché abbiamo alcuni giorni fa protocollato una interrogazione nella quale, fra le varie cose, si chiede anche di sapere qual’è la frequenza prevista di utilizzo degli stessi con il dispositivo misuratore all’interno.
    Perché, se da un lato è corretto utilizzare tutti i mezzi possibili per salvaguardare la vita delle persone dai comportamenti fuorilegge degli automobilisti indisciplinati, è altrettanto vero che ciò non può avvenire fuori dai limiti che la legge stessa impone.

    Cordiali saluti.

  7. Buona sera Giorgi e “Il Rossi”, dunque, anche io vado con ordine. Su Farcom ribadisco il mio giudizio, che non riguarda solo voi, beninteso, ma tutta la classe politica pistoiese. In linea di principio questa mi sembra una vicenda dai contorni kafkiani, dove l’unica persona davvero al centro della questione, quella che più di tutte poteva dare chiarimenti, ovvero l’ex amministratrice Laing, non viene interpellata. Voi 5 stelle in particolare vi siete precipitati a fare un esposto basandovi solo ed esclusivamente sulle prime dichiarazioni di Poli salvo poi rendervi conto, (mi risulta da persone interne al vosto movimento) che forse due parole prima, e non dopo con chi ha condotto l’azienda in questi anni, sarebbe stato atto di buon senso…più che altro….al di là di quali siano le mie fonti (che vi assicuro essere assai dettagliate), la stranezza di tutta la vicenda balza agli occhi e, a mio avviso avrebbe meritato una cautela e un supplemento di informazioni in più, che mi pare non abbiate cercato, almeno all’epoca del vostro esposto.
    Riguardo ai dissuasori, mi pare, al di la delle imprecisioni che anche qui continuate a manifestare, che abbiate perso di vista completamente il punto focale della questione: in Italia la strage di innocenti pedoni sulle strade è continua e a livelli francamente intollerabili per una nazione che è, o dovrebbe essere civile. Voi invece vi arrampicate sui cavilli come un qualsiasi politicante italiano per sostenere una posizione che va contro la logica prima che contro l’esigenza di proteggere la gente. E siete, lo ribadisco, imprecisi e perdonatemi, fuorvianti. Vediamo perchè:
    1 – Lei Giorgi si chiede se i dissuasori ” hanno per caso passato dei crash-test sulla deformabilità della struttura” dando ad intendere cose…che significa questa affermazione? O Lei è a conoscenza che tali dissuasori non sono a norma e allora lo dica chiaramente e faccia un esposto oppure lo sono e sarebbe meglio non scriverle certe cose.

    2- qui si fa il paio col punto 1, e mi chiedo: ma visto che ogni atto amministrativo è pubblico, perchè Lei che per mestiere fa il politico non va a verificare che tutto sia a posto? Questo rassicurerebbe i cittadini o al contrario obbligherebbe l’amministrazione a rimuovere degli oggetti non a norma.

    3- anche qui: immagino che il Comune prima di procedere avrà fatto una mappatura, anche approssimativa, dei punti a maggiore rischio della città…ne avete discusso in consiglio comunale, prima della messa in opera di detti strumenti di controllo?

    Per quanto riguarda il costo, Lei quanto pensa sarebbero costati 40 autovelox fissi e riguardo al personale, Lei sa come lo so io cosa è diventato il pubblico impiego in Itaia: un gigantesco ufficio di collocamento con tante sedie riscaldate e poca gente per strada.

    Occorre quindi essere realisti e i dissuasori, sono, ad oggi, il miglior compromesso tra costi ed esigenza di tutela delle persone sulla strada. Lei mi dice che servono solo a far temporaneamente rallentare le auto in certi punti: e non succede lo stesso con gli autovelox e con le pattuglie?

    Riguardo ai contenziosi le ribadisco che non esiste il problema, ci sono, ci sono sempre stati, sia per i dissuasori, che per gli autovelox che per le multe date da agenti in carne ed ossa. E sempre ci saranno. Ma questo non basta a cambiare le leggi, che contrariamente a quanto Lei afferma ci sono e sono chiare, e che vanno dallo stesso codice della strada, alle sentenze della Cassazione che come Lei sa sono fonte di diritto, ai regolamenti di emanazione ministeriale. Per la precisione rimetto qui l’esistente in materia:

    – Le circolari n. 1638 dell’8 aprile 2014 e la n. 1870 del 18 aprile 2014 del Ministero dei Trasporti, riconoscono la legittimità dei dissuasori, a condizione che gli stessi ogni tanto vengano usati con all’interno un vero dispositivo. (che è quello che accade ora)
    – L’utilizzo è disciplinato dall’art. 142 del Nuovo Codice della Strada ai commi:
    6. Per la determinazione dell’osservanza dei limiti di velocità sono considerate fonti di prova le risultanze di apparecchiature debitamente omologate, anche per il calcolo della velocità media di percorrenza su tratti determinati, nonché le registrazioni del cronotachigrafo e i documenti relativi ai percorsi autostradali, come precisato dal regolamento.
    6-bis. Le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità devono essere preventivamente segnalate e ben visibili, ricorrendo all’impiego di cartelli o di dispositivi di segnalazione luminosi, conformemente alle norme stabilite nel regolamento di esecuzione del presente codice. Le modalità di impiego sono stabilite con decreto del Ministro dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’interno.

    Inoltre il Ministero competete ha fornito un parere n. 2318 del 23/04/2013 dal quale si evince:

    1. I manufatti in questione non sono inquadrabili in alcuna delle fattispecie previste dal Regolamento (D.P.R. n. 495/1992), pertanto non possono essere approvati né omologati. Ciò ne comporta il divieto d’uso ai sensi dell’art. 45, comma 1, del Codice (D.lgs. n. 285/1992), salvo il caso che possano essere utilizzati come contenitore di dispositivi misuratori della velocità, debitamente approvati, senza che ne derivino influenze negative sul funzionamento di questi ultimi. Alle condizioni sopra previste, ne è possibile l’installazione in pianta stabile, purché sia assicurata una effettiva funzione di rilievo della velocità, ancorché saltuaria.

    2. Trattandosi di postazione fissa su strada extraurbana, la presegnalazione può essere effettuata mediante segnaletica permanente, posta a non più di 4 km dalla postazione e senza intersezioni intermedie, e comunque installata con adeguato anticipo rispetto al luogo ove viene effettuato il rilevamento in modo da garantirne il tempestivo avvistamento, in relazione alla velocità locale predominante; se il rilevamento è effettuato in automatico, senza la presenza degli organi di polizia stradale, tra la postazione e il segnale di limite di velocità deve intercorrere una distanza non inferiore ad 1 km.

    3. Se il dispositivo misuratore è approvato per funzionare senza la presenza degli organi di polizia stradale, ed è installato su strada extraurbana, individuata con decreto prefettizio, non è necessario che la postazione sia presidiata; la contestazione della violazione non è comunque necessaria ai sensi dell’art. 201, comma 1-bis, lett. f), del Codice della Strada.

    Come potete vedere la legge c’è, è chiara e questi strumenti sono efficaci nel raggiungere lo scopo come si legge in questo studio che seppure limitato ad un comune ha il merito di essere facilmente comprensibile

    http://www.comune.maglianosabina.ri.it/comune/comune_action.php?ACTION=download&cod_allegato=1418.

    Concludo con Lei “Il Rossi”: ma davvero vi andate ad impiccare al termine “frequente”? Ma davvero non vi basta un vocabolario per chiarirvi il significato? E con questo torno alla casella del via e chiudo: ma davvero non conta nulla che le auto, nel dubbio rallentino a procedano ad una velocità compatibile con la sicurezza loro e degli altri? Io vi sto votando cari 5 stelle,(anche se non capisco cosa davvero pensino i vostri leaders in campo economico…speriamo bene….) ma fatemi il piacere di non cadere anche voi nel cancro che avvolge l’Italia da almeno 30 anni. Occupatevi della sostanza delle cose andate al cuore delle cose…lasciate perdere la forma, che diventata la modalità preferita dai politici per non affrontare le loro responsabilità, per lasciare tutto come è facendo finta di cambiare le cose.
    Buona notte
    Massimo Scalas

  8. Il “non a norma” è riduttivo. Le scatole non sono omologabili e non lo dico io, non lo dice “il Rossi” ne i 5 stelle in generale ma il Ministero dei trasporti e il c.d.s.. Ciò può sottintendere che la non omologazione sia determinata proprio dalla mancata possibilità di certificarne la sicurezza strutturale. Il fatto che sia il “compromesso” meno oneroso per la tutela degli utenti della strada può trovarmi d’accordo ma davanti ad una legge chiara e non da meri pareri che non danno alcuna certezza sulle responsabilità intrinseche. Inoltre, sig. Scalas, lei non ha minimamente fatto riferimento al concetto che ho espresso in merito alla valenza di controllo e deterrente alla criminalità rappresentato dalla presenza di una pattuglia rispetto ad una scatoletta arancione.Il Prefetto, come detto dal sig. Scalas, può attivare il procedimento finalizzato all’ individuazione dei tratti di strada in cui è possibile il controllo finalizzato all’accertamento a distanza delle violazioni solo sulla base di criteri oggettivi, quali un “elevato livello di incidentalità”, e/o la “documentata impossibilità o difficoltà di procedere alla contestazione immediata”; al termine di tale iter il Prefetto, valutata la sussistenza di tali requisiti di legge ed acquisito il parere, obbligatorio e vincolante, dell’Ente proprietario della strada, eventualmente, emette il decreto finale.
    Ma Polizia municipale può elevare multe su strade statali, regionali o provinciali?
    La risposta è sicuramente positiva, ma dobbiamo preliminarmente chiarire alcuni concetti.
    Come spesso accade, è doveroso evidenziare la sussistenza di una regola generale e delle relative eccezioni: la prima possiamo rinvenirla nell’articolo 12 del Codice della Strada (D.Lgs. 30-4-1992 n. 285) laddove si precisa che “l’espletamento dei servizi di Polizia stradale …spetta …(anche) ai corpi ed ai servizi di Polizia municipale nell’ambito del territorio di competenza”. Logica conseguenza è che un verbale di contestazione di illecito stradale formato da un corpo di Polizia municipale a seguito di accertamento effettuato su strada statale (o regionale o provinciale), ancorché attraversante il territorio dell’Amministrazione di afferenza, è viziato di incompetenza ed eccesso di potere.
    Le seconde trovano invece la propria allocazione nell’art. 4 del Regolamento di esecuzione del C.d.S. (D.P.R. 16-12-1992 n. 495), intitolato “passaggi di proprietà fra enti proprietari delle strade”: è precisato che, laddove per variazioni di itinerario o per esigenze disparate si renda necessario il trasferimento di strade o di tronchi di esse fra Enti proprietari, “… l’assunzione e la dismissione di strade statali o di singoli tronchi avvengono con decreto del Ministro dei lavori pubblici, su proposta di uno degli enti interessati…; per le strade non statali il decreto è emanato dal Presidente della Regione competente su proposta degli enti proprietari interessati…”(comma 2): nel seguito è quindi precisato che “ i tratti di strade statali, regionali o provinciali che attraversano i centri abitati con popolazione superiore a diecimila abitanti… sono classificati quali strade comunali con la stessa deliberazione della Giunta municipale con la quale si procede alla delimitazione medesima” (comma 4).
    La competenza della Polizia municipale è, quindi, certamente limitata alle sole strade di proprietà del Comune: però, con apposita convenzione tra enti interessati, e solo per i Comuni con più di diecimila abitanti, è possibile estendere tale competenza anche alle strade statali, regionali e provinciali che attraversano i centri abitati.
    Ciò, pertanto, legittima sicuramente la presenza (anche) della Polizia municipale su strade extraurbane, anche statali, col supporto di strumenti atti a rilevare l’eccesso di velocità a distanza: la contestazione deve essere immediata, salve le previsioni – ed eccezioni – contenute agli articoli 200 e 201 C.d.S. . E’ sottile l’aspetto di “a norma” e “non omologabile” e anche le assicurazioni eventualmente interessate e gli amanti del ricorso ne terrebbero di debito conto. Anche su questo non mi ha risposto e mi pare che sia tanta sostanza rischiare denaro pubblico per contenziosi per dei “compromessi”. In ultimo gli articoli e comma che lei ha rammentato in coda ai punti 1-2-3-f, fanno riferimento a postazioni di tipo “impianto fisso” per il rilevamento continuativo della velocità, cosa non valida per gli speed-check i quali essendo “non omologabili” non hanno (per ora) norme riferibili e applicabili. Saluti

  9. Buon giorno Giorgi,perfetto…Lei mi conferma che l’arrampicata libera sul cavillo e la libera interpretazione di leggi che non dicono ciò che desideriamo è lo sport preferito dei politici italiani, anche dei 5 stelle. Io purtroppo non sono il tipo di interloctore adatto a confermare gli altri nelle proprie convinzioni, perchè mi occupo si numeri. Possiamo discutere anni su leggi e regolamenti, che non a caso io ho riportato nudi e crudi senza commenti. Possiamo discutere sulla deterrenza di una pattuglia in più (mi perdoni ma lei è ancora disattento se non si è accorto che le ho risposto anche su questa questione..,) Ma alla fine, se andiamo al cuore delle cose, dove mi sembra che anche Lei come tanti, non voglia andare, restano due fatti:
    1- questi dissuasori, sono usati in tutta Italia, non vengono rimossi e i giudici, se la segnaletica che li accompagna e la posizione rispetto alla strada sono corrette, tendono a respingere i ricorsi
    2- servono o no a proteggere la popolazione nei punti dove sono installati? Si o no? A mio parere si, ma lascio a Lei se è in grado di dimostrarlo con dei dati, l’onere di smentirmi.

    Il resto mi perdoni, è fuffa che mi spinge a lasciarla con un quesito: Lei continua ad affermare che non sono a norma? Può per cortesia farci avere il verbale dell’accertamento svolto su questi apparati a conferma di quanto da Lei asserito?

    Personalmente ho esaurito l’argomento e immagino che comunque qualche voto di qualche automobilista indisciplinato e a volte assassino faccia sempre comodo.
    Massimo Scalas

  10. “…e immagino che comunque qualche voto di qualche automobilista indisciplinato e a volte assassino faccia sempre comodo”
    Per favore, rimaniamo nell’ottica del civile confronto di idee ed evitiamo queste bassissime insinuazioni.
    Grazie.

  11. Sig. Scalas, che i “dissuasori” proteggano i cittadini, ripeto, vedendo la questione solo da questo aspetto,possiamo essere d’accordo ma qui si vuole capire qual è il problema di fondo o si continua a mantenere una posizione di “comodo”? Mi spiego, se a lei piacciono gli speed-check ed è disposto a chiudere un occhio sulle regole può essere comprensibile da cittadino, anzi, da residente perchè di buon senso comprende che questi scatolotti arancioni qualcosa di risultato portano, come una velocità ridotta 10 metri prima e due metri dopo il box, poi tutto come prima ma che ci importa…cento metri dopo ne mettiamo un altro. Ma dal punto di vista di una amministrazione non si può ragionare come si fosse a casa propria, non si può chiudere un occhio sulle regole essendo in primis un esempio di legalità. Anch’io voglio fare riferimento ad alcuni pareri del Ministero.
    Il Ministero dei Trasporti ed Infrastrutture, con nota n. 1561/2013, ha confermato le proprie precedenti direttive secondo cui i dispositivi autovelox mobili possono essere resi operativi collocandoli all’interno degli armadietti preinstallati sulle strade del centro abitato, purché nelle immediate vicinanze siano presenti gli agenti di polizia. La direttiva ministeriale specifica che “non è necessario che gli agenti siano in posizioni visibili agli utenti, poiché l’obbligo legale di visibilità riguarda gli oggetti, cioè la postazione di rilevamento della velocità e deve essere soddisfatto, perciò, solo mediante il relativo segnale di avvertimento sia preventivo che collocato a ridosso del box in cui viene inserito il misuratore”.
    Quindi se la semantica non mi tradisce si può dedurre le seguenti questioni:
    – i contenitori possono essere destinati ad accogliere, anche saltuariamente, gli apparecchi di controllo della velocità da utilizzare su tutte le tipologie di strada con la presenza degli agenti, ovvero anche senza la loro presenza, sulle strade di tipo A e B, ovvero su strada di tipologia C e D o tratti di esse, individuati dal decreto del prefetto di cui all’articolo 4 del decreto legge 121/02, come convertito con modificazioni dalla legge 168/02; in tal caso si deve trattare di apparecchi debitamente approvati per il funzionamento senza la presenza degli agenti. Come tutti i manufatti posti anche a margine carreggiata, anche questi devono essere collocati in modo da non determinare pericolo in caso di fuoriuscita dei veicoli ed eventualmente devono essere protetti da sistemi di ritenuta secondo le disposizioni vigenti.
    Sa perchè le ho riportato questi articoli? Perchè sono distratto. Non mi pare che i bussolotti abbiano le caratteristiche richiamate dal MIT.
    A questo punto, la logica ed il buon senso dovrebbero prendere il sopravvento.
    Si dovrebbe usare la regola generale secondo la quale, in materia stradale, si possono utilizzare tutte quelle apparecchiature e simili GIA’ PREVISTE dalle norme e non il contrario,sennò si rischia di ragionare come tutti quei mafiosi che sostenevano che il reato di mafia o associazione mafiosa non esisteva e non potevano essere perseguiti. Mi rendo conto che l’accostamento è forte ma certo rende bene l’idea. Le regole si rispettano sempre o quando lo si ritiene opportuno e basta?
    Possibile che non si riesca a capire questa sottile quanto macroscopica differenza?
    Nel C.d.S., tutti i dispositivi di equipaggiamento dei veicoli, tutti i segnali stradali, tutti i dispositivi, tutte le apparecchiature e quant’altro sono approvati (per forme, dimensioni, omologazioni ecc), perchè qualcuno ritiene che il bussolotto arancione possa essere esonerato da tutto questo?
    Si vuole sicurezza e garanzia di rispetto dei limiti della velocità per veri motivi di sicurezza? Bene, allora si installano le porte tutor che tengano la media su un ben determinato tratto di strada e non un autovelox (oltretutto oggetto di contenziosi in base al’art.45 a causa del marchio del fabbricante presente nella segnaletica stradale) mobile o collocato in impianto fisso. Questa è una proposta che non mi pare vada contro la sicurezza dei cittadini e in generale degli utenti della strada.Non siamo amici degli automobilisti indisciplinati ma siamo interessati affinché la sicurezza stradale non sia banalizzata nell’interesse di tutti.
    Come vede, nonostante tutto,nonostante la distrazione (avrei anche ottimi motivi per esserlo di questi tempi), riesco a trovare il tempo per rispondere e ritengo sia stato costruttivo il dialogo intercorso. Cordiali saluti.

  12. Soprassiedo su quanto da lei detto in chiusura di commento e cioè che i 5 stelle cercano di raggiungere voti di eventuali “assassini stradali” e “automobilisti indisciplinati” perchè ritenendo che Lei sia una persona intelligente penso anche che non abbia bisogno di risposta e si renda conto di ciò che ha scritto da solo…

    1. Va bene Giorgi, io mi arrendo, Lei ci faccia sapere da dove ricava che i dissuasori a Pistoia non sono a norma e vedrà che cadrà automatiacamente la discussione. Ora se permettete lascio spazio a chi lo desidera. Io più chiaro di così non posso essere e non posso lasciarmi convincere da altro che non sia la realtà
      Buona giornata
      PS. Rossi non se la prenda per le mie parole sui votanti: questa gente, ovvero gli automobilisti che sfrecciano come pazzi, non possono che leggere con compiacimento quanto scrivete sui dissuasori e stia tranquillo che i loro voti sono per gente che sostiene quanto sostenete voi…rendetevi conto che non viviamo in un paese normale, ma in uno dove il corpo legislativo è pari a 10 volte quello del secondo paese al mondo per numero di leggi e che per ogni furbo esiste una scappatoia legale. Quindi se anche voi, 5 stelle, che volete cambiare l’Italia vi arrampicate sui cavilli legali per sostenere ragioni sbagliate dimenticando il buon senso e i veri diritti dei cittadini allora siete già al capolinea (non elettorale beninteso…per quello si vedrà).

  13. Gliel’ho appena provato con i riferimenti a circolari ministeriali e Art. Del c.d.s. anche da lei richiamati e la discussione portata avanti fino a qui. Non penso di doverle oltre. Non sono abituato a banalizzare i temi che affronto. La normativa relativa al rilevamento di velocità del c.d.s. comprende già determinati apparecchi e strutture CERTIFICATI, OMOLOGATI e approvati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Quindi gli strumenti deterrenti e sanzionatori ci sono, non importa andare a cercare cavilli legali, basta sapere perché non si sono scelti quelli a disposizione. Gli speed-check non sono invece omologati ne omologabili, non sono io a dirlo ma il Ministero e il c.d.s. Il fatto che siano “tollerati” non vuol dire che di fatto diventino a norma. Infatti tollerato non significa approvato. Per questo può consultare direttamente i vari siti governativi di interesse. Le nostre deduzioni finali saranno fatte a seguito della risposta del Comune.

  14. certo Giorgi, ora è tutto chiaro. Sa io sono al mare e posso anche passare il tempo in questo modo. Ora però mi ritengo più che soddisfatto. Ho capito che i dissuasori resteranno dove sono e tanto mi basta.
    Buona serata
    Massimo Scalas

  15. “La risposta è sicuramente positiva, ma dobbiamo preliminarmente chiarire alcuni concetti.
    Come spesso accade, è doveroso evidenziare la sussistenza di una regola generale e delle relative eccezioni: la prima possiamo rinvenirla nell’articolo 12 del Codice della Strada (D.Lgs. 30-4-1992 n. 285) laddove si precisa che “l’espletamento dei servizi di Polizia stradale …spetta …(anche) ai corpi ed ai servizi di Polizia municipale nell’ambito del territorio di competenza”. Logica conseguenza è che un verbale di contestazione di illecito stradale formato da un corpo di Polizia municipale a seguito di accertamento effettuato su strada statale (o regionale o provinciale), ancorché attraversante il territorio dell’Amministrazione di afferenza, è viziato di incompetenza ed eccesso di potere.”

    “La competenza della Polizia municipale è, quindi, certamente limitata alle sole strade di proprietà del Comune: però, con apposita convenzione tra enti interessati, e solo per i Comuni con più di diecimila abitanti, è possibile estendere tale competenza anche alle strade statali, regionali e provinciali che attraversano i centri abitati.”

    mi dispiace leggere queste due enormi errori (vorrei usare un altro termine toscano, ma l’educazione “principesca” non me lo consente)

    almeno le Leggi non inventiamocele, o leggiamole nel suo significato corretto.

    “”Nuovo codice della strada”, decreto legisl. 30 aprile 1992 n. 285 e successive modificazioni.

    TITOLO I – DISPOSIZIONI GENERALI

    Art. 12. Espletamento dei servizi di polizia stradale.

    1. L’espletamento dei servizi di polizia stradale previsti dal presente codice spetta:

    a) in via principale alla specialità Polizia Stradale della Polizia di Stato;

    b) alla Polizia di Stato;

    c) all’Arma dei carabinieri;

    d) al Corpo della guardia di finanza;

    d-bis) ai Corpi e ai servizi di polizia provinciale, nell’ambito del territorio di competenza;

    e) ai Corpi e ai servizi di polizia municipale, nell’ambito del territorio di competenza;

    f) ai funzionari del Ministero dell’interno addetti al servizio di polizia stradale; ”

    dove è che viene letta la parola “anche”? , seppur messa tra parentesi (quindi libera interpretazione dell’interprete?)
    L’unico limite per la Polizia municipale, lo dice la legge, è il territorio dell’Ente di appartenenza, poi la competenza è su tutte le strade di ogni Ente. Nell’art.12 non si fa alcun riferimento all’Ente proprietario della strada, quindi “quod Lex voluit, Lex dixit”
    E la Cassazione è da sempre concorde sul punto.
    Se non credete a me, chiedete al Prefetto se annullerebbe un verbale fatto da un vigile, che so di Sambuca sulla SS64, perchè non competente per eccesso di potere.
    Vedo che avete ancora da studiare …..
    ….. prima di potere amministrare una Città

    1. Buona sera Piccolo Principe
      non si arrabbi con loro, sono giovani, pieni d’entusiasmo, un po imprecisi e frettolosi. Anche un po permalosi, perchè se non gli credi sulla parola, come sulle scie chimiche, si arrabbiano. Non è il miglior modo per conquistare la fiducia della gente, ma hanno un grandissimo vantaggio: che vengono dopo 50 anni di tangenti. Basterà? Per ora si, a lungo andare però ci servirà anche qualche persona meno suscettibile ma più competente o se non altro, dotata dell’umiltà necessaria per studiare ciò che non sanno e per riconoscere quando sbagliano. Vedano loro. Quello che è sicuro è, che, per quanto mi riguarda, voti in bianco non se ne da a nessuno.
      Massimo Scalas

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