AGLIANA. Siamo stupiti delle tardive scoperte del collega Porciatti sul pianeta Misericordia-Agliana, e stupiti del silenzio tombale della dei volontari e dei soci della Confraternita aglianese.
A Porciatti dobbiamo anche un encomio: è stata, infatti, la sua pubblica petizione e la visita al vescovo Tardelli a smuovere le acque e permettere la nomina del nuovo correttore morale, individuato nella persona di don Luciano Tempestini.
A proposito, ma Don Luciano non ha niente da dire sulle misericordiose vicende, insorte sotto il suo mandato correzionale? Noi avevamo ben chiaro l’esito della gestione indemocratica e opaca della “Mise”.
Comunque abbiamo indovinato per tempo che l’elezione a “lista unica” del nuovo consiglio (come piaceva tanto al Benitone nazionale) non avrebbe portato apprezzabili novità vista l’azione di blocco delle iscrizioni e il permanente controllo dell’assemblea.
Porciatti dice che in Mise c’è “un tourbillon impressionante” e che si è presentato puntuale alla conferenza stampa – concessagli su appuntamento – per sapere, dal molto impegnato René che la causa del mancato riscontro era dovuta a sua dimenticanza”!
Nel suo articolo, Porciatti invita i volontari e soci a far “sentire la loro voce alla luce del sole” perché sono stati infatti diversi i sediziosi che gli “avrebbero confidato” diverse amenità artioliane (lo hanno fatto anche con noi, pregandoci di assicurare il loro anonimato a pena di reprimende e purghe, come fece intendere il presidentissimo in assemblea) soggette al più misericordioso segreto.
Insomma la Misericordia di Agliana si conferma come un sodalizio dei pochi che dispongono saldamente delle leve di comando della duplice entità finanziaria (la Fondazione e l’Unimise), residue dopo la nuova riorganizzazione di restauro.
Una Confraternita double-face che al momento della formulazione di domande volte alla conoscenza e alla trasparenza, le rigetta per la mancanza di interlocutore o per formali motivazioni legate alla privacy (la onlus è privata, ma si avvale della pubblica risorsa del volontariato dei cittadini e incamera soldi pubblici che vengono dalla sanità di Rossi & C.).
Porciatti potrebbe forse rivolgersi ai commercialisti e ai revisori contabili che sono chiamati al controllo dei conti: Bruno Gori e Giovanni Fabrizio Poggiani.
È certo che loro potrebbero fornire tutte le delucidazioni che mancano e soprattutto far capire come mai la Misericordia “…non solo non lo stimola (il volontariato – n.d.r.), ma crea ostacoli burocratici di tutti i generi”. E complimenti a Porciatti per quel genuino “di tutti i generi”, espressione sufficientemente chiara.
A Porciatti hanno anche rifilato un bilancio «parziale», mancante di pagine: ma non si lamenti troppo e pensi a noi che – in nome della trasparenza democratica – lo abbiamo dovuto richiedere agli uffici della Provincia, pagando anche 45 €.
Si è trattato sicuramente a un disguido della segretaria che lo ha fotocopiato male dimenticando le preziose pagine del bilancio analitico: non può essere altrimenti; l’originale presentato all’Assemblea – già inviato al Quirinale e alla Santa Sede – era certamente completo o almeno così possiamo ritenere, dato che Papa Francesco non ha detto niente nei recenti Angelus domenicali!
Tutti però potranno trovare il bilancio sulle pagine del nostro quotidiano: lì è davvero completo (ce lo ha dato uno dei “delatori artiolicidi” evidentemente pluralista, trasparente e democratico) e facilmente consultabile, con qualche notizia peccaminosa come le spruzzate di ketchup sulle patatine, e non disponibile nella relazione allegata (esattamente, per esempio, il contributo pagato a “babbo morto” per l’affitto coperto dalla Fondazione nella quota del 50% del canone annuo per la Unimise srl).
Per finire, un buon consiglio al collega che, dall’alto dei suoi ottanta anni, sembra avere perso le necessaria prudenza, sfidando la pazienza del presidentissimo Artioli.
Monsieur Corrado, quando leggerà il seguente passaggio “…con la fine della presidenza di Attilio Barontini e l’avvento di Corrado Artioli, si è rotto qualcosa nell’equilibrio centenario dell’associazione… per fermare la deriva…”, andrà di certo su tutte le furie e si rivolgerà ancora all’avvocato Bertei, che stilerà l’ennesima querela, perché la Mise di Agliana non può vivere senza i tribunali (magari anche per perdere sonoramente costosissime cause civili…).
Il pugnace Porciatti potrebbe però iniziare a fare uscire le dichiarazioni dell’ex Governatore Barontini (ovvero il testo della mail del 29 gennaio 2013, letta in udienza fra le proteste del Bertei).
Nel documento, l’ex governatore diceva molte cose genuine e autentiche, perché riferite alle cause del suo diverbio con il presidentissimo…
[Alessandro Romiti]
I soci i volontari che sono le fondamenta che sorreggono un’opera di carità “La Misericordia”, che onora Agliana è il momento per tutti di partecipare attivamente per il bene futuro della Misericordia.
Non sono “sediziosi” una parola lontana dalla loro immagine, sono esseri umani sensibili che esprimono fatti, senza offendere, esprimendo giudizi mai personali
Oggi ufficialmente riformuleremo le domande poste nell’articolo:
http://www.ifogli.it/wordpress/?p=51999
Può solo rispondere chi abbiamo fatto le domande:
1. MISERICORDIA ONLUS.
2. FONDAZIONE.
3. UNIMISE SRL.
p.c. REGIONE TOSCANA,
“ Sindaco Comune di Agliana
Il bilancio era stato chiesto e ottenuto, le pagine erano state strappate prima (da chi) che ci venissero consegnate. Solo con documenti, quando li abbiamo, non prima, conosciuti e attendibili, (male non fare paura non avere), noi procediamo
Pier Vittorio Porciatti