corte dei conti. SALTA IL “PROCESSINO SICHI” PER IL TAGLIO DEI BOSCHI?

Giuliano Sichi
Giuliano Sichi

PISTOIA-MONTAGNA. Era il 7 luglio dello scorso anno (vedi) quando Giuliano Sichi, l’economo della ex-Comunità Montana Appennino Pistoiese, accusato di aver sottratto altro denaro alla cassa dopo che un dirigente della Provincia di Pistoia, Ariberto Merendi, aveva stilato una relazione per un ulteriore ammanco di quasi 80mila euro, rispondeva così da questo stesso giornale:

«Il dottor Merendi ha stilato una relazione nella quale si dice che personalmente non avrei versato dai 70 ai 75mila euro – fra l’altro in assegni intestati direttamente alla ex Comunità Montana Pistoiese – incassati per diritti di concessione di taglio di boschi in determinate aree montane».

Sichi veniva accusato, in pratica, di essersi tenuto molte delle somme pagate da chi aveva tagliato e acquistato legna nei boschi della ex-Comunità. E così era scattato quello che comunemente viene chiamato il “processino”.

Legna all’asta
Legna all’asta della ex Comunità Montana

Fra botte e risposte, la Procura di Pistoia aveva deciso per il rinvio a giudizio dell’ex economo, ma è di qualche giorno fa (esattamente del 15 luglio) il colpo di scena estivo, quello che – come si dice – “leva il vino dai fiaschi” o “le castagne dal fuoco”, metafora più adatta all’ambiente montanino: la Corte dei conti di Firenze ha infatti ordinato

alla Procura requirente, ai sensi dell’art. 14 del R.D. 1038/1933, di:

  • a) Valutare quali movimenti, fra quelli indicati nelle tabelle allegate all’atto di citazione, siano giustificati dalla produzione documentale pervenuta dopo la notifica del suddetto atto;
  • b) Appurare, anche mediante accertamenti diretti ed eventualmente in contraddittorio tra le parti, se presso l’Istituto tesoriere o gli archivi della ex Comunità Montana esistano altri atti contabili utili alla quantificazione degli introiti di cui si ipotizza la sottrazione da parte del convenuto.

L’adempimento di quanto sopra ed il deposito dell’istanza di fissazione di udienza dovrà avvenire nel termine di 120 giorni dalla comunicazione del presente provvedimento.

Cosa significa tutto questo? Significa che, a quanto pare, Giuliano Sichi non si è appropriato del denaro “per quanto” addebitàtogli e secondo la tesi dell’accusa.

Ariberto Merendi
Ariberto Merendi

Si dava per scontato, infatti, che Sichi avesse versato quei soldi sui propri conti correnti e se li fosse tenuti, in realtà la difesa (avvocati Pamela Bonaiuti e Ettore Nesi) avevano ottenuto, dalla Provincia stessa (!), le reversali di versamento delle cifre che, secondo l’accusa e Merendi stesso, mancavano all’appello.

Le reversali, per intenderci, sono la prova che Sichi non si è trattenuto niente e non si è appropriato di alcuna somma di danaro: e questi documenti – nonostante la relazione Merendi – erano depositati proprio in Provincia, che li consegnò ai difensori che, a loro volta, li portarono in udienza.

Ma la cosa più buffa – e più sconcertante – non è che Sichi sia stato rinviato a giudizio, quanto, piuttosto, il fatto che la Provincia stessa, pur essendo in possesso delle prove dei versamenti effettuati dal Sichi, abbia fatto sì (per mano di Merendi) che tutto finisse a palazzo di giustizia, e che l’ente si costituisse addirittura parte civile contro il Sichi medesimo.

Corte dei Conti
Corte dei Conti

Ora con l’ordinanza della Corte dei Conti c’è da rimettere le cose in pari. Ma resta sempre un neo e non di poco conto: quello che getta ombre sull’operato e sul modo di lavorare di un ente pubblico che, come tale, davrebbe agire secondo i princìpi dell’optimus pater familias, cioè, in soldoni, “a rischio zero” o quasi.

Sabato prossimo a Gavinana (vedi) si parla anche della ex-Comunità Montana. È ovvio che, per fare il punto della situazione reale, si dovrà tener ben presente anche questo fondamentale aggiornamento.

Ma il problema di base resta sempre lo stesso se chi sa non si decide a parlare rivelando la vera storia della sinistra montana, dal Pci all’attuale Pd.

[Edoardo Bianchini]

Scarica e leggi: Corte dei Conti Firenze -10795402_ordinanza n. 139_2016

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