PISTOIA. Il sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli ha sottoscritto il “Manifesto dei sindaci per la legalità e contro il gioco d’azzardo” promosso dalla “Scuola delle buone pratiche”.
L’amministrazione comunale pistoiese, infatti, ha già attuato nel tempo precise scelte per limitare il diffondersi del gioco d’azzardo e adesso chiede la possibilità di incidere maggiormente per disciplinare questo fenomeno che impoverisce famiglie (costituisce il 12% della spesa media delle famiglie italiane), crea dipendenze e rappresenta spesso terreno fertile per la criminalità organizzata (dal riciclaggio del denaro sporco, all’usura).
I sindaci che firmano questo manifesto chiedono, tra le altre cose, “una nuova legge nazionale, fondata sulla riduzione dell’offerta e il contenimento dell’accesso, con un’adeguata informazione e un’attività di prevenzione e cura” e “che sia consentito il potere di ordinanza dei sindaci per definire l’orario di apertura delle sale gioco e per stabilire le distanze dai luoghi sensibili, e sia richiesto ai comuni e alle autonomie locali il parere preventivo e vincolante per l’installazione dei giochi d’azzardo”.
Da questo punto di vista la Regione Toscana ha già una legislazione tra le più avanzate: la legge regionale 57/2013 prevede, infatti, il divieto di nuove aperture di sale da gioco in un raggio di 500 metri da scuole, luoghi di culto, centri di aggregazione sociale, giovanili, culturali, ricreativi e sportivi frequentati da giovani, strutture residenziali e semi-residenziali operanti in ambito sanitario e socio-sanitario. Per quanto riguarda l’amministrazione pistoiese, ha dato mandato ai propri uffici di valutare come rendere ancora più stringenti i contenuti di questa norma che dà la possibilità ai comuni di individuare altri luoghi sensibili intorno ai quali non consentire l’apertura di sale slot.
Ma l’amministrazione ha fatto anche altre scelte: nel luglio 2014 il consiglio comunale ha approvato il “Regolamento per l’assegnazione dei contributi da oneri di urbanizzazione secondaria per le chiese e gli altri edifici religiosi, i centri sociali e le attrezzature culturali e sanitarie”, che esclude dalla possibilità di accedere ai contributi quei locali al cui interno sono installate slot machine. Questo ha permesso in due anni di distribuire oltre 260 mila euro a realtà locali che svolgono davvero una funzione sociale sul territorio.
Nel 2015, poi, la giunta comunale ha approvato le linee di indirizzo specifiche per le sponsorizzazioni delle iniziative comunali, escludendo l’accesso alle società che promuovono il gioco d’azzardo, il consumo di tabacco e prodotti alcolici, materiale pornografico e che non rispettino i diritti di pari opportunità, di sicurezza e salute delle persone, i diritti dei lavoratori, le norme della trasparenza, la tutela dei consumatori e la protezione dell’ambiente.
[quilici – portavoce sindaco pistoia]