quarrata. UN PARCO FOTOVOLTAICO NELLE CASSE DI ESPANSIONE?

Un parco fotovoltaico
Un parco fotovoltaico

QUARRATA. Un parco fotovoltaico ad azionarato popolare nelle casse di espansione del Comune di Quarrata.

È questo il progetto ambizioso a cui sta lavorando da tempo il gruppo di Legambiente Quarrata: due impianti per l’esattezza da 1 megawatt ognuno.

Il progetto preliminare è già pronto. A tale proposito l’11 luglio scorso Legambiente Quarrata ha presentato la propria osservazione al piano strutturale.

“Come Legambiente – spiega Daniele Manetti – da tempo lavoriamo a un progetto che mira a realizzare almeno due parchi fotovoltaici nelle casse d’espansione o comunque in terreni ad elevato rischio idrogeologico del comune di Quarrata attraverso un finanziamento ad azionarato popolare.

Le due aree individuate
Le due aree individuate

“Secondo il nostro parere tale soluzione porterebbe a vari risultati. Innanzitutto si creerebbe una occasione di lavoro per i nostri giovani del territorio, laureati, ingegneri, architetti ma anche studiosi di storia e insegnanti.

“L’idea è quella di costituire infatti una cooperativa per la progettazione e la manutenzione dei due parchi. Ci sarebbe anche un fondamentale ritorno economico per le aziende locali che potrebbero fornire il materiale elettrico e meccanico necessario alla costruzione degli impianti.

“In base ad una stima fatta il costo degli impianti potrebbe aggirarsi attorno agli 8 milioni di euro ma abbiamo la possibilità di partire con molto meno iniziando a realizzare parchi fotovoltaici più piccoli che potranno essere comunque ingranditi in una fase successiva.

“Si sta parlando infatti di un settore dove escono sempre nuove tecnologie che permettono un abbassamento e una riduzione dei costi e dei tempi di rientro del capitale investito”.

Secondo Daniele Manetti la soluzione individuata porterebbe poi ad una riduzione da approvvigionamento di fonti energetiche tradizionali (carbone, petrolio, gas-metano),“perché tali impianti fotovoltaici – spiega – possono produrre 2.490.000 Kwh e dunque  una quantità di corrente elettrica sufficiente a soddisfare il fabbisogno di circa 700 famiglie.  Chiaramente i dati possono cambiare a secondo del numero dei componenti dei nuclei familiari coinvolti”.

Daniele Manetti
Daniele Manetti

Altri aspetti positivi del progetto si possono ritrovare nella riduzione dell’inquinamento ambientale ( aria, acqua, ecc) e nella riduzione dei costi per i cittadini derivanti dal consumo di energia elettrica sul nostro territorio.

“Da una parte tali impianti consentiranno di risparmiare ogni anno l’immissione in atmosfera di circa 2.248.750 Kg di CO2. Il risparmio di emissioni di Co2 equivale ad aver piantato circa 370 alberi. Dall’altra i cittadini potranno ottenere anche una forma di indennizzo per tutte quelle famiglie che hanno subito danni dalle frequenti alluvioni e che si trovano in territori di massima pericolosità idraulica”.

Legambiente promuoverà riunioni ed assemblee per spiegare il progetto, la sua funzionalità e la sua importante finalità.

“Vogliamo far ripartire l’economia quarratina attraverso le energie rinnovabili salvaguardando l’ambiente, dando lavoro ai nostri giovani e vorremmo che tantissime famiglie quarratine potessero usufruire di energia elettrica a basso costo.

Il testo dell'osservazione al Piano Strutturale
Il testo dell’osservazione al Piano Strutturale

“Crediamo infatti che le nuove tecnologie per produrre energia in modo ecologico e ambientalmente corretto – aggiunge il presidente di Legambiente Quarrata – non debbano essere ad appannaggio di pochi ma a servizio dei comuni cittadini. Non sarà una impresa facile ma con l’aiuto di tutti e se saremo propositivi, tecnicamente preparati e fortemente determinati, ci riusciremo”.

Ovviamente molto dipenderà da quanto risponderà il comune di Quarrata alla osservazione presentata al piano strutturale in fase di stesura.

Sarebbe il primo passo per riuscire a far diventare Quarrata un vero comune rinnovabile.

Nell’osservazione Daniele Manetti a nome di Legambiente chiede formalmente di apportare al Piano Strutturale alcune variazioni ovvero l’aumento del bilancio energetico sul fronte della produzione di energia elettrica rinnovabile in particolare fotovoltaica per ridurre l’inquinamento e di indicare, “rimanendo fermo il concetto, per altro regolamento della Regione Toscana di non utilizzare terreno agricolo per impianti fotovoltaici a terra come possibile l’utilizzo di casse di espansione e/o aree esondabili per tale scopo”.

“Inoltre in subordine: di ipotizzare tali realizzazioni che saranno regolamentate nella stesura del regolamento urbanistico attraverso iniziativa privata oppure interamente pubblica, pubblica/privata ricorrendo a possibili forme di azionarato popolare”.

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[Andrea Balli]

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