pattinaggio artistico a rotelle. LUCA INNOCENTI, IL PICCOLO GRANDE UOMO

Luca Innocenti in gara
Luca Innocenti in gara

PISTOIA. Luca Innocenti è un ometto carino e gentile di neppure 15 anni (li compirà il prossimo 17 novembre), col volto di bambino.

Meglio: Luca è un uomo di quasi 15 anni. Non più bambino, nemmeno ragazzino. Bellissimo, soprattutto per il viso da fanciullo.

Cresciuto in fretta, con lo sport sottobraccio, un momento di evasione di questa vita troppo bella, ma ricca di perché.

Nato a Pistoia, residente a Capostrada, pratica il pattinaggio artistico su rotelle da quando era piccolo, piccolo (e non solo d’altezza): dall’età di 4 e mezzo, allo Skating Club Fornaci.

Ha sempre fatto sport con coscienza e applicazione che, unite al talento naturale, l’hanno reso oggi, portacolori del Pattinaggio Oltrarno Firenze, un campione italiano giovanile, ma in primis uno sportivo vero.

Studente della classe 2.a Liceo linguistico al “Pacini”, ormai da anni, spinto da una passione notevole, si arma di coraggio e pazienza e 5 volte alla settimana, in talune occasioni anche la domenica se non c’è gara e la sua allenatrice ha voglia di “torchiarlo”, prende il treno alla stazione di Pistoia, scende a Firenze e da lì un tratto di tramvia e un altro in autobus per giungere alla pista.

Luca Innocenti con la sorella Giulia
Luca Innocenti con la sorella Giulia

Un’ora e mezza di viaggio all’andata e un’altra al ritorno, in cui, per trascorrere il tempo, studia da scolaro modello. Perché le cose, pure per un “uomo” col faccino da bimbo cui daresti una carezza spontanea, o si fanno bene oppure non si fanno.

Più che i successi – davvero numerosi – di quest’allievo di Cristina Moretti, tecnico federale in forza alla società gigliata, che lo prepara assieme a Maurizio Melis e Barbara Terziani, colpiscono gli occhi, spesso seri e che guardano lontano, e l’amore, incondizionato, per la sorella Giulia, una splendida 24enne che l’accompagna premurosa all’intervista (in realtà, non ne avrebbe bisogno), trascorsi da pattinatrice e un presente da allenatrice di giovanissimi nello stesso club fiorentino.

“Sono soddisfatto di allenarmi a Firenze, con Moretti e gli altri – racconta Luca –, tutti veramente competenti e bravi. Ho provato a giocare a pallavolo, ho sperimentato per un solo giorno il calcio, poi ho trovato la mia disciplina sportiva, il pattinaggio artistico su rotelle. Che peccato che non sia ancora uno sport olimpico! Potrei, al massimo, aspirare ai Campionati Mondiali, ma non ai Giochi a 5 cerchi. Ciò perché l’Italia vincerebbe tanto, forse troppo, e non sarebbe gradito alle alte sfere”.

Lui, per ora, ha portato a casa 2 medaglie di bronzo agli Europei cadetti tenutisi a Friburgo, in Germania: una nella specialità obbligatorio, l’altra nella combinata. E poi una sfilza di titoli tricolori che ne fanno una giovane stupenda realtà: dal 2009 al 2014, nelle varie categorie, sino alla medaglia d’oro 2016 nell’obbligatorio cadetti e all’essere diventato vice campione italiano di libero, sempre categoria cadetti.

Luca studia al mare
Luca studia in riva al mare

“I compagni di scuola – continua – sono contenti dei miei risultati: mi ammirano”, gli scappa detto con una punta d’orgoglio. “No, non mi seguono in gara. Le miei competizioni, quelle importanti, si svolgono lontane da casa”.

La mamma, Marzia, è fiera di questo campione in fieri, in divenire, Giulia descrive le sue peculiarità caratteriali (“perseveranza e dedizione”), lui si mostra anche un buon partito, uno da sposare subito.

“Tra studio, trasferimenti e sport non mi resta molto tempo libero, anzi proprio pochino: però mi piace cucinare, anche i dolci. Quello che mi viene meglio? Il cheesecake”.

Una storia proprio dolce quella di Luca, che nella sua Pistoia non ha più la pista comunale, quella della copertura devastata dalla tempesta di vento del marzo 2015 e non ancora sostituita dall’amministrazione-Bertinelli.

Lui pistoiese costretto ad andare lontano per fare sport ad alti livelli. Lui così preciso e apparentemente senza difetti, nonostante i 15 anni ancora da festeggiare, che torna bambino a tutti gli effetti quando confessa una simpatia per l’Inter.

La perfezione non è – giustamente – di questo mondo. Scherziamo, naturalmente: in bocca al lupo, piccolo grande uomo.

[Gianluca Barni]

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