PISTOIA. C’era, all’incirca, la stessa gente del 1° maggio, stamani, 2 giugno, festa della Repubblica, in piazza del Duomo a Pistoia.
Qualche onorevole in più, certo, per non parlare dei militari, ma il grosso era lo stesso, con una grande differenza: l’abbigliamento. Il primo maggio erano vestiti casual, con mocassini e jeans, gli uomini; mocassini e jeans, le donne: c’era da parlare di lavoro, di precarietà, di equilibri labili, instabili, di preoccupazioni, paure.
Stamani invece, gli uomini vestivano quasi tutti con cravatta (brutte, ordinarie, nessuno ne aveva una Fornasetti!), completi scuri, scarpe lucide. Le donne invece, anche per la concomitanza della prima vera giornata di caldo estivo, hanno finalmente potuto sfoggiare gli abiti colorati: le compagne più giovani di graduati e uomini politici e le varie stagiste al seguito, anche minigonne coraggiose.
Ma erano gli stessi e le stesse, eh! E sorridevano tutti. Certo, è un giorno di festa, oggi, è la festa della Repubblica, fondata sul lavoro (?), sull’eguaglianza (?) sul rispetto (?), sulla tolleranza (?), sulla dignità (?), sulla libertà (?), sulla legge è uguale per tutti (?), una Repubblica eletta dal popolo (?).
Sarà per questo motivo che oggi, in piazza del Duomo, a parte i carri armati, i militari, gli uomini e le donne in divisa, gli uomini e le donne vestite a festa, tutti gli altri, i disoccupati, i vecchi con le pensioni da fame, gli studenti e tutti quelli che hanno preferito non esserci, hanno deciso di disertare: la nostra Repubblica non è un Res Publica e il popolo non è invitato.
A tavola si siedono un Parlamento e dei politici molto democratici ed europeisti che hanno dissanguato tutto e tutti, altro che
fragole & sangue!
A proposito del 2 Giugno :
Mi ritengo molto ignorante in materia e per questo che scrivo per avere delle delucidazioni; in proposito della festa del 2 giugno festa della Repubblica.
Se ricordo bene per quel poco che ho studiato, il 2e 3 giugno del 1946 si tenne il Referendum istituzionale per scegliere tra Monarchia o Repubblica, tutto ciò a veniva a distanza di pochi mesi dalla fine della dittatura fascista.
Chi votò per la Repubblica non mi risulta che sia stati fautori del 20° ennio oppure che fece la scelta di aderire alla Repubblica di Salò invece di scegliere di stare co n i partigiani, non a caso ho voluto fare questa piccola premessa perché trovo molto stonante festeggiare il 2 giugno con parate militari e sentire suonare come inno della festa La Canzone del Piave (se pur gloriosa non centra niente con la festa della Repubblica) canzone che parla della prima guerra mondiale voluta dal Reggio esercito italiano. ( tra l’altro suonato anche per il 25 Aprile).
Io penso sempre per mia ignoranza che i veri Inni devono essere due per questa Festa ovvero L’inno D’Italia il silenzio in onore di tutti i caduti per la libertà , di seguito l’inno di coloro che hanno combattuto per la democrazia e libertà di questo bel paese, mi riferisco ai uomini donne che anno sacrificato la propria vita, penso che sia d’obbligo suonare Bella ciao per il 2 Guiugno.
Vorrei concludere con un tratto sulla costituzione scritto da Piero Calamandrei:
“Se volete andare in pelligrinaggio nel luogo dove è nata la nostra costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e dignità….”