SAN MARCELLO. Domani, giovedì 5 giugno, dalle 18 in poi durante il consiglio comunale l’amministrazione comunale dovrà adottare le “consequenziali misure correttive” richieste dalla sezione regionale di controllo per la Toscana con la delibera Corte dei Conti n. 24/2014/PRSP del 14.4.2014 “ai fini del successivo esercizio dell’attività di controllo “che spetterà nuovamente alla Sezione regionale di controllo per la Toscana (composta dai magistrati Gaetano D’Auria – presidente, Maria Annunziata Rucireta, Paolo Peluffo, Nicola Bontempo, Laura D’Ambrosio e Marco Boncompagni).
Nei mesi scorsi la Corte dei Conti aveva evidenziato infatti una “irregolarità grave” nel rendiconto 2012 come rappresentato nella relazione dell’organo di revisione e nei prospetti allegati che aveva dato luogo ad una specifica pronuncia di accertamento. A proposito del risultato di amministrazione era stata rilevata infatti la presenza consistente di residui attivi vetusti dei titoli I e III. “Più precisamente – si legge nella delibera del Tar – i residui di tali titoli, costituiti in anni precedenti il 2008 (pari a 529.431,01 euro), risultano superiori al 18 per cento, ed esattamente pari al 31,61 per cento, in rapporto alla massa totale dei residui al 31 dicembre 2012 (pari a 1.675.025,52 euro)”.
Tale superamento di soglia è stato considerato dalla giurisprudenza della Sezione una grave irregolarità “in quanto solleva forti dubbi sulla veridicità e sull’attendibilità delle partite conservate nella gestione residui e, conseguentemente, del risultato di amministrazione”.
I crediti oramai vecchi e la loro elevata incidenza percentuale secondo la Corte dei Conti “comportano un potenziale rischio per la tenuta degli equilibri di bilancio dell’ente negli esercizi successivi”. In sede di contraddittorio, il Comune di San Marcello aveva dichiarato che la presenza di residui attivi vetusti di elevata entità deriva principalmente dalla problematica legata alla Gaia S.p.a., gestore unico del servizio idrico integrato che ad oggi “non ha nemmeno onorato il piano di rientro che, nel frattempo, l’Autorità idrica toscana aveva deliberato con l’atto n. 21 del 6/12/2011”. L’amministrazione comunale ha dichiarato, inoltre, di aver provveduto ad un ulteriore accantonamento a fondo svalutazione crediti nel corso del 2013.
“Pur prendendo atto della problematica, comune a più enti, legata al contenzioso con la società Gaia – si legge – la Sezione ritiene comunque necessaria l’adozione di provvedimenti idonei a limitare i potenziali rischi sulla tenuta del bilancio comunale e a ripristinare così una corretta gestione finanziaria. Il fondo svalutazione crediti attualmente vincolato nell’avanzo di amministrazione non risulta infatti sufficiente a costituire la tutela considerata la prospettiva di non esazione dei residui in tempi brevi e il ridotto margine presente nell’avanzo di amministrazione (i fondi liberi sono infatti pari a 82.545,49 euro al 31 dicembre 2012)”.
Di fronte alla preoccupante situazione di insolvenza da parte di Gaia Spa e al mancato rispetto del piano di rientro e del pagamento delle rate annue per gli anni 2011 e seguenti che determinano gravi ripercussioni sia sulla cassa comunale sia – in caso di non totale recupero del credito – sugli equilibri di bilancio il Comune di San Marcello ha cercato di correre ai ripari.
“Per tali crediti – scrive il revisore dei conti dottor Luciano Grassi nella relazione sulla proposta relativa al rendiconto della gestione dell’esercizio 2013 – , ha, quindi, deciso di iscrivere annualmente in bilancio, a partire dall’anno 2012, un adeguato Fondo svalutazione crediti, che consente anche di rispettare le disposizioni contenute nell’art. 6, comma 17, del D.L. 6/7/2012, n. 95 (obbligatoria iscrizione in bilancio di un Fondo svalutazione crediti non inferiore al 25% dell’importo dei residui attivi dei Titoli I e III, aventi anzianità superiore a cinque anni).
Tale decisione è in linea con quanto affermato dalla Corte dei Conti – Sezione delle Autonomie – nella Deliberazione n. 23/SEZAUT/2013/INPR del 14/10/2013, pagina 4 del relativo Allegato, laddove si afferma che “…..la presenza di un adeguato fondo svalutazione crediti può porre l’ente al riparo dalla tensione finanziaria che si può determinare in relazione agli andamenti di spesa, valutati in termini di cassa, a cui non corrispondono correlati e normali flussi monetari in entrata. Ciò deve essere valutato sia per il conto residui sia per la gestione di competenza….”.
Alla data del 31/12/2013 la parte del Fondo svalutazione crediti, riferita ai crediti de quibus, per effetto dell’accantonamento di € 250.000,00 effettuato nel corso del 2013, assomma a € 470.916,00. Alla medesima data del 31/12/2013 il rapporto tra il Fondo svalutazione crediti ed i residui costituiti negli anni 2008 e retro, relativi ai titoli I e III (€ 744.349,69), è pari al 63,27% e quindi superiore a quello risultante a chiusura dell’esercizio 2012 che era pari al 41,73%. Tale rapporto è destinato a salire ancora con gli accantonamenti futuri.
È da rilevare, infine, che i Parametri obiettivi per i Comuni ai fini della individuazione degli Enti strutturalmente deficitari relativi ai residui attivi (parametri n.ri 2 e 3), rilevati a chiusura dell’esercizio 2013, rispettano le prescrizioni del D.M. 18/2/2013.
In particolare nei fondi vincolati pari a € 531.690,72 vi è compreso il “Fondo svalutazione crediti” per un importo di € 521.280,00, così distinto: € 470.916,00 a fronte dei crediti verso G.A.I.A. S.p.A.; € 29.574,00 a fronte dei crediti verso S.P.E.S. S.p.A. e Cosea Ambiente S.p.A.; € 20.790,00 a fronte delle somme ancora da riscuotere relativamente al Tributo comunale sui tributi e sui servizi (Tares).