«STRAPPI. LETTERE DAL CARCERE» AL BOLOGNINI

Claudia Cappellini
Claudia Cappellini

PISTOIA. La collaborazione fra la Provincia e il Comune di Pistoia sul tema della situazione carceraria e dei diritti umani prosegue con un’ iniziativa in programma venerdì 6 giugno, ore 21, al Piccolo Teatro Mauro Bolognini di Pistoia, a ingresso libero. Sarà messo in scena lo spettacolo “Strappi – Lettere dal carcere”, scritto da Claudia Cappellini, autrice di testi per il teatro (Un viaggio lungo un mondo – Racconto sulla vita e sulle opere di Don Lorenzo Milani, che ha riscosso notevole successo di pubblico) e diretto e interpretato da Monica Menchi (attrice pistoiese di cinema – Un fantastico via vai, di Leonardo Pieraccioni; televisione – Don Matteo; teatro – La vita accanto di Maria Pia Veladiano).

Lo spettacolo fa parte del percorso promosso da Provincia e Comune di Pistoia sulla situazione carceraria, avviato con il convegno “Situazione carceraria e diritti umani”, svoltosi lo scorso 11 aprile presso la biblioteca San Giorgio, in collaborazione con la Casa Circondariale di Pistoia, alla presenza del sottosegretario alla Difesa, Cosimo Maria Ferri, e di importanti soggetti operanti nel settore carcerario a livello nazionale, regionale e locale. L’obiettivo del convegno era quello di analizzare la situazione carceraria, anche alla luce delle nuove riforme legislative, e di promuovere una più efficace e sinergica governance locale, ai fini del miglioramento delle condizioni di vita e del reinserimento sociale dei detenuti e, più in generale, della sicurezza sociale.

Monica Menchi
Monica Menchi

Con questa iniziativa teatrale si intende sviluppare gli obbiettivi del convegno, affiancando un’ opera di sensibilizzazione e promozione culturale sul tema della realtà carceraria. L’immediatezza e la potenza emotiva della rappresentazione sono strumento di riflessione e sensibilizzazione rivolto alla cittadinanza su un tema tanto delicato e complesso, quale quello della garanzia dei diritti umani e della dignità dei detenuti, dentro e fuori il carcere, nell’ottica di un loro futuro reinserimento nella società civile. “Strappi – Lettere dal carcere” è uno spettacolo di teatro di narrazione che, attraverso il ricordo dell’evocazione di stati d’animo, momenti e storie, porta in scena il concetto di carcere che non è solo uno stato momentaneo di reclusione fisica, ma anche una attitudine dell’anima.

Il cartoncino
Il cartoncino

I personaggi che si raccontano vivono uno stato di reclusione fisica e ricordano qual è stato il particolare momento, lo strappo, che li ha condannati, prima di tutto, ad una reclusione morale. Si racconta come si sono svolti i fatti, l’origine del delitto e, di conseguenza, della pena. Non si esprimono condanne e non si impostano giudizi. Non è nella logica dello spettacolo giustificare condannare o assolvere. Quello che interessa è soltanto raccontare come e perché il delitto si è manifestato. È un modo che cerca di dare voce anche all’efferatezza, a quello che, apparentemente, può sembrare disumano e crudele ma che, nel profondo, scaturisce da sentimenti e passioni umane. Un’operazione di scrittura e di recitazione che prende le distanze dalla denuncia e dalla cronaca per essere soltanto un pensiero, un’idea di riflessione, lasciando al lettore, allo spettatore, l’interpretazione dei fatti, così come sono successi.

[provincia pistoia]

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