pescia. CONSIGLIO COMUNALE DESERTO, FRANCHINI: «MAGGIORANZA ALLO SBANDO»

Il Comune di Pescia
Il Comune di Pescia

PESCIA. Il consiglio comunale è andato deserto dopo le molte volte che la maggioranza si è salvata in seconda convocazione.

Il 10 ottobre scorso è accaduto quello che doveva accadere, neppure il double, il consigliere regionale (Marco Niccolai – n.d.r.), evidentemente folgorato dalla lettura del D.u.p., o semplicemente per dimostrare la sua coerenza, e cioè l’attitudine a “stare” sempre con i più forti, non era presente.

Quanto avranno influito i litri di veleni che ogni giorno “ammollano” la maggioranza per causa di una verifica di programma che appare facile a dirsi e più difficile a farsi?

Insomma, abbiamo constatato, questa volta a verbale, che Pescia è senza governo; una coalizione, una maggioranza allo sbando, impegnati a giochi di palazzo e di potere, con congiure degne di Lucrezia Borgia, divenuta per questo simbolo di un epoca.

Roberto Franchini
Roberto Franchini

Ricordiamo le feste e le dichiarazioni del dopo elezioni, dove il Pd si vantava di aver vinto con il 63% dei consensi e al primo turno.

Ma pur essendo stati eletti con un simile consenso di voti ed aver sempre con arroganza rivendicato questo primato, l’altro giorno non è stato sufficiente per garantire la governabilità del Comune di Pescia, che come una bella giovane è stato sedotto e abbandonato, per causa di una poltrona o due o per una egoistica corsa al potere di qualche arrivista, in cerca di un potere che così ottenuto risulterà poi di scarsa importanza e prestigio.

Noi siamo dispiaciuti di tale girone dantesco che in pochi anni il centrosinistra è riuscito a creare.

Lo siamo per Pescia, naturalmente, non certo per questo ammasso di irresponsabili, seppure crediamo profondamente che chi vince le elezione ha il diritto e dovere di governare, a patto che lo facciano.

Noi crediamo a questo punto che per voi sia meglio lasciare, se non altro per rispetto ai cittadini che avete tradito, non rappresentandoli in consiglio comunale, forse per egoistica ambizione o chissà per quale altra futile necessità politica personale.

Se al contrario, stiamo pensando male e ci fossero veramente gravi motivazioni per fare gli assenteisti, vi chiediamo di renderle pubbliche.

I cittadini tutti avrebbero diritto di sapere

Roberto Franchini

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