oste. MERCY’S TRUE STORY PART SIX

Il Presidente Nazionale delle Misericordie Roberto Trucchi
Il Presidente Nazionale delle Misericordie Roberto Trucchi

OSTE-PRATO. Sulla controversia tra la Arciconfraternita di Prato e la sezione di Oste siamo prossimi al primo pronunciamento del giudice Morabito riguardo all’stanza del 19 agosto (articolo 700) per l’attuazione del Commissariamento di Oste.

La federazione nazionale delle Misericordie, guidata da Roberto Trucchi, ha emanato un comunicato stampa dal quale si può facilmente comprendere che ogni ipotesi di transazione amichevole della lite è morta e sepolta (non possiamo scrivere “venuta a mancare” per non irritare il Governatore della Misericordia di Agliana).

Nel comunicato on line sul sito delle Misericordie appare una contraddizione logica: la federazione nazionale (e a catena il resto degli organismi affiliati) assume come già attuato il commissariamento affidato a Massimiliano Iacolare mentre in realtà esso è tutt’altro che pacifico dato che tutto dipende da un pronunciamento giudiziario chiesto dalla casa-madre pratese e questo non è un dettaglio, riguardo al modo di intendere le cose di questo mondo, per dirla con il Manzoni.

Il Presidente federativo scherza con il Presidente della sezione di Montemurlo, Filippo Pratesi.
Il Presidente federativo scherza con il Presidente della sezione di Montemurlo, Filippo Pratesi

Due aspetti caratteristici e significativi per la vicenda di Oste sembrano essere stati ignorati dalla stampa organica: la pesante incongruenza tra il bilancio della sezione, già depositato all’Agenzia delle Entrate, e la relazione della primavera del 2015 (tra le due cose esiste una differenza di oltre duecentomila euro), liberamente redatta a mo’ di verifica da Massimiliano Meoni dinanzi alla forte resistenza opposta dai volontari della sezione.

È chiaro che se il commissariamento è sempre un atto di controversia tra una casa madre e una sezione figlia; ed è anche vero che esso contempera diversi livelli d’efficacia e attuazione: il caso della Misericordia di Pisa ne è l’esempio più clamoroso, ma paradigmatico.

Alla sezione di Oste sembra mancare il presupposto di mala gestione economico-finanziaria che, come ci ribadiscono i volontari, è stato solo un pretesto artatamente congegnato per il commissariamento che sarebbe dimostratamente ingiustificato.

Il presidente Bartoletti ci fa sapere che è sereno e attende fiducioso il pronunciamento del tribunale, proprio con la consapevolezza che la documentazione stessa prodotta dall’Arciconfraternita è incongruente e nega, anziché dimostrare, la correttezza del provvedimento amministrativo.

I volontari, continuano a svolgere indefessi i servizi richiesti tramite i canali “confidenziali” di recapito nel territorio, operando gratuitamente per l’Usl e soffrendo ancora l’ostracismo predisposto dalla sede entrale pratese e l’amministrazione comunale di Montemurlo, indicata come principale attuatore dell’iniziativa di commissariamento.

Alcuni volontari ostigiani, vicini all’amministrazione comunale, ci fanno sapere che in queste ore molti politici e confratelli sono fortemente preoccupati dall’esito tutt’altro che scontato dell’istanza proposta in Tribunale: se fosse respinta dal giudice Morabito, dicono, si aprirebbe una profonda crisi di autorevolezza politica (del Lorenzini) e amministrativa (dei manager Corsinovi, Mannelli, Gori e Pratesi). Ma comunque vada a finire, la vicenda ha dato dimostrazione del clima di omertà e di intimidazione che sussiste nella Confraternita pratese e non solo, ovvero della indemocraticità e arroganza che si respira su un humus di carattere economico e che poco avrebbe a che fare con la misericordia cristiana.

Questo clima sarebbe infatti attestato proprio dal comunicato del Presidente Trucchi che riportiamo e che sancisce il fallimento di ogni possibilità di composizione amichevole della lite:

Oste: la Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia invita la sezione a sospendere ogni iniziativa autonoma – Ottobre 25, 2016 – 16:51

La Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia è venuta a conoscenza che la Sezione di Oste della Misericordia di Prato, commissariata nel mese di agosto del 2016, sta procedendo alla “vestizione” di volontari. 

Al riguardo la stessa precisa che la sezione di Oste non può compiere azioni di ogni tipo, se non tramite il commissario. 

Per questo motivo la Confederazione Nazionale segnala che ogni iniziativa autonoma, compresa la vestizione, verificatasi durante il commissariamento è da ritenersi nulla e inefficace.

Invita pertanto la Sezione di Oste a soprassedere da ogni tipo di azione, se non previa autorizzazione del commissario delegato.

Tutto questo, in ultima analisi, che cosa vorrebbe dire? Che i forti stanno con i forti a danno dei deboli e degli indifesi…?

[Alessandro Romiti]

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