IL SINDACO DI PISTOIA RICORDA SERGIO TESI

Sergio Tesi
Sergio Tesi

PISTOIA. Oggi la città ha dato l’ultimo saluto a Sergio Tesi, scomparso il 25 ottobre all’età di 95 anni.

Segretario della Federazione provinciale del partito comunista per nove anni (dal 1962 al 1971), consigliere comunale a Pistoia per due mandati, prima dal 1951 al 1956 e poi dal 1970 al 1974, fu eletto alla Camera dei Deputati nel 1972 e rimase in parlamento per tre legislature, fino al 1983.

«Nato a Pistoia il 26 Aprile 1921. La mia famiglia abitava a Bonelle e vi ho sempre abitato fino al 1966. Era una famiglia operaia, il babbo era un operaio ed anche i miei fratelli. Il babbo lavorava in un panificio, faceva il fornaio. In famiglia eravamo in sei, tre femmine e tre maschi più i genitori. Il babbo è morto quando aveva 42 anni e io avevo undici anni, ero il più piccolo dei maschi, più piccola di me c’è una sorella, ancora vivente. I miei due fratelli avevano lavorato alla “San Giorgio” ed io sono entrato alla San Giorgio nel 1939, a diciotto anni. Prima avevo lavorato dal “Mori e Chiti”, una piccola officina meccanica che produceva ferramenta, era dove ora c’è lo strappo che da Porta Lucchese va a via Zamenhof, più avanti c’era il Tasselli dove facevano mattonelle.

Ho lavorato lì fino a metà del 1939 poi feci il capolavoro alla “San Giorgio” ed entrai alla fine di quell’ anno, quindi poco prima che scoppiasse la guerra. Durante il fascismo e durante il periodo bellico la “San Giorgio”, era una fabbrica dove non c’era la minima concezione dei diritti dei lavoratori, questo era chiarissimo, con una disciplina ferrea, con un capitano dell’ esercito per la disciplina interna, perché era una fabbrica che si avviava alla militarizzazione della produzione».

Così inizia “La mia Storia”, la nota autobiografica scritta nel 2012 da Sergio Tesi per i Quaderni di Farestoria dell’Istituto storico della Resistenza di Pistoia.

In queste prime frasi Tesi racconta le radici, familiari e politiche, della propria vita: le umili origini della sua famiglia, il legame antico con Bonelle, gli anni della adolescenza, trascorsi lavorando come operaio metalmeccanico, ma anche la nascita della sua militanza politica, maturata tra i reparti della San Giorgio, che lo vide schierarsi tra le fila dei partigiani dopo la caduta del Fascismo e la proclamazione dell’armistizio.

“Sergio Tesi è certamente nel novero di quanti Pistoia ricorderà sempre con affetto e gratitudine – afferma il sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli – per aver contribuito a far risorgere la nostra città ed il Paese intero dalle macerie materiali e morali provocate dal fascismo e dalla guerra. Uomo schivo e rigoroso, sempre garbato e con un tratto di inestinguibile cordialità verso il prossimo, ha vissuto una vita piena ed intensa, dedicata tutta a servire fedelmente gli ideali della sua giovinezza.

È stato partigiano nel nome della eguaglianza e della giustizia sociale, antifascista intransigente, contro ogni forma di oppressione della libertà e dei diritti degli umani. Autentico patriota, ha continuato a combattere per il riscatto dell’Italia anche dopo la Liberazione di Pistoia, avvenuta l’8 settembre del 1944.

Comunista per una vita, ha mantenuto una sua essenziale coerenza, anche nei passaggi più difficili di trasformazione e di cambiamento. Il partito, l’idea stessa di comunità politica da esso rappresentata, è stato il suo orizzonte permanente.

La sua dirittura e integrità morale, la sua passione civile, il suo impegno politico inteso a dar voce ai senza voce ed a rappresentare tenacemente i lavoratori e le loro ragioni, sono stati e continueranno ad essere per molti un esempio vivo di una vita vissuta dalla parte giusta. Alla sua famiglia e ai parenti tutti rivolgo, anche a nome dell’intera amministrazione comunale, le più sentite condoglianze”.

[quilici – portavoce sindaco pistoia]

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