LIVORNO. La collega Franca Selvatici è una vera maestra-cronista della “giudiziaria” e ci propone una visione davvero inquietante sulle criticità della società contemporanea, sostenendo la necessità di profonda riforma del sistema giudiziario. Ma una riforma che sia tale e non apparente, come emergeva dalle precedenti iniziative di legge, dimostratesi del tutto inutili: la democrazia indiscutibile si fonda sulla informazione; quella vera, libera e non controllata dai signori magistrati. Si sappia e si ricordi.
È impietosa la Selvatici quando tiene la sua eccellente lezione, pervasa da uno stato d’animo indignato di fronte alla platea dei colleghi giornalisti, attòniti e inquieti per tante incredibili nefandezze esposte, analizzate e commentate.
L’argomento trattato è di quelli che ti fanno vergognare di essere italiano: il clientelismo e il nepotismo consolidati a livello di sistema negli apparati universitari, ad esempio. Ma il tema della lezione è, più generalmente, quello della giustizia, e l’insigne collega espone il più emblematico caso del prof. Quinto Paris che, per aver denunciato una sistema di malaffare, consolidato nella organizzazione dei concorsi universitari, anziché essere premiato, plaudito e incoraggiato, verrà perseguitato da querele per diffamazione e richieste esorbitanti di risarcimento per i danni.
Dopo due lustri di processi, il prof. Paris, uscirà indenne dalla accuse di ingiuria, e la giustizia dispone che siano i querelanti a risarcire l’esimio cattedratico che, intanto, ha lasciato il paese-Italia, per insegnare in California. Ma il risarcimento vede accogliere una “sospensione”…
Il Paese soffre di un male caratteristico che lo rende “non competitivo”, corporativistico e clientelare, perciò frenato nello sviluppo. Si tratta di malattie note, propriamente riconducibili all’omertà e alla reticenza, mista alla diffusa dabbenaggine che si accompagna a ogni forma di competizione tra cittadini, poche volte distinti per merito e capacità.
La collega Selvatici si dichiara “obtorto collo”, una giustizialista sfegata: e lo dice con il rimpianto di chi sa di non aver rispetto per dei principi costituzionali di tutela, ma che comunque, vedono la giustizia dei tribunali afflitta da una continua negazione del fondamentale articolo 21 della Costituzione, ampiamente calpestato dalla comunità dei politicanti e affini e – non di rado – in aula anche dai magistrati.
La lezione si conclude con alcuni richiami alla corporazione dei magistrati, che non potranno essere certamente apprezzati per aver dato qualche scossone al sistema, ma altresì essersi conformati – in modo certamente auto protettivo – a un indirizzo del sistema che è mancante di trasparenza, partecipazione pubblica e liberalità dell’azione sempre necessarie: e tutto questo nonostante le reiterate feroci reprimende provenienti dall’Unione Europea che ci invita e ci richiama a non conculcare la libertà di critica e di informazione.
La comunità dei giornalisti deve avere riconosciuto e indiscusso il diritto di pubblicare anche gli atti “coperti da segreto” e vedersi assolutamente assicurati la tutela sulla riservatezza delle fonti: perché la democrazia si fonda sulla informazione, quella vera, libera e non controllata.
Si sappia e si ricordi.
L’AVVOCATO DEL DIAVOLO
E LA DOMANDA è questa: se la cultura universitaria è in mano alla sinistra, se quella della scuola e dell’amministrazione è in mano alla sinistra, se la sanità è in mano alla sinistra, se i poteri dello Stato – anche quelli che dovevano essere autonomi e indipendenti – sono principalmente in mano alla sinistra; e se il nepotismo dilaga, la corruzione dilaga, il faccendismo dilaga, il freghismo dilaga… Ma gli italiani che hanno dato il 41% a Renzi e alla sinistra, che credono di avere fatto di bello, di santo e di grande?
Pensano forse che con l’arroganza del 41% il popolo della sinistra sentirà nascere dentro di sé il giglio della purezza e della redenzione?
e.b.
Caro Edoardo,
vedo, nel commento poco sopra riportato, una tua osservazione, molto circostanziata, su tutte le cose che sarebbero in mano alla “sinistra”. Concordo pienamente se per “sinistra” si intende un certo o certi gruppo/i di potere ormai incancreniti, specie in Toscana. Avrei molti dubbi però sul fatto che in tutte le realtà citate (sanità, scuola, ecc) si faccia davvero qualcosa “di sinistra” così come si intenderebbe in teoria, o come lo si intendeva, che so, cinquanta anni fa. Concorderai con me, non ne dubito, che una Sanità in cui si chiudono i piccoli ospedali per concentrare tutto in inutili e farraginose megastrutture e si costringe di fatto la gente a farsi spennare dal professionista piuttosto che a farsi visitare a prezzi modici all’interno della Struttura pubblica, è tutto fuorché “di sinistra”. Concorderai con me che una scuola divenuta enormemente diseducativa ed incapace di far maturare correttamente i giovani, educandoli allo studio, ad un minimo di sacrificio, ma anche alla vita, è tutto fuorché “di sinistra” (dico questo perché ho numerose amicizie nel mondo dell’insegnamento, e mi sono così potuto fare una certa idea di quella realtà). Quanto a Matteino Renzi, spero che faccia bene e che mi sbagli a pensare che curi un po’ troppo l’immagine e poco la concretezza delle cose; ma anche per lui, avrei delle perplessità a giudicarlo “di sinistra”, per quello che ormai conta quel termine.
Anzi, spessissimo ho l’impressione che molta gente lanci all’interlocutore l’epiteto di “comunista” o “fascista”, senza sapere cosa siano stati davvero il comunismo ed il fascismo, ma semplicemente, in un mondo superficiale e qualunquista come il nostro, per delegittimare l’interlocutore medesimo, per metterlo in imbarazzo e in difficoltà, ma non per intraprendere con questo un serio e costruttivo confronto.
Piero Giovannelli
Ma che dici, Piero? Sarò d’accordo con te? Ma in tutto: e credo che tu lo sappia.
Quando dico sinistra, dovrei forse scriverlo tra virgolette: nel senso che quella sinistra è semplicemente l’alibi per fare il meno possibile e ciucciare il più possibile, in privilegi e quant’altro. Insomma un vero e proprio ombrello e paracadute per tutte le stagioni.
Venissero i comunisti galantomini! Quelli che sapevano quello che dicevano.
Oggi l’unica frase da dire alla sinistra è quella di Cristo in croce: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno (e che dicono – aggiungo)».
Altrimenti non avrebbero ridotto questo Paese al livello in cui è. E non sarebbero peggio dei padroni che la vera sinistra combatteva… Tutti quanti. A partire da chi si fa fare le scarpine da 2000 € su misura, a chi si fa pagare l’affitto di casa a Firenze.
Buona giornata e buon lavoro!
Ottima risposta Edoardo! Meglio non si poteva, sopratutto per la citazione delle scarpine da 2000 euro (e credo senz’altro che pensiamo alla stessa persona).
Buona giornata e buon lavoro anche a te
Piero