storie & società. TORNA “IL METATO”

Copertina Il Metato 82PISTOIA. Si trova in distribuzione il numero 82 de “Il Metato”, la rivista dell’Associazione Amici di Pupigliana e della valle del Brandeglio. Come al solito curiosità e aneddoti su motori, sport, paesaggio, urbanistica e microstoria, non solo della montagna pistoiese ma anche della piana, come ufficializzato dalla sezione apposita “Metato Metropolitano”.

Il periodico dedica un ricordo al mai abbastanza valorizzato Giovanni Barbi, “animatore culturale” e ideatore di attività come il cineforum al dopolavoro ferroviario, storico dipendente della Forteguerriana, fotografo, saggista e autore di preziose guide e appunti sulla storia cittadina.

Ma anche catalogatore di migliaia di cartoline e foto che raccontano l’evoluzione dello spazio urbano e dei costumi: esiste ancora, in qualche cassetto del comune, il progetto di digitalizzare tutto il materiale e rendere fruibile a tutti un “Archivio Fotografico Pistoiese”, dedicato proprio a Barbi.

Si parla del piccolo museo della farmacia: una collezione conservata presso la farmacia Cocchi di Capostrada, dove gratuitamente è possibile osservare contenitori in vetro e vasi di porcellana, dai primi dell’Ottocento a oggi, per la conservazione di polveri, liquidi e distillati. Tra cui l’atropina, usata anche dalle donne per dilatare le pupille, attivando così la formula magica della bellezza e attrazione.

Ritagli di giornali del passato e foto d’epoca vanno a formare due tra le più apprezzate rubriche del giornale, arrivato al diciannovesimo anno di vita, che, tuttavia, non dimentica l’attualità. Un servizio presenta infatti la mostra di ritratti fotografici di Fabrizio Zollo che si terrà il prossimo fine settimana (12 e 13 novembre) alla cattedrale dell’ex Breda.

Giovanni Barbi
Giovanni Barbi

La copertina della rivista annuncia un focus sulla prima autostrada toscana, la Firenze-Mare, che nel 1933 rese la nostra regione tra le più all’avanguardia nel mondo.

Una materializzazione del mito del progresso e della velocità, il tutto esaltato dal fatto che proprio sul rettifilo tra Altopascio e Luccca celebrò i record kilometrici con piloti assurti a simbolo di un epoca, come Furmalik, Von Stuck e Tazio Nuvolari.

Mentre in Germania le strade venivano realizzate integrate con il paesaggio, assecondando per quanto possibile peculiarità geografiche, in Italia dominò la cultura della retta o della distanza più breve tra due punti.

Il motorismo ritorna in un approfondimento sull’epopea delle littorine, le automotrici leggere che dagli anni trenta vennero impiegate sulle linee non elettrificate in sostituzione delle locomotive (la prima sulla linea Roma-Littoria, oggi Latina, da cui il nome).

Il deposito di rotabili storici di Pistoia, conservandone alcuni esemplari, si trova automaticamente candidato a perseguire ambiziosi di obiettivi valorizzazione di questa importante dimensione di archeologia industriale.

La testimonianza di Franco Breschi, pilota ed elettrauto apprezzato locale, ricostruisce gli anni Sessanta, quelli del beat, Carnaby street, “Bandiera Gialla”, il mangiadischi e la minigonna, visti dalla prospettiva di un pistoiese immerso in una società in trasformazione e piena di opportunità, almeno per chi fosse disposto a mettersi in gioco e fare qualche sacrificio.

[Linee Future]

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