PISTOIA. È stato presentato domenica pomeriggio al Circolo Ricreativo di Piteccio, nell’ambito di un fine settimana organizzato dalla Pro Loco di Piteccio e dal gruppo Fermodellistico La Porrettana per il centocinquantenario della linea e per discutere delle prospettive future, l’ultimo libro di Giuseppe Benini, Le gallerie idrauliche della Ferrovia Porrettana. Si tratta di un libro unico nel suo genere, che analizza, descrivendole e rappresentandole, tutte le canalizzazioni idrauliche realizzate – in pietra scalpellata – per consentire il deflusso dei torrenti e delle acque meteoriche nella sede sottostante al tracciato dei binari ferroviari veri e propri lungo il versante pistoiese della linea.
Si tratta quindi di un tassello importantissimo, in quanto inedito, sulla letteratura inerente la ferrovia transappennina che a metà novembre verrà ufficialmente festeggiata in un week end in cui sono previste iniziative a Pistoia, Bologna e Porretta. E in cui, si auspica davvero, le istituzioni possano presentarsi propositive e sensibili all’importanza economica di un’infrastruttura che probabilmente verrà proposta come patrimonio dell’Unesco.
Giuseppe Benini è autore anche de L’Ombrone, l’acqua, le opere dell’uomo, un’opera in cui sono documentate, insieme alla storia delle comunità di riferimento, le varie serre o briglie, piccole e grandi, a secco e in muratura, che si possono incontrare risalendo da Capostrada il torrente che nasce a Prato al Lago, tra Sammommè e La Collina.
Nella prefazione al libro di Benini c’è un passaggio di Maurizio Panconesi, decano delle vaporiere e delle memorie tra i monti attraversati dalla Porrettana, nipote e bisnipote di ferrovieri della storica tratta, in cui si ricorda che la manutenzione di questi manufatti spesso ciclopici costituisce la condizione per la sopravvivenza stessa della ferrovia: le acque meteoriche non più regimate, causano seri danni, come nel caso della frana di Corbezzi che si vanno a sommare alla generale marginalità precaria della ferrovia.
Non sarebbe pertanto sbagliato se qualche politico si preoccupasse di valutare se esistono gli estremi per una qualche violazione del contratto di affidamento del servizio, visto che, come si vede in quest’ultima foto, che rappresenta il taglio di Castagno, costruito per far sfiatare le vaporiere, con tanto di albero cresciuto sulle pareti, la manutenzione sembra sia stata, almeno nella frana recente, non idonea a mantenere funzionale il tracciato. Motivo per il quale qualcuno dovrebbe assumersene la responsabilità. O almeno si dica che nessuno aveva la responsabilità di eseguire la manutenzione e si mostri chiaramente il capitolato del contratto che solleva tutti dall’onere di mantenere il servizio efficiente e funzionale…
Vedi anche: http://linealibera.it/marzabotto-festeggia-la-porrettana/
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