PIANA. Il numero dei cittadini europei che sarebbero morti in maniera prematura a seguito dell’inquinamento dell’aria è impressionante, rasentando la grandezza del mezzo milione; e la principale causa della morbilità che precorre la morte, è certamente da riconoscere nel particolato fine sospeso in aria, cosa alla quale, le aree metropolitane sono inevitabilmente fortemente esposte.
Il dottor Gianluca Garetti, medico di Isde, non la manda a dire dietro e provvede con un suo interessante articolo a stigmatizzare le differenti posizioni assunte dai vari Ordini professionali dei medici della Toscana, permettendoci di porre un’ulteriore domanda: se è vero che la medicina non è una “scienza esatta”, ma è almeno, universale?
L’Ordine dei Medici di Pistoia – con il suo genuino parere avverso all’incenerimento dei rifiuti – avrebbe aperto un corso revisionista assai critico anche contro gli organi di controllo pistoiesi, che sembrano essere stati impallinati in più occasioni per avere tenuto un “basso profilo” nelle azioni di controllo delle criticità dell’inceneritore di Montale.
Altrettanto non sembrano fare gli Ordini dei Medici di Prato (impianto di incenerimento di Baciacavallo), di Firenze (inceneritore di Case Passerini), di Arezzo (inceneritore di San Zeno) e di Siena (inceneritore di Poggibonsi) che hanno omesso di assumere ogni atto di valutazione pubblico, violando – quantomeno – il rispetto dell’articolo 5 del Codice deontologico professionale.
Il prossimo 3 dicembre, l’Ordine di Pistoia provvederà a tenere un corso Ecm, riservato ai medici che, grazie alla presenza di autorevoli esperti quali sono la dottoressa Gentilini e il dottor Burgio, accenderà una luce spot sulle criticità dell’incenerimento dei rifiuti.
L’evento di preannuncia di sicuro effetto, vista la presenza tra i relatori del direttore del Dipartimento di Prevenzione di Usl Centro, Renzo Berti, e considerata la purtroppo consolidata decennale esperienza di studio sull’argomento, legato al famigerato inceneritore di Montale.
Questo il testo del comunicato:
467.000 morti premature all’anno, mezzo milione di persone uccise in tutta Europa da smog e inquinamento in tutta Europa. Questa carneficina emerge, finalmente, dal Rapporto Qualità dell’aria in Europa 2016 pubblicato dall’Agenzia europea per l’ambiente (Aea). Morti che avvengono soprattutto nelle aree urbane per l’insieme degli inquinanti provocati dalla presenza dell’uomo. Per l’Unione Europea la fonte principale di questo killer invisibile è la combustione di carbone e biomasse, i trasporti, l’incenerimento dei rifiuti.
In questo contesto e con il record che vede Firenze ai vertici dell’inquinamento europeo: 31esima su 4.000 aree rilevate, e a distanza di soli nove giorni l’uno dall’altro, il 25 novembre a Firenze e il 3 dicembre a Pistoia, si terranno due convegni nazionali sul tema salute/inceneritori/combustioni/salute.
Quello fiorentino è organizzato dalla Società Italiana di Tossicologia e patrocinato dall’Ordine dei Medici di Firenze, con un focus centrato sull’incenerimento dei rifiuti. Quello pistoiese, promosso dall’Ordine dei Medici di Pistoia e dall’Associazione Medici per l’Ambiente-Isde Italia, con il patrocinio della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) è un corso di aggiornamento per medici sul tema combustioni, inquinamento, riscaldamento globale, economia circolare.
Un convegno, quello pistoiese, dedicato a Lorenzo Tomatis, già direttore dell’Agenzia Internazionale per le Ricerche sul Cancro di Lione (Iarc) che così sottoscrisse:
“Quando anche, per assurdo, nessuno studio epidemiologico avesse evidenziato ricadute sulla salute umana, il solo fatto che gli impianti d’incenerimento emettono un gran numero di inquinanti pericolosi e persistenti rende a nostro avviso moralmente inaccettabile continuare a esporre le popolazioni a rischi assolutamente evitabili, date le concrete alternative esistenti”.
Ma come mai due convegni così ravvicinati nel tempo e nello spazio, da due Ordini dei Medici, sullo stesso tema?
A Firenze c’è il rischio che venga costruito un inceneritore e per questo nello scorso giugno 297 medici fiorentini hanno firmato un documento contro la costruzione dell’inceneritore, mentre in provincia di Pistoia, a Montale è già attivo da circa 40 anni un inceneritore, totalmente rinnovato e quindi ‘di ultima generazione’, che ha presentato due importanti sforamenti di microinquinanti nel 2007 e di micro-macroinquinanti nel 2015. In seguito a ciò l’Ordine dei Medici di Pistoia ha scritto un documento contro l’incenerimento, in cui fra l’altro si legge che “l’incenerimento non risolve il problema dei rifiuti”.
Leggendo fra le righe delle due locandine dei convegni, si può notare che entrambi dichiarano di mirare alla tutela della salute della popolazione, come è ovvio, ma con sfumature diverse. Due film che trattano più o meno lo stesso argomento ma con attori diversi. Lo scopo del ‘Focus della gestione dei rifiuti’, così si chiama il convegno fiorentino, “è l’occasione per proseguire un dibattito, già vivo e vivace nella nostra realtà fiorentina, alla luce delle più recenti e validate esperienze scientifiche”. Dai titoli degli interventi e dalla storia e attività lavorativa di alcuni partecipanti, però già si può prevedere che questo film si concluderà con l’assoluzione degli inceneritori di ultima generazione.
Mentre dal convegno ‘Processi di combustione e salute umana’, di Pistoia, seguendo il solito ragionamento, si può prevedere che uscirà un messaggio di segno opposto e cioè che l’incenerimento dei rifiuti, anche se di ultima generazione è una pratica obsoleta da abbandonare in quanto pericolosa per la salute, per l’ambiente e antieconomica, al proposito vedi il Position Paper Isde.
E l’Ordine dei Medici di Prato, nel cui territorio è attivo dal 1979 l’inceneritore di Baciacavallo, messo sotto inchiesta da vari comitati locali? E l’Ordine dei Medici di Siena, con le emissioni di mercurio dell’inceneritore di Poggibonsi del 2015? E l’Ordine dei Medici di Arezzo con l’inceneritore di San Zeno in cui uno studio epidemiologico ha evidenziato un aumento del rischio di mortalità e ricovero ospedaliero associato alle emissioni dell’inceneritore? Saremmo curiosi di sapere che cosa pensano e dicono.
Gian Luca Garetti
[Alessandro Romiti]