PISTOIA. Anche nel periodo estivo, i ricoveri saranno garantiti al 100% nella maggior parte delle degenze ospedaliere. Lo rende noto la dottoressa Lucia Turco, direttore sanitario della Ausl3, confermando che, da ora a metà settembre, nonostante la fruizione delle ferie da parte del personale, non ci saranno variazioni significative nello svolgimento delle attività di reparto (setting). In particolare è garantita la continuità terapeutica nelle aree più sensibili e critiche (emergenza e urgenza, terapie intensive, sub intensiva, patologia neonatale, cardiologie, ecc.) come negli altri mesi dell’anno.
Niente cambia anche per le attività diagnostiche e di laboratorio (fatta eccezione della diversa apertura dei punti prelievo territoriali) e saranno garantiti tutti percorsi assistenziali, in particolare quelli per le patologie oncologiche.
Anche l’area materno infantile svolgerà le prestazioni di sempre assicurando la piena operatività dei reparti di ostetricia e pediatria. In considerazione della diminuzione dell’utenza, intorno al 50%, nelle tre settimane centrali del mese di agosto, saranno ridotti alcuni dei posti letto di area chirurgica, fermo restando che, in totale, la rete ospedaliera provinciale pistoiese dispone complessivamente di 692 posti letto (ospedali di Pistoia, Pescia e San Marcello).
“D’altronde – evidenzia Lucia Turco – va detto che nessuna attività fu interrotta neppure l’anno scorso nel corso del trasferimento del nuovo Ospedale di Pistoia ad eccezione di quella chirurgica, come accade d’estate in tutti i presidi ospedalieri”.
Nelle aree chirurgiche, infatti, come ogni anno, da metà giugno a metà settembre, vengono riorganizzati gli interventi operatori programmati con una riduzione di quelli a media intensità assistenziale (cataratte, emorroidi, vene varicose, ecc.) e con degenze limitate a pochi giorni; è pertanto prevista la chiusura dei reparti dedicati (day e week surgey) negli ospedali San Jacopo e S.S. Cosma e Damiano. Continuano invece ad essere garantiti tutti gli interventi definiti di “classe A” e segnalati come prioritari, quelli che fanno riferimento alle patologie oncologiche ed ai politraumi e gli interventi chirurgici urgenti.
Si precisa che la preospedalizzazione effettuata dai pazienti ha tenuto conto della riorganizzazione estiva delle sale operatorie. Viene modificata anche l’attività specialistica con una diversa apertura degli ambulatori e delle visite prenotate al Cup con la comunicazione diretta agli utenti al momento dell’appuntamento.
certo sono notizie che ci rassicurano molto, ma i cittadini non avrebbero minimamente sospettato che avrebbero corso il rischio di rimanere senza assistenza medica specialmente quella ospedaliera, ma la sanità ci dovrebbe spiegare come è possibile che per avere un elettro cardiogramma si debba aspettare più di sette mesi, vorremmo vedere la lista di attesa perchè non è possibile aspettare tanto così
Concordo in pieno con il sig. Fabbri ed aggiungo che per una visita gastroenterologica è la stessa cosa, se non peggio.
Giusta la proposta. E’ possibile prendere visione delle varie liste di attesa, per vedere se e quanti pazienti al giorno/settimana/mese vengono visitati/analizzati nei vari settori medici di un ospedale/A.S.L e poi capire meglio il perché di certi biblici ritardi?
Se ci sono problemi per arrivare a conoscere quanto sopra, non sarebbe una buona idea che, ad es un consigliere comunale particolarmente sveglio e volenteroso (Andrea Betti? Qualche pentastellato? Altri?) si prendesse la briga e di certo il gusto di indagare a fondo sulla cosa e magari scoperchiare qualche pentolone emanante odori non troppo gradevoli.
Piero Giovannelli
“D’altronde – evidenzia Lucia Turco – va detto che nessuna attività fu interrotta neppure l’anno scorso nel corso del trasferimento del nuovo Ospedale di Pistoia ad eccezione di quella chirurgica, come accade d’estate in tutti i presidi ospedalieri”.
Questa frase della sig.ra Turco mi ha colpito molto…
Il fatto che in estate accada in tutti i presidi ospedalieri non giustifica l’adozione di tale strategia anche per Pistoia perchè anche se vengono trattati i casi prioritari e d’urgenza (si salva la vita, si rimanda la salute) non è che le richieste di intervento non urgente si riducono parimenti al periodo di riduzione delle attività ospedaliere, anzi, si andranno ad assommare alla già kilometrica lista di attesa. Ci sono altri due motivi per valutare negativamente questa scelta, ben più venali, ma comunque in tema: il primo motivo è che le persone vedendosi slittare l’intervento potrebbero rivolgersi ad altri presidi e questo favorirebbe le famose fughe di flussi stimati in circa 40 milioni di euro l’anno scorso (se non ricordo male). Il secondo motivo è che visto il rapporto/contratto che Asl intratterrà per i prossimi 19 anni con il concessionario e l’ammontare del fitto, penso che non ci si possa permettere di favorire le fughe succitate riducendo le attività a scapito della fiscalità generale dell’azienda e di conseguenza dei contribuenti. Per non pesare ancora di più sui contribuenti il servizio del S.Jacopo dovrebbe essere al 100% 12 mesi su 12.
E meno male che pochi giorni fa gli è stato riconosciuto anche un premio per la “funzionalità”…
A proposito di cose che funzionano o meno : mi piacerebbe sapere dovre sono pubblicati i bandi per l’accesso di richiesta al progetto “vita indipendente”, sono giorni che cerco sul sito della asl ma non riesco a trovarli…