montagna. UN 2016 CHE FINISCE PROPRIO MALE

Senza parole. Il futuro della Montagna Pistoiese
Senza parole. Il futuro della Montagna Pistoiese

FINE ANNO. Il 2016 sta terminando e, forse, solo pochi fra la gente di Montagna si rendono conto che l’anno che verrà porterà in dono instabilità istituzionale e tante promesse non mantenute.

Dopo il cabaret sulla riforma istituzionale, che tutto era meno che una riforma, sembra quasi che la classe politica dirigente della Montagna, quella che occupa le varie maggioranze consiliari, quella piddina per intenderci, sia inebetita, più che dal freddo e dalla neve che non cade, dalla stessa incapacità che sta portando questo territorio a un degrado difficilmente sanabile.

Arriveranno i commissari nei due Comuni artatamente fusi e nessun rappresentante nel prossimo consiglio provinciale. I consiglieri, infatti, decadranno dal loro incarico con il primo gennaio 2017, mentre il giorno 8 si andrà al rinnovo del Consiglio Provinciale: non con libere elezioni, ma con camarille tutte interne al Pd e ai rappresentanti che verranno nominati ma non eletti.

Dove sono spariti i vari deputati, tutti targati Pd, che hanno impestato la Montagna durante la campagna referendaria, promettendo il tutto e di più?

Rossi il socialista [Il Tirreno]
Rossi il socialista [Il Tirreno]
Hanno promesso la “colazione” a destra e a manca, supportati dalla piaggeria e dall’assenso acritico dei vari Sindaci, impegnati più a consolidare la loro posizione partitica sul territorio e sulle rappresentanze a venire, invece di portare al territorio fatti e non tavoli di concertazione, firme su protocolli di intesa che non contano un baffo e chiacchiere, tante chiacchiere.

Dove sono i venti milioni promessi per il comparto neve con l’aggiunta di altri cinque milioni promessi dal rosso-Rossi? Gli altri, presto ex Municipi, cosa “accatteranno”?

Ve le ricordate – e qui mi rivolgo ai più “datati” – le conferenze programmatiche di Maresca o, ultimamente, la conferenza sulla viabilità svoltasi a Cutigliano?

Sembra che la Montagna non desideri programmi coinvolgenti tutto il territorio e si limiti a coltivare il proprio orticello senza alcuna visione e prospettiva per “il domani”.

La viabilità, appunto. Il “domani” della Montagna non può prescindere da una viabilità che l’attraversi e la percorra in modo funzionale e veloce. Senza una strada non si va da nessuna parte e non ci risulta che l’Unione dei Comuni abbia mai posto il problema nelle appropriate sedi.

Senza viabilità, l’autocastrazione è garantita.

Renzi-bomba [www.newspedia.it]
Renzi-bomba [www.newspedia.it]
Invece di convogliare univocamente le forze, anche quelle delle opposizioni, su un tema di così vasta portata, si “pipeggia” sulla Costituzione e simili corbellerie.

Una abitazione, per essere tale, anche a dispetto di qualche giudice, deve necessariamente avere un tetto, gli infissi, la luce e l’acqua: possibilmente anche il riscaldamento.

La Montagna, purtroppo, è come i manufatti Anas che si incontrano lungo la ex statale: in rovina.

Qualche politico, magari di lungo corso e anagraficamente datato, non dimenticherà che strumenti idonei alla crescita del territorio sono stati irrimediabilmente distrutti dall’incapacità e dalla corruttela politica di coloro che, stranamente, in gran parte, erano favorevoli a una mutazione della Costituzione. La Comunità Montana dice niente?

L’uomo della salvezza...?
L’uomo della salvezza…?

Vogliono fare dimenticare i loro disastri oppure sognano qualche Maria Elena di quarta fila che possa surrogare il loro piacevole senso di possesso?

A proposito: questa “furbastra” è ancora nel governo Renzi-bis con il suo avatar Gentiloni (che fa rima con…?).

Attenti, compagni, a dissentire adesso, da buoni italiani vigliacchi e traditori: il bomba-Renzi vi sta controllando, e da buon democristiano vecchio stile ha già messo i suoi sguatteri nel nuovo e incostituzionale governo non eletto e non scelto dal popolo.

A proposito: a me della Costituzione di Benigni non importa una mazza.

[Felice De Matteis]

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