augurio 2017. FONDAZIONE TURATI: «PIÙ RISPOSTE AI BISOGNI DELLA SOCIETÀ»

Fondazione Turati
Fondazione Turati

PISTOIA. Si chiude con il 2016 un periodo molto importante per la Fondazione “F. Turati”.

Da quando sei anni fa venne a mancare il fondatore e presidente storico, Antonio Cariglia, molte cose sono successe e molte sono cambiate.

In quel momento la Fondazione era come in mezzo al guado. Il centro socio sanitario di Zagarolo era praticamente terminato ma non aveva ancora autorizzazioni e accreditamento, il centro di Vieste non riusciva a decollare, la struttura di Pistoia era sottoutilizzata, solo Gavinana funzionava a pieno regime.

Oggi il quadro è totalmente cambiato. Zagarolo, già in funzione da tempo per i 60 posti di rsa, ha visto, proprio in questi giorni, completarsi il processo di accreditamento per i 40 posti di riabilitazione residenziale e per l’avvio dei servizi ambulatoriali e domiciliari, Vieste, in conseguenza delle nuove normative regionali e nazionali, ha chiuso i 30 posti della Casa di cura e ha potenziato rsa e riabilitazione, a Pistoia, con una ristrutturazione generale degli immobili di proprietà, è stato aperto un poliambulatorio plurispecialistico e incrementata l’offerta dei servizi di riabilitazione e terapia fisica, mentre a Gavinana stanno proseguendo con successo le consolidate attività di riabilitazione, rsa e rsd.

Non è stata solo una crescita quantitativa. In questo lasso di tempo la Fondazione, oltre a cambiare la sua governance istituzionale, con il nuovo presidente Nicola Cariglia e un rinnovato, almeno in gran parte, consiglio di amministrazione, ha anche mutato pelle per quanto riguarda i suoi vertici operativi dandosi una struttura manageriale,  più adeguata alle mutate condizioni socio-sanitarie.

Molto è stato fatto ma molto resta da fare, anche perché sta cambiando radicalmente il contesto sociale nel quale la Fondazione, come onlus, si trova ad operare. Il tradizionale sistema di welfare non regge il passo.

Più soggetti chiedono prestazioni sempre maggiori, per l’insorgere di nuovi diritti, per il progressivo invecchiamento della popolazione, per l’ondata di immigrazione che è destinata a durare per anni, e sempre meno risorse sono a disposizione, non solo in conseguenza dei tagli alla spesa pubblica ma soprattutto per la necessità di affiancare, a quello esistente, nuovi tipi di welfare.

Due soprattutto: un welfare rivolto alla crescita, per dare ai giovani più possibilità di inserimento nel mondo del lavoro, e un welfare finalizzato all’inclusione, per trasformare l’immigrazione in una risorsa.

In questo nuovo contesto difendere l’esistente o limitarsi ad una sua razionalizzazione per eliminare gli sprechi non è più sufficiente. Bisogna affiancare al welfare pubblico una diversa tipologia di welfare che poggi su nuovi soggetti, come assicurazioni, fondazioni bancarie, contrattazione collettiva etc., e che abbia come bracci operativi gli Enti del terzo settore, soprattutto di quello del privato sociale, come appunto è la Fondazione Turati.

La nostra ambizione è proprio questa: essere sempre di più un soggetto di primo piano in questo nuovo pianeta del welfare.

In accordo con le autorità sanitarie pubbliche puntiamo ad offrire servizi sempre più efficienti e sempre più qualificati nei campi dell’assistenza, della riabilitazione, della lungodegenza, del contrasto alle malattie neurodegenerative.

È il nostro impegno per il 2017 e per gli anni a venire.  Ed è in questo spirito che cogliamo l’occasione, in vista delle prossime Festività Natalizie, di rivolgere a tutti gli auguri più sinceri, nella speranza di riuscire a dare sempre più risposte alle tante domande e ai tanti bisogni che salgono dalla società.

[fondazione turati onlus]

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